Colazione e lenzuola

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Non ho mai detestato la suoneria del mio telefono quanto in questo momento— il suo continuo vibrare imperterrito sul comodino di fianco al mio letto faceva scorrere odio e rabbia tra le mie vene. Decisi tuttavia di ignorarla, rigirando il viso sul soffice e fresco materiale del cuscino, sospirando soddisfatta quando la mia dolce camera buia si riempii nuovamente di un silenzio confortevole.

Non durò a lungo.

Quella maledetta suoneria suonò ancora, la vibrazione del telefono che causava rumori continui e fastidiosi a contatto con il tavolino, gemetti infastidita e strofinai la faccia pesantemente sul cuscino.

"Per l'amor di Dio..."

Rotai sul lato allungando il braccio per raggiungere il cellulare, le mie dita lo afferrarono con fatica per poi portarlo all'orecchio.

"Pro...Pronto?"

"Stai per caso ignorando le mie chiamate?"

I miei occhi si spalancarono dopo aver riconosciuto la roca voce che proveniva dal telefono.

Oh, Gesù...

"Tom," sospirai grattandomi le tempie.

"Eri occupata?" Chiese irritato, "È per caso questo il motivo per cui io ti abbia dovuto chiamare ben due volte per farti rispondere?"

"No," mormorai. "Stavo semplicemente... dormendo."

"Sai che ore sono?"

Spostai la testa trasferendo lo sguardo sui numeri color fluorescente del mio orologio. Gemetti dalla stanchezza, richiudendo gli occhi. "Sono le sette emmezzo."

"Esatto," rispose. "E sono fottutamente affamato."

Inspirai con calma, ancora sdraiata comodamente sul mio comodo materasso all'interno delle calde coperte. "Allora mangia."

"Non fare la sbruffona," disse con tono stizzito. "Sto fottutamente morendo di fame ed è il primo giorno del nostro contratto. Alza il culo dal letto e portami da mangiare."

"Scusami?" Scattai alzandomi dal letto ignorando la sensazione di vertigini causata dal mio movimento improvviso. "Chi cazzo pensi di—"

"Ti voglio qui in mezz'ora," mi interruppe. "Aspetto di trovarti qui con qualcosa di commestibile."

"Ma—"

"Niente scuse," obbiettò. "È non voglio cereali o uova."

Reagii rispondendo a tono. "Allora che cosa vuoi?"

"Sorprendimi." Mormorò.

"Beh allora non mi lasci con molte opzioni," dissi prendendolo in giro, dopo tutto lo avevo avvisato di essere un disastro in cucina. "Ti ho detto che non so cucinare."

"Trenta minuti."

Beep

Poggiai il telefono con mano tremolante, buttandomi nuovamente sotto le lenzuola. Girai la faccia verso il cuscino, inspirai con calma, per poi lanciare un urlo frustato a causa di tutta questa situazione.

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Paige era già sveglia che canticchiava in cucina mentre versava una pastella di color dorato sulla piastra per gli waffle. Mi sorrise non appena mi vide arrivare indossando dei pantaloni stropicciati e una felpa col cappuccio.

"Ti sei svegliata presto," osservò, chiudendo la machinetta per gli waffle. "Non ti sveglia mai così presto la domenica."

"Ho delle commissioni da fare," sbadigliai dando un'occhiata al salotto per cercare le mie chiavi. Ma non appena notai il minimo sospetto provenire dai suoi occhi schiarii la voce e rielaborai quello che avevo appena detto. "Per un...uh...Per un progetto."

25 days with Mr. arrogant - Italian Translation Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora