Capitolo 175: Venerdì, 15 giugno 2012

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"Hai bisogno di qualcosa?"

"No. È tutto ok."

"Come ti senti?" mi domanda avvicinandosi a me.

"Bene."

"Non riesci a dormire?"

"Sì che riesco a dormire, tranquillo."

"E come mai c'è la luce accesa?" mi domanda indicando la lampada sul comodino. "Non dormi mai con la luce accesa."

"Ma non lo so! Ieri sera sarò crollato all'improvviso e l'avrò lasciata accesa!".

Non lo so davvero. Non me lo ricordo. Ricordo solo che ero a letto da ore, con la febbre alta, irrequieto e nervoso, e non riuscivo ad addormentarmi. Sarò davvero crollato all'improvviso.

"Va tutto bene, papà. Tornatene a letto" gli dico mentre lui se ne sta a fissarmi con aria angosciata, fermo impalato accanto alletto.

"Hai la febbre alta" osserva toccandomi il collo con il dorso della mano.

"Può essere."

"Provala."

"Adesso?!" esclamo sdraiandomi. "Sono le tre di notte! Voglio solo dormire."

"Non era una richiesta" ribatte lui porgendomi il termometro che era poggiato sul comodino.

Io sbuffo e prendo il termometro. "Agli ordini, Sergente!".

Ce ne stiamo in silenzio mentre aspettiamo che passino i minuti necessari. Papà non si siede nemmeno e cammina irrequieto per la stanza. Io chiudo gli occhi e praticamente mi riaddormento, ma mi risveglia lui dicendomi che ho la febbre alta e devo prendere la pastiglia.

Non mi ero nemmeno accorto che mi avesse tolto il termometro; è lì sul comodino, ma non lo guardo neanche. Mi tiro su, prendo la pastiglia che lui ha già preparato e poi mi corico di nuovo.

Ho tanto sonno.

Papà mi sistema il lenzuolo, spegne la luce e poi se ne va.

Fai dei bei sogni.


"Allora?! Cos'è che vuoi mangiare? Sto aspettando una risposta."

"Mamma, te l'ho già data la risposta! Niente!"

"Niente non è una risposta che posso accettare. È passata l'ora di pranzo e non mangi praticamente da ventiquattr'ore!"

"Non ho fame!"

"Lo so. Quando stai male non hai mai fame. Ma qualcosa bisogna che mangi, perché altrimenti lo sciroppo ti buca lo stomaco."

"Cosa vuol dire che mi buca lo stomaco?!" esclamo spalancando gli occhi, mentre già immagino la mia pancia piena di buchi come uno scolapasta. "Mi fa i buchi per davvero?!"

"No..." mi risponde lei accennando un sorriso. "Non ti fai buchi, però ti fa male per davvero. Poi oltre al mal di gola, ti tocca il mal di pancia."

"Voglio il gelato allora."

"Non puoi andare avanti a gelato!"

"Ma ho due palle giganti al posto delle tonsille! Non ti ricordi? Ci passa in mezzo solo il gelato!"

"Io dico che ci passa in mezzo anche una bella minestra."

"Non la voglio la minestra!"

"Te la faccio tiepida. Non bollente, giuro."

"No! Lasciami dormire!" sbuffo coprendomi la faccia col cuscino, ma lei me lo sposta.

"Adesso basta! Dimmi cosa vuoi mangiare altrimenti faccio di testa mia e poi guai a te se non mangi tutto fino all'ultimo boccone!"

Leo (Io non ho finito)Where stories live. Discover now