«Ehilà quanto siamo belli qui!» Nico mi saluta calorosamente seguito da tutti i loro amici.

Lui, come aveva detto Joaquin, non c'era.

La serata inizia in modo piacevole.
Rido e scherzo con Nicolò e Federico concedendomi qualche pezzo di pizza per soddisfare la fame.

Evito di bere alcolici, a parte qualche sorso di birra.
Volevo prendermi cura di me stessa e di evitare situazioni che potrebbero far emergere eventuali difficoltà legate all'alcol.

«Vieni a ballare Cami!» Joa mi tira in pista accanto a lui ed io, impacciata come non mai, lego le braccia al suo collo seguendo i suoi passi.

«Da quando sai ballare così bene?» gli urlo all'orecchio data la forte musica che pompa nella sala.

«Ho sempre ballato bene, menina» mi fa fare una giravolta.

Ero spensierata dopo tanto tempo, ma sapevo bene che era solo una sensazione temporanea.

Dopo un po', mentre tutti gli altri si uniscono a ballare, decido di andare in bagno per sistemarmi il trucco e prendere un momento di tranquillità.

Mi guardo allo specchio e passo una mano tra i capelli.
Non appena sollevo lo sguardo verso la mia figura mi accorgo che qualcuno mi sta fissando.

Con una rapida occhiata, mi rendo conto di non essere da sola e chi mi sta guardando è proprio l'ultima persona che volevo incontrare oggi.

Lautaro.

Sta poggiato allo stipite della porta e mi guarda intensamente come non aveva mai fatto.

Nonostante sia passato solo un mese dalla nostra rottura, il nostro magnetismo reciproco era ancora palpabile.

Colta da un impulso, raccolgo in fretta le mie cose, sperando di poter fuggire dal bagno il prima possibile.

«Tu non vai da nessuna parte» sussurra al mio orecchio bloccandomi e impedendo la mia uscita.

Era di una bellezza dannata ed io mi insultavo mentalmente per provare ancora certe emozioni.

La sua forza e autorità mi immobilizzano, costringendomi a un confronto con la situazione che si è creata.

Mi siedo sullo sgabello che sta accanto al lavandino e faccio dondolare le gambe.
Il silenzio pesante satura l'aria mentre entrambi ci scrutiamo a vicenda.

«Che vuoi?» domando infastidita.

«Parlarti.» risponde freddamente mettendo le mani in tasca.

Era visibilmente incazzato.

«Ah, ora quello incazzato saresti tu giusto?» rido isterica.

«È un cazzo di mese che non ho tue notizie, mi permetti di essere incazzato o devo passarti il permesso?» scuoto la testa imbarazzata e lo invito a continuare il suo teatrino.

«Dove sei stata?»

«Senti Lautaro, questo interrogatorio fallo a qualcun altro non ho tempo da perdere con te.» scendo dal lavandino e sistemo il vestito tutto piegato.

«Sei bellissima stasera» sussurra provando ad avvicinarsi a me.

Era ubriaco, lo avevo percepito sin da subito dal suo alito.

«Sei ubriaco, vattene a casa»

«Ho cercato di andare avanti Camila, ma non ci riesco.» rimango in silenzio.

«Lautaro, basta.» sbotto allontanandomi.

Dovevo solo preservare la mia salute mentale e così stava solo andando in fiamme.

«Io sono stanca non voglio sapere più nulla di te» ero in preda al panico e non sapevo più cosa dire, volevo solo allontanarlo dalla mia vita.

«Sposo Agustina tra 15 giorni, lei si che mi ama.» mi muoiono le parole in gola e afferro la mia borsetta. Evidentemente anche lui voleva allontanarmi dalla sua.

0-1 per te, Camila.

«Beh auguri» sussurro.

«Adesso ti sei ammutolita? Gander?» mi giro verso di lui guardandolo dritto negli occhi.

«Non hai una minima idea di cosa significhi passare sopra la merda che hai tu stesso creato.» lo accuso, forse un pò troppo pesantemente.

«Sei egoista Camila, lo sei sempre stata dalla prima sera che ci siamo visti ed hai fatto preoccupare Joaquin per un gioco!» mi sputa addosso parole che mai avrei voluto sentire.

Ed aveva ragione.

«Sei tu quello che mi sei venuto dietro, Lautaro!» urlo trattenendo le lacrime.

«Non funziona così la vita, cresci un pò Camila.» mi sorpassa barcollando ed esce dal bagno lasciandomi da sola.

Hai perso Camila, per sempre.

𝐁𝐫𝐮𝐜𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞; 𝐋𝐌Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon