Si può odiare una persona cosi tanto?

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ATTENZIONE! Love is not a game (Ex titolo: Do You Want To Play? Do not fall in love) è diventato un libro a tutti gli effetti e quindi si ragazzi!
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"Ti odio, più di ogni altra cosa al mondo."
"Ah si?" chiese sorridendo.
"Si, ti odio." Ammisi.
"E cosa odi di me zombie? Qualcosa in particolare? O semplicemente odi tutto di me?" chiese mordendosi il labbro inferiore, quel movimento mi mandò in tilt il cervello.
Deglutii.
Le sue labbra erano bellissime.
Scossi la testa cercando di riprendermi.
"Dimmelo zombie, dimmi cosa odi di me." Sussurrò piano.
"Odio tutto di te. Ti odio così tanto."Ammisi deglutendo.
Lui fece un piccolo sorriso.
"L'odio è reciproco zombie." Strinsi i pugni.
Si poteva odiare una persona così tanto? La risposta era SÌ!
"Secondo me io ti piaccio." Esclamò piano facendomi l'occhiolino.
Scoppiai a ridere.
"Tu a me? Ma fammi il piacere essere senza cervello. Non puoi piacermi, anche perché io voglio persone con il cervello e non uno senza nemmeno le palle" risposi ridendo.
"Senza palle?" chiese divertito.
Annuii.
"Tu lì sotto non hai niente."
"Vuoi controllare zombie? Rimarresti meravigliata." Sussurrò maliziosamente.
"Non ci tengo stupido." Ammisi sbuffando.
Sorrise e così mi allontanai.
Aveva un odore buonissimo e delle labbra perfette.
"Ti sei scottata zombie o non vedi l'ora di venire a letto con me?" chiese ridendo.
Gli feci il dito medio.
"Gli dici qualcosa Max?" sussurrai irritata a mio fratello.
"Io con voi oramai ho perso le speranze." Rispose sbuffando, bevendo il suo latte.
Lo guardai male.
"Che simpatico che sei fratellone."Peter sorrise.
"Con una sorella come te si perdono facilmente le speranze." Sussurrò facendomi l'occhiolino.
"Prendo un uncino e ti cavo quei maledetti occhi se non la smetti di farmi l'occhiolino testa di gallina pisciata da un anatra che è stata pisciata a sua volta." Sussurrai prendendo un coltello.
"Eh?" chiese ridendo divertito.
Mio fratello mi guardò confuso.
"Come cavolo ti fanno a venire queste cose in mente?" chiese mio fratello scoppiando a ridere come uno scemo.
"Zitto fratello che non difende la propria sorella da un essere del genere." Esclamai esasperata indicando Peter.
Mio fratello sbuffò.
"Peter falla finita." Avvertì al suo migliore amico.
"Ma è lei che rompe." Lo guardai male.
"Julia, sorellina cara vai a vestirti." Mi disse dolcemente mio fratello.
Guardai male Peter e appoggiai il coltello sul tavolo.
"A dopo zombie." Esclamò ridendo.
Corsi in camera mia.
Lo odiavo da morire.
Presi la divisa della scuola che consisteva in una gonna a righe blu e bianche, una camicia bianca, una cravatta e una giacca blu.
Appoggiai gli occhiali sul comodino e vidi la foto dei miei genitori.
Sospirai mettendomi seduta sul letto e accarezzai la foto dei miei genitori prendendola in mano.
Mi mancavano ogni giorno di più.
Loro erano la mia vita e la mia vita da quando loro non c'erano più era diventata una merda.
Erano morti 2 anni fa in un incidente stradale ed era solo colpa mia.
Era solo colpa mia.
Era quello che mi ripetevo da due anni.
Il mio viso si rigò di lacrime.
"Mi mancate così tanto." Sussurrai piano.
"ZOMBIE MUOVITI!!" urlò quel coglione entrando in camera mia.
Gli tirai un cuscino in viso.
"VATTENE!!" Urlai.
Non volevo che mi vedesse piangere.
"Perché cavolo mi hai tirato un cuscino?" chiese ridacchiando.
"NON ESISTE LA PRIVACY!?!" urlai piangendo.
"La privacy, ma che dici? Sei impazzita per caso?" Chiese ridendo di nuovo.
Non risposi.
Non volevo che mi vedesse piangere.
Non lo avrei sopportato.
Mi avrebbe ricattato.
"Zombie ti muovi? Sennò ti lascio qui e me ne vado con tuo fratello, anche perché ti devo portare io a scuola." chiese ridendo.
"Se te ne vai mi vesto."
