Capitolo 20 Just you and me

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Mi ero appena vestita per uscire.
Oggi andavo a fare shopping con Lucrezia.
Lo so, nemmeno io volevo, ma forse papà aveva ragione, lei era diversa.

Sentí il citofono suonare. Forse papà si era dimenticato qualcosa dato che era uscito da poco.

-chi é?- chiesi
-sono Cook-

La mia mano inizió a tremare. Rimasi paralizzata senza muovere un ciglio.

-chi é?- Lucrezia

Rimasi immobile per almeno un minuto fino a quando non risuonó il citofono.

Decisi di scendere.

Lo vidi seduto dal muretto del portone mentre buttavo fuori mari di lacrime.

Mi vide.

Aprii il portone e non riuscii a fare a meno di abbracciarlo e baciarlo contemporaneamente.
Non potevo crederci. Era venuto fino a Roma per me.

Dopo qualche minuto lo guardai di nuovo negli occhi. Sta volta stava piangendo anche lui.

-ma come?!-
-me l'ha detto tua madre in cambio di una torta al pistacchio e cioccolato- disse cook facendosi scappare qualche risatina.

Io ridevo e piangevo contemporaneamente.

-vieni dentro- gli dissi.

In ascensore...

- perché te ne sei andato per tanto tempo e non mi hai risposto? A nessuno!-
-non volevo che mi veniste a cercare- cook
- e perché?-
-perché mi vergogno di mio padre.- cook
-e perché ci sei andato allora?-
-non lo so- cook

- Cleo ma chi era?- Lucrezia.

Entrammo in casa.

-Cook lei é Lucrezia la fidanzata di mio padre- dissi.

Egli la salutó con un cenno.

-Lucrezia ti dispiace se rimandiamo?-
-no,affatto!- L

Portai in camera Cook e ci sedemmo sul letto.

-allora che si dice- cook con quel sorrisino bellissimo.
- ma stai scherzando?! Sei venuto a Roma per me?! Tu sei pazzo!-
-pazzo di te si- cook.

- perché?! Cioè come é successo? Raccontami tutto.-

-dopo aver ascoltato il tuo messaggio nella segreteria decisi di prendere la macchina e ritornare a Bristol da te. Feci fare una torta con scritto i nostri nomi, rigorosamente al pistacchio e cioccolato, comprai delle ostriche, gamberi e 2 aragoste, lo champagne e suonai il campanello di casa tua. Tua madre mi disse che eri in Italia e si prese la nostra torta.
Così arrivai, ebbi qualche problema con la droga e gli sbirri ma riuscii a portarmene un po' e ad arrivare.
Poi la polizia sta mattina mi ha aiutato a rintracciarti ed eccomi.- cook
-cazzo JJ aveva ragione. Tu te la cavi in ogni situazione-
-ahhhh JJ se non esistessi inventarti dovrei.- disse ridendo.

Io lo buttai sul letto scherzosamente anche se la cosa si fece più seria.

-ti vedo più eccitata.-
- Bhé il gelato in Italia é buono ma il mio preferito ... ce l'ho davanti a me.- Scesi fino a slacciargli  i pantaloni e calarglieli giù.

Cook slanciava la testa all'indietro lasciandosi trasportare dalla passione e lasciava anche dei gemiti di piacere.

Qualcuno aprí la porta.

Mi fermai subito vedendo che Lucrezia era lì.

-Scusate- Lucrezia scioccata e chiuse la porta.

Forse non era il momento giusto ma c'ervamo fatti trasportare dall'emozione.

Holy eyes (james cook skins)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora