𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐈𝐕

Mulai dari awal
                                    

«Perché dobbiamo fare irruzione nell'ufficio del commercialista di Pekka?» «Il motivo non ti riguarda» «Chi è questa vecchia conoscenza dalla quale mi stai portando?» «Tra poco lo vedrai con i tuoi occhi» «Come hai intenzione di-» «Ksenyia sta zitta!». Kaz aveva dimenticato quanto la giovane dai capelli rossi fosse sfacciatamente curiosa. Jordie gli diceva sempre che questa era la caratteristica che più adorava di lei: la sete di conoscenza. Tempestava chiunque di domande finché non faceva propri i concetti che le sfuggivano. E quando non riceveva risposta diventava assillante, come il rumore di un martello che viene abbattuto con violenza sull'incudine. Tuttavia questa era una caratteristica che aveva fatto innamorare Jordie anni fa, ma che a Kaz, ad oggi non piaceva assolutamente. Girato un angolo sporco di immondizia e imboccata una stradina sudicia, davanti agli occhi di Ksenyia si parò un edificio che ormai non vedeva da quasi nove anni. La facciata nera e cremisi cozzava con le altre strutture tutte colorate della zona. Il portico adagiava su colonne anch'esse nere e vi era un corvo d'argento ossidato con le ali spiegate sopra l'ingresso. Il Club dei Corvi era rimasto immutato nel tempo, quasi fosse un fossile attorno al quale si era sviluppata la vita. Kaz le fece cenno di entrare. Come un re seduto sul proprio scranno, Per Haskell li guardò avvicinarsi, comodamente seduto sulla sua sedia e con in mano una birra chiara. Nemmeno lui era cambiato. Capelli grigi, mento brizzolato e occhi itterici, per via di anni di bevute pesanti. Cappello piumato, giacca a quadri, e il solito falso fermacravatta in zaffiro. Nonostante l'età, i movimenti erano rimasti rapidi.«Che mi venga un colpo! Il Bastardo e l'Angelo di nuovo insieme...Chi l'avrebbe mai detto. Hai ricominciato con la malavita ragazzina?», Ksenyia abbassò lo sguardo, ripercorrendo i dettagli delle sue scarpe. D'improvviso le parve di tornare indietro nel tempo. Era di nuovo fragile, spaventata, arrabbiata. Aveva di nuovo tredici anni e un desiderio di vendetta disumano. Aveva di nuovo nella mente i crimini da lei commessi. «No Haskell, ho lasciato quella vita tempo fa. Ora sono cambiata, e mi piace ciò che sono diventata» «Piace anche a me Nya. Ho visto qualche tuo spettacolo... Cazzo se sei brava!» l'ex capobanda dei Dregs sorrise, mostrando la dentatura marcia e quasi assente, poi chiese ai suoi di portare due bicchiere di birra e invitò i suoi ospiti a sedersi. Kaz bevve un sorso di birra, poi si pulì le labbra pacatamente, preparandosi a parlare. «Immagino che non siete qui per una rimpatriata» «Esatto Haskell, siamo qui per qualcosa di molto più soddisfacente di una rimpatriata» «Sarebbe?» «Un'alleanza. Un'alleanza per mettere fine allo strapotere di Pekka Rollins e dei Centesimi di Leone. Diventiamo soci e il Barile sarà nostro». Al solo udire quelle parole il volto del vecchio cambiò totalmente. La cordialità sparì e la felicità nel rivedere due dei suoi pupilli si dissolse come neve al sole. «Non se ne parla. Ora andatevene» ordinò imperiosamente l'uomo. I Dregs si avvicinarono minacciosi ai due ospiti ed estrassero le pistole, puntandogliele addosso. Kaz si alzò di impeto, colpì con il bastone l'inguine di uno degli scagnozzi di Haskell ed in poco tempo ingaggiò una rissa con ognuno di loro. Ksenyia se ne stava in disparte, gli occhi fissi sui Dregs e la voglia matta di intervenire. Se l'avesse fatto sarebbero finiti tutti al teppeto in meno di un minuto. Tuttavia Kaz non se la cavava male e dopo un po' abbattè anche l'ultimo degli uomini di Haskell. Quest'ultimo guardò Ksenyia negli occhi e con sguardo quasi supplichevole intimò alla ragazza di andarsene e di portare con sé il Bastardo o sarebbe stato costretto ad ucciderlo. La teatrante però, non aveva intenzione di muoversi da lì. «Non sei stanco Haskell? Non sei stanco di lottare, di mangiare prima di essere mangiato? Non sei stanco di sporcarti le mani di sudore, sangue e sacrifici e puntualmente di essere privato di tutto ciò? E voi Dregs? Non siete stanchi anche voi di tutto ciò? Non è ubbidendo al nuovo padrone che smetterete di essere bastonati. Dovete impossessarvi del bastone e picchiare il padrone così forte da farlo spezzare in due. Questo è quello che vi sta offrendo Kaz Brekker. Vi sta offrendo la libertà, e anche dei bei profitti. Vi sta offrendo il Barile. Questo posto di merda è abbastanza grande per due, soprattutto se questi due collaborano. Dateci una mano a farla pagare a Pekka Rollins e vi prometto che nelle vostre tasche entreranno kruge a perdite d'occhio. Kruge e fama.» Ksenyia aveva le lacrime agli occhi. Aveva messo anima e corpo in quel discorso. Aveva messo qualcosa di personale in quel discorso. Eppure parve non riscuotere l'effetto desiderato. I Dregs annuirono, mostrandosi d'accordo con quanto detto, ma quando Haskell si alzò sputando ai piedi di Kaz, smisero di colpo di mostrarsi interessati alla proposta.«È proprio perché sono stanco che ora voglio la pace Nya» «Leccare il culo a Pekka ti sembra pace?» ribattè furiosa la donna. C'era stato un tempo in cui aveva davvero ammirato Per Haskell. C'era stato un tempo in cui lei gli aveva voluto bene come una nipote ad un nonno. Ma quei tempi erano ormai lontani. «Come osi ragazzina? Andatevene immediatamente da qui! E non azzardatevi a ritornare nel mio Club. Non mi farò uccidere per la vostra perversa causa». Ksenyia si avvicinò a Kaz e fece in modo che un suo braccio gli passasse attorno al collo per sorreggerlo meglio, stando attenta a non toccarlo con la sua pelle, poi uscirono. Manisporche continuava a sputare sangue dalla bocca e presto un gran bel livido viola avrebbe ricoperto il suo volto. «Non dovevi metterti in mezzo. Dovevo portare io avanti le trattative» mormorò il ragazzo. «Oh scusa tanto se ho cercato un pretesto per farli smettere di picchiarti. E poi sai bene che se non sono riuscita io a convincere il vecchio non ci saresti mai potuto riuscire tu». Kaz annuì, quasi accennando un sorriso. «Sembravi quella di un tempo» «Quella di un tempo è morta. Ora chiudi la bocca Brekker o ti incenerisco, e sai che posso farlo».


𝐈𝐥 𝐌𝐢𝐫𝐚𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐁𝐚𝐫𝐢𝐥𝐞 // 𝐒𝐡𝐚𝐝𝐨𝐰 𝐚𝐧𝐝 𝐁𝐨𝐧𝐞Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang