4. Distanza

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Thomas's pov

Ho appena rifiutato l'invito di Dylan con la scusa più stupida al mondo.
"Devo andare da Riley" seriamente?
È una scusa per mantenere le distanze, è lui stesso che ha cominciato, forse si sta pentendo di avermi assecondato e probabilmente avrà anche sentito il breve litigio con Riley.

Io vorrei stare con lui ma forse è meglio così, devo farmi perdonare da Riley, non voglio che sospetti ancora.

So di non essere sincero, non capisco se amo lei o Dylan, fatto sta che in passato l'ho amato e non sono convinto di aver smesso.
Ho bisogno soltanto del tempo per capire.

Adesso sto andando da Riley che si trova già fuori ad aspettarmi, ha detto che mi vuole portare a mangiare in un posto in cui l'ha portata una sua amica.

Appena esco dagli studios la trovo che mi aspetta sorridente. Mi avvicino e lei subito mi abbraccia, poi mi bacia. Io mi limito a ricambiare l'abbraccio e sorridere, appena ci stacchiamo mi prende la mano e mi trascina chissà dove.

In alcune delle strade in cui passiamo ricordo di esserci stato insieme a Dylan.

Thomas, non pensare a lui adesso! Pensa alla tua ragazza.

Senza neanche che mi rendo conto arriviamo in un ristorante chiamato "Otium" e ci entriamo.

***

Dylan's pov

«Credo che non mi perdonerà mai..» ridacchio amaro mentre vado a mangiare insieme a Ki Hong e Kaya.

«Sì invece, ti ricordo che deve assecondarla..» si impunta il coreano, poi si tappa la bocca all'improvviso e guarda verso la nostra amica, lei gli tira una gomitata. Faccio finta di nulla e continuo a camminare.

«Fidati, tornerà a parlarti, ti ricordo che ha litigato con lei, dovrà farsi perdonare» balbetta Kaya guardando male Ki Hong.

«Secondo me ho sbagliato ad approcciarmi..» continuo.

L'asiatico sbuffa e mi tira un pugnetto amichevole sulla spalla.
«Pensiamo ad andare a mangiare!»

Io annuisco e Kaya, come al solito, ridacchia.

Arriviamo poi finalmente davanti al ristorante: l'Otium.
Entriamo e subito ci rivolgiamo al cameriere visto che Kaya aveva già ordinato e ci porta ai nostri tavoli.

Appena ci sediamo noto una chioma bionda a pochi tavoli di distanza dal nostro.

Non è lui, vero? No, non può essere lui.

Peccato che lo riconoscerei ovunque.
È Thomas.

Sbuffo e guardo verso i miei amici, entrambi mi guardano con gli occhi socchiusi, poi nella stessa direzione in cui fino a poco fa guardavo io.

Tornato a guardarmi, ma con gli occhi spalancati.

«Non era previsto..» balbetta Ki Hong.

Abbasso lo sguardo e ingoio un groppo di saliva.
«Dobbiamo per forza mangiare qui?» ridacchio infastidito.

«Non pensarci Dylan, okay? Non devi rovinarti anche il pranzo per lui.» cerca di consolarmi Kaya, io non rispondo e appoggio i gomiti sul tavolo.

-

Vado verso il bancone per primo in modo che possa pagare per me e i miei amici, e così faccio. Kaya e Ki Hong mi raggiungono subito dopo e cominciano a lamentarsi, io mi limito a fare spallucce.

Mi giro per andare verso l'uscita ma sbatto contro qualcuno.
«Scusi..» balbetto indietreggiando, alzo lo sguardo e lo vedo.

«Adesso mi dai anche del lei?» ridacchia amaro Thomas, poi abbassa lo sguardo.

Long nights // DylmasWhere stories live. Discover now