Tra i canali

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"Troverete nel calle parallelo a Via della Meridiana, all'interno dei cancelli, una piccola magione con le mura imbiancate e una porta rossa. Siate lì al tramonto" aveva detto il Cigno Bianco.

Restava ancora una traccia di chiarore nel cielo; ma i vicoli stretti, sotto le gronde scure dei tetti, erano neri come le fauci di un lupo, resi ancora più difficili da osservare dalla leggera foschia che saliva dall'acqua. Dante aveva scelto una traversa angusta, scura e deserta, per aspettare che la porta si aprisse. L'aria stava rinfrescando e lo spadaccino si era alzato il bavero della nuova cappa, comprata con l'anticipo ricevuto. Nel farlo si sfiorarono la cinquedea e l'impugnatura del costoliere. Anche quella notte aveva indossato il "martin pescatore" e ai piedi, i vecchi stivali dalle suole comode e sciupate che gli avrebbero permesso di tenere i piedi ben saldi a terra nell'eventualità di doversi muovere con rapidità.

Sotto il panno caldo, la mano sinistra riposava sul pomo del costoliere. Per un attimo, gli tornarono alla memoria i combattimenti ed il numero di uomini che aveva ucciso. Due uomini, si era risposto. Senza contare i casi equivoci legati a guerre, più o meno dichiarate dalle Città Schiaviste. Di essi uno in duello con un Bravo ed un'altro per ragioni di servizio. Entrambi uomini fatti, capaci di difendersi e, almeno per il secondo, un furfante conclamato, della peggior specie. Erano tutti casi di legittima difesa, mentre assolveva al compito affidatogli dal proprio cliente o nelle ronde rionali. Questa era una prerogativa importante, per lui; Dante dei Liberti, a differenza di bravacci mercenari, non accoltellava mai un uomo alle spalle e mai per questioni futili, ma durante il suo servizio come Lancia Spezzata.

Il sole era tramontato e si era persa l'eco del bargello che annunciava la chiusura dei cancelli. Tutti quelli che non erano cittadini braavosiani avrebbero dovuto lasciare le strade interne; molti si sarebbero diretti verso la zona del Porto degli Stracci, altri, grazie ad amici e conoscenti, avrebbero trovato rifugio in case accoglienti. Per i pochi rimasti non restava che affidarsi alla buona sorte di non incappare nelle ronde rionali o nei giri dei berretti, oppure trovare rifugio nei crocicchi di bravi che imperversavano presso la Pozza Lunare e i rioni adiacenti.

Lui avrebbe terminato il suo compito e poi sarebbe tornato al suo tugurio, come aveva fatto le tre notti precedenti. protetto dalla sua piuma purpurea e dalla carta nel tubo di latta alla cintura, che lo dichiarava membro della condotta ducale. Ma questo sarebbe stato molto più avanti nella notte, con berretti che brontolavano sotto le palpebre pesanti a proposito di ubriaconi e nottambuli.

Finalmente, la porta iniziò ad aprirsi, quasi timorosa del mondo esterno. Metà di essa era sparita sotto l'arcata del muro che circondava la casa, mentre, come d'accordo, il condottiero si fece trovare posizionato dal lato dei cardini.

"Che cercate?" chiese una voce gutturale proveniente dall'interno

"Una mezza damigiana di spirito chiaro dell'angiporto di Lys" aveva ribattuto Dante

Rassicurata, la porta aveva proseguito il suo percorso verso l'interno. Quattro figure erano velocemente scivolate fuori, prima di rinchiudersi la porta alle spalle. La luce del lampioncino sopra l'ingresso, permetteva di scorgerne le fattezze. Avevano tutte più o meno la medesima altezza e portavano indosso un mantello, con il cappuccio calcato sulla testa di ognuno.

Se durante la prima serata c'era stato qualche incertezza o dubbio, ormai il gruppo era ben rodato e non ci fu necessità di dire nulla. I quattro si disposero a losanga, in modo che uno di essi camminasse accanto allo spadaccino, la precisione e il sincronismo nei movimenti era tale che sarebbero rimasti alle stessa distanza fra di loro anche una volta iniziato il tragitto.

Durante la prima serata il compagno di passeggiata del condottiero era stato ser Robin, mentre ora l'uomo corpulento aveva preso il suo posto. Anche questi portava legata alla cintola una pesante spada, anche se faceva di tutto per dissimulare. Sembrava che fosse l'arma di predilezione di ogni mercenario proveniente dai Sette Regni. La lunga punta andava ritmicamente a battere contro lo stivale sinistro, intralciandone i movimenti e conferendogli un'andatura incerta, quasi da zoppo.

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⏰ Last updated: Aug 06, 2023 ⏰

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CondottieroWhere stories live. Discover now