Saran non rispose male come aveva immaginato, piuttosto lo raggiunse e si riallacciò alle parole precedenti, cominciato a sciogliere la fascia che gli avvolgeva i fianchi. «Se riusciste nell'intento, potreste diventare una tribù di punta, e insieme alla mia potremmo controllare gran parte del deserto Biyu.»

Yul si lasciò sfilare la veste superiore, mentre la serva faceva avanti e indietro, lasciando un secchio ai piedi di Saran, per poi versarne altri due nella tinozza, quasi colma. «Vedo che pensiamo allo stesso modo, però, prima di parlare di potere, vorrei capire che tipo di alleanza cerchi.»

Yul sapeva di star imboccando una via ardua, ma voleva provarci. Aveva cominciato a provare interesse per Saran, un certo desiderio, che in quei giorni era cresciuto. Il giovane sedette sui cuscini e le fece cenno di raggiungerlo. Lei si tolse il rida' e si inginocchiò, infilando un panno nel secchio.

«Ho bisogno di un'alleanza politica, ovviamente. Devo recuperare la tecnica dei Cieli di Sangue per far risplendere di nuovo la mia tribù» lo disse con un certo rammarico, quasi avesse fatto di quell'obiettivo il suo scopo nella vita.

«Il modo migliore per forgiare un'alleanza nelle terre selvagge è quello di sposarsi» le suggerì Yul, ristorato dal tocco di Saran. Gli occhi della serva guizzavano su di loro, ma Yul la ignorò. Sapeva che era una spia del padre. «Sai, dovrei trovarmi una donna, solo che le candidate scelte dai miei genitori sono troppo noiose.»

Saran gli asciugò il sangue dalla ferita, mordendosi il labbro inferiore. «Pensi che sposandomi avrai vita facile? Ti farei adirare ogni giorno, e poi finirai per volere altre donne, perché non sarò abbastanza.»

Anche in quelle parole Yul avvertì il rammarico, ma lui non voleva renderla triste. «Fa parte del gioco, potrei anche non volerne altre perché me ne basterebbe una." Ammise lui, passandole una mano sulla testa, fino a sciogliere il gancio tra i suoi capelli e lasciarli ricadere liberi lungo le spalle. Proprio come aveva pensato, quella ragazza era splendida come la luna. «E poi, io non cerco una donna perfetta. Cerco qualcuno con cui stare bene.»

Saran non si discostò dai suoi tocchi, anzi, rimase accanto a lui. «Se ci sposeremo, aiuterai davvero la mia tribù?»

Yul aggrottò le sopracciglia, non voleva che vedesse la loro unione come un compromesso. «Prova a guardare oltre la tribù, per un attimo. Se vuoi sposarmi sarò felice di farlo, ma se non vuoi troverò un altro modo per ripagare il mio debito nei tuoi confronti.»

Saran lo fissò a lungo, le labbra pronte a sbocciare in un sorriso compiaciuto. La serva aveva smesso di gettare l'acqua nella tinozza e ora stava provvedendo a versare oli profumati nel liquido fresco, che riempivano la gher di un dolce aroma.

Yul fece per allontanarsi, ma Saran lo bloccò posando le labbra sulle sue, in un bacio lento e al contempo sicuro. Sembrava conoscesse già le vie della passione, e Yul ne fu contento, anziché geloso. Posò dunque una mano sulla sua e intrecciò le loro dita, mentre le bocche si schiudevano e le lingue si incontravano, solo per pochi istanti. Yul sapeva che non sarebbe stato in grado di resisterle, aveva bisogno del suo consenso.

Il ragazzo si distaccò dalle labbra morbide di lei, mentre la serva sorrideva e si affrettava ad andare a riferire al khan le buone notizie.

Yul si mise in piedi e Saran lo raggiunse, allora lui le chiese: «Quindi, vuoi sposarmi?»

«Pensavo di essere stata abbastanza chiara» rise Saran, togliendosi il deel dalle sfumate della notte, per rivelare una pelle più chiara della seta.

Yul le posò le mani sul petto, e poi, dopo averlo solcato, lasciò scivolare le dita dietro la sua schiena e avvicinò la donna a sé con uno scatto, levandole le gonne strette. «Allora vorresti lavarti con me?»

Cieli di Sangue - La nuova dinastiaOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz