hawks

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Continuavo a dondolare le gambe mentre stavo seduta sul bordo del palazzo aspettando il pipistrello anche se oramai ci avevo perso le speranze dato il suo ritardo di un'ora a causa del traffico, a detta sua.

Riuscì a percepirlo arrivare perciò mi alzai e mi allontanai dal cornicione prendendo poi la ricorsa e saltando giù da quest'ultimo a braccia aperte e con un sorriso in faccia.

Continuavo a precipitare vedendo la punta dell'edificio sempre più lontana e il suolo più vicino ma questa mia discesa fu interrotta dall'uomo dei miei sogni che come ogni volta mi aveva afferrata al volo.

"prima o poi morirai"

"allora tu vedi di arrivare in orario"

Avevamo ripreso a volare ad alta quota, sapeva quando amassi stare nelle sue braccia mentre nessuno poteva vederci e lui ogni volta mi stringeva a se con tutto l'amore del mondo.

"non ti chiederò perché hai fatto ritardo ma sappi che dovrai farti perdonare."

gli dissi baciandolo sulla guancia

"tranquilla amore, andiamo a casa mia che ne dici?"

Son gli risposi ma misi la testa contro il suo petto e così si diresse verso casa sua.

Volavamo più lenti del solito forse perché la calma di tutta questa situazione piaceva a entrambi.

Arriviamo a casa sua e mi fece chiudere gli occhi.

"chiudi gli occhi piccola, non te ne pentirai, promesso"

Mi disse lasciandomi un bacio veloce sulle labbra e prendendomi le mani.

Chiusi gli occhi e lui mi diresse verso il soggiorno, poco dopo senti un peso sulla spalla destra, probabilmente la sua testa che ci si era appoggiata sopra mentre le sue braccia mi congevano la vita facendo.i stringere a lui.

"puoi aprire"

Sussurrò piano perché consapevole di essere di fianco al mio orecchio, feci come mi disse e aprì piano gli occhi scoprendo il motivo del suo ritardo.

"avrei dovuto farlo prima, mi dispiace di aver ritardato di così tanto, potrai perdonarmi?"

La stanza era buia con due piccoli proiettori puntati sui muri, uno riproduceva della neve e l'altro dei cuori.
tutta l'area del divano e il pavimento davanti erano attrezzati come se fossero un fortino gigantesco, sul tavolino potevo intravedere dei cupcake e dei popcorn insieme a delle bibite.

Mi girai verso di lui prendendogli il viso tra le mani e baciandolo.

Mi strinse di più a lui facendomi arrossire mentre in bacio diventava più movimentato ma poi dovettimo staccarci per riprendere il fiato.

"sei più che perdonato, keigo."

"ne sono davvero felice"

disse mostrandomi quel sorriso che mi fece innamorare di lui sin dalla prima volta che lo vidi.

"non pensavo mi stessi ascoltando quella volta in cui parlavo di quest'idea"

Sorrisi al ricordo di quando gli raccontai di voler avere una serata simile con lui, quel giorno non sembrava prestarmi particolare attenzione siccome eravamo nell'ufficio della sua agenzia e lui aveva molto da fare perciò non me ne preoccupai ma sapere che nonostante tutto mi avesse ascoltata e che ora abbia fatto tutto questo per me mi rendeva davvero felice.

"può non sembrare ma io ti ascolto sempre, qualsiasi cosa tu dica è importante per me"

E ancora una volta mi ricordai di stare con l'uomo migliore che mi potesse mai capitare.

mha oneshotWhere stories live. Discover now