"Ah si?" Chiese divertito.
Sbuffai.
"Te ne vai?" chiesi cercando di mantenere un tono calmo.
"Hai paura che ti veda nuda?" chiese sempre ridendo quel depravato mentale.
"Vattene." Sussurrai mordendomi il labbro per non piangere.
"E dai, non guardo uno zombie come te."
Lo guardai male.
"Vattene cazzo."
"Stai ..." sussurrò piano.
Non risposi.
Mi avrebbe ricattato.
Mi guardò confuso e poi posò i suoi occhi nella foto che stringevo nelle mie mani.
"Mi dispiace, non sapevo che tu stessi piangendo zombie." Sussurrò passandosi una mano nei capelli castani.
"Non è vero, a te non frega niente di me." Sussurrai singhiozzando.
Era una fottuta verità.
A quel ragazzo non importava niente di come mi sentissi.
A quel ragazzo non importava niente di me.
"Sei la sorella del mio migliore amico e anche se sei brutta e non siamo amici mi dispiace che tu stia male. Mi dispiace davvero tanto." Sussurrò sospirando e passandosi un'altra volta la  mano nei capelli.
Era agitato.
Si passava una mano nei capelli, solo se era agitato.
Lo odiavo da morire.
"Vattene, non ho voglia di parlare con te." sussurrai stringendo la foto nelle mani.
Non avevo voglia che mi vedesse piangere, non lo avrei sopportato.
"Aiuta parlarne zombie."
"Ma a te non frega un cazzo di come mi sento in questo momento!" Lui non rispose.
"Quindi perché dovrei parlare con te di come mi sento?" chiesi sospirando.
"E' vero, a me non frega un bel niente di te ... però sei la sorellina del mio migliore amico e lui ti vuole bene. Parlamene zombie."
"Sinceramente? Non puoi capire quello che sento. Vattene Peter! Vattene!" Lui sospirò.
"E' vero, non posso capirti. Però io volevo bene ai tuoi genitori ... non siamo amici e ci odiamo, ma parlarne invece che piangere aiuta moltissimo." "Vorresti che avesse una sorella figa eh? Così te la potresti portare a letto per farla smettere di piangere. Mi fai schifo." Esclamai disgustata.
"Come scusa?" chiese confuso.
Lo guardai di nuovo male e ammisi:
"Tu vuoi solo portarti a letto la gente e se io fossi stata figa, sicuramente per farmi smettere di piangere mi avresti portato a letto. Sai fare solo questo."
Lui annuì.
"E' vero, so fare solo questo .. però nessuna si è mai lamentata."
"Fai schifo." Sussurrai disgustata più di prima.
"Però hai pienamente ragione zombie, se tuo fratello invece di avere te avesse avuto una bella topona come sorella me la sarei fatta, non credi?" chiese divertito.
Non risposi.
Non avevo voglia in quel momento delle sue battutine.
"Vattene e non parlare con mio fratello di questa cosa." Lo pregai asciugandomi le lacrime con le maniche della felpa
Si avvicinò a me e mi porse una mano.
"Vattene Peter." Sussurrai sospirando.
"Dai zombie, non fare la bambina." Sussurrò teneramente.
Lo guardai male.
"Non sono una bambina."
"Ah no? Sei sicura? Ti stai comportando come una bambina in questo momento."
"Vattene." Sussurrai singhiozzando.
Mi prese di forza e mi fece alzare, in un secondo mi ritrovai tra le sue braccia.
"Che cazzo stai facendo?" sussurrai dimenandomi.
"Zitta e non piangere zombie, loro non vorrebbero." Sussurrò piano al mio orecchio.
Cercai di dimenarmi sussurrando:
"Lasciami in pace."
Non mi stette a sentire e mi abbracciò stretta.
Mi sentivo bene e non andava affatto bene.
"Non piangere, non devi farlo."
"Lasciami ti prego." Sussurrai piano.
Lui si staccò da me e mi porse un fazzolettino.
"Okay, me ne vado." Sussurrò asciugandomi le lacrime.
Ero sconvolta.
Non mi stava offendendo e mi stava aiutando.
"Ti prego esci da camera mia." Sussurrai mordendomi il labbro inferiore.
"Okay." Ma non si mosse.
Non si mosse dalla sua posizione.
"Esci." Lo pregai chiudendo gli occhi.
Sentii la porta chiudersi.
Angolo Autrice:
Eccomi qua con il secondo capitolo :)
Che dire?
Hahah non lo so proprio, non sono brava con le parole.
Sicché vo chiederò solo una cosa:
Peter come personaggio vi piace?

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