La mia Cinderella

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N.A.

Non so ancora cosa sia questa roba imbarazzante, forse una one-shot o forse no. Dannati sogni.





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"Jenna Ortega will be in Rome soon!"

"Jenna Ortega at the premier in Rome!"

"The star Jenna Ortega will join us in..."

Alex bloccò lo schermo del cellulare all'ennesimo post pubblicitario sull'attrice.
Era stanca che tutte le sue amiche fossero così elettrizzate per quel giorno. La sua migliore amica la stava tartassando di messaggi da ore, ma lei non si era lasciata convincere ad andare al centro di Roma e immergersi in una calca di ragazzi esaltati.

Ovviamente, anche Alex adorava quell'attrice, ma la sua asocialità aveva prevalso anche quel giorno. Avrebbe preferito vedere Jenna sullo schermo del suo cellulare, come al solito, che rischiare di socializzare con qualcuno.

Quando il suo cellulare vibrò per l'ennesima volta, lo lanciò tra i cuscini del suo letto, come faceva di solito e come testimoniavano le innumerevoli crepe sul suo schermo.

Anche quella mattina aveva litigato con sua madre e suo padre per la milionesima volta non aveva alzato un dito per aiutare sua figlia. Così, quel pomeriggio, stanca di tutto e di tutti, si alzò finalmente dal tappeto morbido dove era solita leggere "comodamente", raccolse la sua tuta, il suo casco e le chiavi della sua moto.

Non aveva idea di dove andare, ma come al solito, adorava allontanarsi il più possibile da quella casa, che non aveva mai sentito come "sua".

Non si accorse che, sfrecciando tra le macchine, quella domenica pomeriggio, si era ritrovata proprio in Corso.

Come se la sua moto l'avesse condotta lì.
Si diede della stupida.
C'era casino, troppo per i suoi gusti.
Notò che una mandria di ragazzi si era accalcata all'uscita dell'Hotel René, uno dei più facoltosi di Roma.

Alex si accostò con la moto, pur restando in sella e non spegnendo il motore. Era irritata da tutta quella calca, ma la sua curiosità ebbe la meglio e si tolse il casco per capire a cosa fosse dovuta quella ridicola esuberanza.
Così, sentì urlare più volte il nome di Jenna, da quei ragazzi, mentre altri piangevano.

Si diede di nuovo della stupida.
Inconsapevolmente era finita proprio dove non voleva essere.

All'inizio, per via di tutta quella gente, non vedeva l'attrice ma notò che i fan non erano stati mai così maleducati, cosa che la irritò ancora di più. Non voleva di certo essere rappresentata così da loro, agli occhi di Jenna.

Decise di alzarsi sulle punte cercando di restare in equilibrio per non cadere rovinosamente a terra insieme alla moto e rischiare una figura di merda colossale in pieno centro di Roma e fu in quel momento che la vide.

Jenna era vestita in abiti anonimi, una felpa blu over-size e dei jeans, che però non le avevano lo stesso permesso di passare inosservata.

Indossava le sue solite cuffie nere ma nonostante quel particolare (che gridava "voglio stare da sola" da ogni dove), i fan la chiamavano e cercavano di parlare con lei, spingendo le guardie.

Alex strinse i pugni per la frustrazione quando notò che, sotto gli occhiali da sole, che Jenna si era leggermente abbassata per firmare un autografo, c'erano degli occhi stanchi e che non avevano bisogno di altro stress in quel momento.

Così, con la sua solita impulsività, Alex fece qualcosa che sarebbe probabilmente finito su tutti i media nelle giornate successive e che sarebbe stata una macchia sul suo curriculum, sotto il profilo "asocialità profonda e senza eccezioni".

JennaxFan - My CinderellaWhere stories live. Discover now