1 - L'Inizio di Tutto

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Le pareti dello studio trasmettevano a Iris Jane un forte senso di asetticità, pulizia e ordine.

Tale e quale era l'impressione che le evocava la donna che le stava rivolgendo la parola, seduta davanti a lei. Composta, precisa e razionale.

"Mi racconti ancora delle sue visioni, signorina..." formulò, non ricordando il nome della ragazza o, più precisamente, il nome che la ragazza affibbiava a sé stessa dalla notte dell'incidente. Iris Jane pensava ormai da tempo che il fatto di non ricordarselo fosse uno stratagemma per punzecchiarla. Era molto tempo che ormai doveva avere a che fare con quella donna, aveva imparato a capire le sue mosse. La cosa le sortì comunque un po' di stizza.

"Done." concluse Iris Jane. "Iris Jane Done." La ragazza alzò gli occhi al cielo mentre la dottoressa si appuntava qualcosa sul taccuino, lo sguardo rivolto all'inchiostro color pece che macchiava la carta. Quando ebbe finito, i suoi occhi marroni, che non trasmettevano alcuna forma di calore umano, si incastrarono con quelli di Iris Jane.

"Proceda." scandì la donna e la ragazza le raccontò dei ricordi (la dottoressa li chiamava intenzionalmente "visioni") che riguardavano la sua vita e di come era probabilmente arrivata in quello strano mondo nel corpo di una ragazza uguale identica a lei, spiegando per l'ennesima volta che la donna morta che avevano trovato accanto al suo presunto cadavere non fosse affatto sua madre, visto che la sua progenitrice se n'era andata a causa di un'eccessiva esposizione alle radiazioni in seguito a un incidente. Si risparmiava ogni volta però, all'interno del racconto, qualche dettaglio che avrebbe fatto sembrare la sua testimonianza ancora più assurda di quanto già non lo sembrasse abbastanza, come le innumerevoli epidemie scaturite dalla guerra, i cyborg che davano la caccia a lei, a sua sorella e al suo migliore amico e tante altre belle cose.

Furbescamente era riuscita con il tempo e le innumerevoli e interminabili sedute a costruire un lunghissimo riassunto preconfezionato da propinare alla dottoressa, ma anche così, dopo tutti quei mesi dove ormai almeno una volta a settimana doveva consultare la psichiatra, si era stancata di quella monotona situazione senza senso.

Finito il monologo, come da copione la dottoressa sentenziava quello che Iris Jane aveva esposto e la ragazza doversi sentirsi dire più e più volte che le sue visioni e ciò che ricordava erano dipesi dallo stress post-traumatico, che l'incidente era stato elaborato dal suo cervello in maniera diversa da come era andata veramente, che la scomparsa prematura dell'unico genitore rimasto poteva avere delle gravi ripercussioni sulla sua psiche... Tutte cose molto giuste che però non rappresentavano il suo caso.

Come ebbe finito di parlare, la donna agguantò un foglietto con le dita sottili e affusolate per scrivere l'elenco di farmaci che Iris Jane avrebbe dovuto assumere da lì in avanti, ridandole anche il libretto dove era tenuta nota del percorso riabilitativo psichiatrico della ragazza. Riabilitativo secondo la dottoressa e i servizi sociali, visto che lei non aveva alcun problema da risolvere e nessuna malattia da curare. Sulla copertina c'era persino scritto un nome non suo, il nome della ragazza che si sarebbe dovuta trovare lì in quel momento. O forse no visto che probabilmente non era nemmeno riuscita a sopravvivere all'incidente. Iris Jane non lo avrebbe mai saputo e aveva ormai anche smesso di chiederselo. La cosa le procurava solo un gran senso di colpa.

Prese il foglio, consapevole che non avrebbe comprato alcuna delle cose scritte lì sopra. Del resto, come al solito.

Si salutarono freddamente e la ragazza si congedò. Non appena mise piede fuori dall'ospedale, si sentì poco più leggera.

Camminava a testa bassa, il cappuccio calato fin sopra gli occhi, le mani nelle tasche della felpa verde scuro oversize e lo sguardo sempre vigile e attento. I suoi occhi verde smeraldo abbracciavano ogni dettaglio che poteva cogliere: il colore sbiadito delle vecchie case, i sassolini che componevano la texture dell'asfalto... Ogni componente della quotidianità degli abitanti di quel mondo che la circondavano costituiva un prezioso ricordo da custodire se mai fosse riuscita a tornare a casa.

Il Mondo Invisibile - Libro 1 [In corso]Where stories live. Discover now