Gli altri le avevano già scritto. Che rottura. Finse di non aver letto.

Le rimaneva un'ora di pausa prima che riprendessero le lezioni, non aveva intenzione di rovinarsela pensando a loro.

Mentre guardava il bellissimo albero davanti a lei, si mise a mangiare il pranzo al sacco che si era portata. Era incredibile come la natura la facesse stare bene, poteva stare delle ore intere solo a guardare gli alberi. Si chiedeva come mai gli altri non provassero lo stesso. Anzi, in realtà forse non provavano proprio niente, non come lei almeno.

Da quando era piccola aveva sempre invidiato tutti per come ogni cosa gli risultasse tanto facile: per come trovassero degli amici, per come stessero bene insieme, per come ridevano e si divertivano. Lei non si era mai trovata veramente bene con nessuno, eccetto Kollh ovviamente, ma lui era un caso a parte perché non si trovava bene con lui, stava bene quando danzavano insieme. Era uno dei pochi momenti in cui si sentiva viva per davvero, e Aaris sapeva che per lui era lo stesso; era l'unico che provava in parte il suo stesso disagio con le persone. Eppure, quando non danzavano, con lui era esattamente come con tutti gli altri.

Guardò l'ora, era già tardi. Doveva tornare.

Si alzò lentamente e preparò lo zaino con calma. Prima arrivava, più soffriva, se fosse arrivata esattamente all'orario di inizio della lezione invece, non avrebbe dovuto parlare con gli altri.

Arrivò in classe alle quindici in punto e si sedette davanti, in prima fila. Geyel era già lì ad aspettarla, i suoi amici dietro, in seconda fila. Un solo posto libero proprio per lei, lì circondata da tutti. Che fastidio.

«Come hai passato la pausa pranzo? Ti ho scritto, ma non hai letto il messaggio, tutto bene?» le chiese il ragazzo accanto a lei.

Prese un respiro per farsi forza.

«Sì, tutto bene, è che mi sono fatta prendere dalla ricerca! Trovo molto comodo studiare nella pratica l'argomento!» era proprio contenta che tra i corsi di quel primo periodo ci fosse Verde Urbano, era un'ottima scusa per passare un po' di tempo al parco.

«Io proprio non ti capisco, come fai a imparare di più guardando degli stupidi alberi piuttosto che studiando dal libro?» chiese Ealèen, sporgendosi da dietro verso di lei.

Fece spallucce.

«Diciamo che preferisco farmi una mia idea pensando, piuttosto che imparare tutto a memoria dal libro, mi rimane più impresso e per di più mi insegna a ragionare. Insomma, cosa accadrebbe se smettessimo di usare la testa?»

Ealèen la fissò con uno sguardo ebete.

«Ma sì Elè, lo sappiamo che Aaris è la più brava di tutti, ha sempre preso il massimo dei voti fin dalla Scuola Specialistica di base, vuole mantenere il titolo anche adesso che abbiamo iniziato quella di secondo livello! Figurati se ci svela i suoi trucchi!» si intromise Olem.

Erano senza speranza.

Si voltò verso la cattedra per indicare che non aveva più intenzione di ascoltarli. Il professore aveva appena iniziato a spiegare, non voleva perdersi dei pezzi per colpa loro, anche perché la metà del suo studio era proprio la comprensione durante le lezioni, e Composizione delle Strutture non era di certo una materia semplice.

-

Chiuse il quaderno e iniziò velocemente a prepararsi lo zaino per fuggire alla lezione di danza prima che gli altri la seguissero per parlare ancora.

Uscita dall'edificio, raggiunse la sua motrice e vi si chiuse dentro. Si tolse la giacca con il colletto che la contraddistingueva come progettista delle forme urbane e indossò quella di seta fine rossa che avevano tutti i danzatori marziali.

MOÌRIAS-L'ombra della luce-Where stories live. Discover now