Capitolo LIX-parte II

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Fui io ad interrompere quegli ultimi momenti perché non potevamo continuare a fingere che la mia partenza non fosse imminente, o che le cose tra noi sarebbero cambiate. Mi allontanai e scesi dal ripiano della cucina sotto il suo sguardo sorpreso
<<Credo sia meglio che io inizi a controllare di aver messo tutto il necessario nei miei bagagli>> dissi voltandogli le spalle
<<Lisa non fare questo, non chiudermi fuori dalle tue paure. So esattamente cosa stai provando>> mi accarezzò il braccio
Ricacciai indietro le lacrime a fatica <<Non voglio allontanarti Max...stavo solo pensando che la mia partenza complicherà la tua vita, dovresti pensare al Campionato non a girare mezzo Mondo per raggiungere me>>
Strinse forte il mio viso tra le mani <<Ora voglio che mi ascolti Lisa, sappiamo entrambi che non sarei mai e poi mai felice senza di te. Potrei vincere anche cinque...dieci titoli ma senza di te che vita sarebbe?>> mi attirò a sè facendo scontrare le nostre labbra <<non mi importa di cosa dirà la gente, io troverò sempre il modo di tornare da te, lo sai>>
<<Promettimelo Max>> dissi con il cuore a metà tra la felicità e il baratro <<che dovessero provare a separarci per qualunque motivo riusciremo sempre e comunque a ritrovarci>>
<<Ti amerò sempre e lo sai, da qualunque latitudine della Terra Lisa>>

Dopo quelle parole, fu la nostra ultima volta in quella casa. Max mi dimostrò quanto amava ognuna delle mie forme, il mio corpo e persino quelle parti che per tanto tempo avevo considerato imperfezioni. Le sue mani cancellarono tutte quelle volte che davanti allo specchio mi ero giudicata. Le sue labbra mi fecero dimenticare per qualche istante che quel contatto non avremmo più potuto averlo ogni giorno ma tutto ciò che importava eravamo noi: le sue iridi che una volta erano di ghiaccio e che in quel momento mostravano solo luce e il mio riflesso, la corazza che indossava prima di innamorarsi di me e che ora aveva distrutto. I nostri demoni sconfitti, l'ultima immagine che avrei conservato per sempre nella mia memoria erano proprio quegli istanti: Max che mi stringeva a sè mentre facevamo l'amore, le mie gambe intrecciate attorno ai suoi fianchi e le parole sussurrate tra i baci e le carezze che sperai potessero essere eterne.

August-Taylor Swift
Chiusi la cerniera dell'ultima valigia, trovai per la prima volta il coraggio di sollevare lo sguardo sulle mensole spoglie, le grucce spoglie nell'armadio. Stavo per realizzare il sogno della mia vita, perché mi sembrava di perdere tutto ciò che avevo? Fin da piccola ero sempre stata abituata a trasferimenti o partenze improvvise eppure quella stava scavando una voragine nel mio petto.

Quando avevo dieci anni mia madre dopo il divorzio decise che era il momento di lasciare la casa dov'ero nata e dove lei e mio padre mi avevano cresciuta fino a quel momento. Ero solo una bambina ma ricordo perfettamente l'infinita tristezza che provai il giorno in cui che ce ne andammo, chiesi a mia madre di lasciarmi da sola qualche istante tra quelle mura dove avevo camminato per la prima volta, in cui avevo festeggiato i miei compleanni, in quel salotto dove avevo iniziato a ballare e avevo capito che era ciò che desideravo fare per il resto della mia vita.
Avevo passato i miei ultimi minuti in quella casa seduta sul pavimento spoglio cercando di memorizzare ogni dettaglio che c'era prima che fosse ridotta a dei semplici locali vuoti. Provai la sensazione peggiore, quando mia madre chiuse la porta per l'ultima volta perché compresi che non avremmo più varcato l'ingresso.

Il presente, quel momento in cui stavo per lasciare la casa di Max aveva suscitato in me emozioni ancora più forti nonostante fossi solo io a partire, sapevo che saremmo tornati tra quelle pareti, nonostante questo quei minuti avevano il sapore di un addio.
Sentì la presenza di Max alle mie spalle, era appoggiato allo stipite della porta in attesa che fossi pronta
<<Posso prendere l'ultima valigia?>> chiese incerto
Annuì asciugando una lacrima che era sfuggita dai miei occhi <<Certo, grazie Max>>
Mi abbracciò lasciando dei baci tra i miei capelli, poi intrecciò le nostre dita e lasciammo la stanza.

Passammo davanti a quella che era stata la mia camera durante i primi giorni in quella casa, un'altra lacrima subito dopo un sorriso illuminarono il mio volto ripensando al mio ritorno a Monaco di un anno prima. Max mi aveva fatto cadere in piscina, era notte fonda e le nostre risuonavano nell'aria, poi mi aveva accompagnato fino alla porta della mia camera e avevo desiderato che mi baciasse ma lui aveva aspettato, voleva che il nostro primo bacio fosse speciale e così era stato. Al piano terra pensai a tutte le volte che ci eravamo seduti al tavolo del soggiorno anche quando ancora ero prigioniera del mio disturbo alimentare.
Mi tornò in mente la sera che Jos si era presentato alla porta, risvegliando le mille paure e dubbi di Max che si era appoggiato a me come un bambino, e anche quella volta ci eravamo "rialzati".
<<Sei pronta Lisa?>>
Il mio sguardo percorse nuovamente l'ingresso, quel divanetto su cui avevo letto così tanti libri che avevo perso il conto, lì avevo aspettato Max per tutta la notte dopo l'incidente di Grosjean in Gran Premio, era stata la prima volta in cui avevo realizzato che avrei potuto perdere Max a causa di quello sport che entrambi amavamo.

Tornai alla realtà, strinsi la maniglia e presi coraggio chiudendo la porta della casa, infilai la chiave nella serratura mentre Max mi abbracciava adagiandosi dietro di me. Oltrepassammo la piscina per raggiungere la spiaggia, era stato il primo posto dove ci eravamo diretti quando ero ritornata nel Principato dopo il mio ricovero, e l'ultimo che volevo vedere.

Ready to run-One Direction

Un gradino per volta sentì per la millesima volta i miei piedi sfiorare quella sabbia, se ci fosse stato un modo per tornare indietro nel tempo e alla prima volta l'avrei fatto ma era impossibile. Pensai a tutte le volte in cui io e Max eravamo stati lì e le riguardai con felicità e un pizzico di malinconia come i momenti più belli della mia vita
<<Un'ultima corsa?>> domandai guardando Max che mi sorrise con amore
<<Sì ma non imbrogliare questa volta però>> sussurrò sulle mie labbra, lo stavo ancora accarezzando e quasi non mi accorsi che aveva iniziato a correre verso il mare
<<Non ci posso credere>> urlai seguendolo

Quando fui abbastanza vicina lo presi per le spalle e saltai, Max mi afferrò prontamente prendendomi in spalla. Portai le mie braccia attorno al suo collo, scoppiando a ridere come una bambina, promisi a me stessa che non avrei mai dimenticato nemmeno quegli istanti. Tornai a terra e lo attirai a me, le sue labbra accarezzavano le mie in quel bacio pieno di promesse e di futuro, ero certa che tra noi qualunque cosa sarebbe accaduta non ci sarebbe mai stato posto per la parola "addio".

The boy in red Место, где живут истории. Откройте их для себя