🐚 ⋆ 🐥 🎀 𝐿𝑒𝓉'𝓈 𝑔🌺 𝓅𝒶𝓇𝓉𝓎 🎀 🐥 ⋆ 🐚

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Sì, in un'altra vita ho vissuto in un appartamento con altri ragazzi e di fronte a noi si palesava spesso questo signore, molto distinto, sempre con il sigaro in bocca, con un pizzetto disegnato alla perfezione e con espressione che trasudava buonumore da tutti i pori. Ricordo anche il profumo muschiato che indossava e il suo gilè grigio perla.

Da parte mia non c'è mai stato più di un semplice "buongiorno" o "buonasera", anche perché ho avuto sempre le mie abitudini, le mie riservatezze ed è difficile coinvolgermi in qualche tipo di evento sociale.

Fino ad allora.

Già ebbi l'occasione di scambiare più di qualche convenevole con Luigi una sera, anzi, una notte, in cui la porta del nostro appartamento decise di spalancarsi perché il vento l'aveva praticamente tirata giù tutta. E verso le sei del mattino, con insistenza, sentii il campanello suonare più volte e con insistenza.

Più furioso di un bufalo incallito mi vestii, indossando una canotta bianca, feci un volo quasi cadendo con le mie pantofole per scoprire poi che era Luigi. Si era spaventato del fatto che aveva visto la porta spalancata e alcuni fogli per terra nel disimpegno all'ingresso della casa. Pensò che qualche malintenzionato avesse fatto irruzione nella nostra casa.

- Guardi, la cosa più preziosa che ci sarebbe da rubare qui sono le scatolette di tonno, - sibilai a Luigi, con una voce che qualsiasi ASMR artist mi invidierebbe.

Lui, comprendendo la situazione e squadrandomi da cima a fondo in quelle condizioni pietose disse semplicemente di fare molta attenzione perché il quartiere dove viviamo non era appropriato a degli studentelli come noi.

Io cercai di annuire ma dentro di me lo stavo maledicendo in aragonese perché mi aveva interrotto il sonno, anche se mi sarei svegliato di lì a breve. In ogni caso fu una delle nostre chiacchierate più lunghe.

Fino ad ora.

È Aprile, un venerdì qualsiasi e come quasi tutti i fine settimana, rimango da solo in casa perché gran parte degli studenti che vivono con me rientrano nelle loro città per poter stare con la famiglia. Io preferisco studiare e rimanere concentrato quei giorni piuttosto che dovermi sorbire un viaggio lungo e le solite frasi e domande da parte dei miei familiari. Sono certo che le sentiate anche voi da lontano, come un'eco fastidiosa quanto una zanzara che ronza fin dentro il cevello...

E quando ti laurei? A quando la fidanzatINA? E quando ti sposi? E quando trovi un lavoro? E quando il nipotino?

In ogni caso quel weekend mi programmo le mie solite ore di studio e, dato che sono praticamente un pensionato, anche l'andare a letto presto per riuscire a carburare bene il giorno successivo, perché ho sperimentato che lo studio mattutino mi rende in generale l'80% in più rispetto a tutto quello fatto durante l'arco della giornata.

Ma ecco che fatti questi millemila preamboli torniamo a noi e a Luigi.

Accade che la mattina di quel venerdì qualsiasi suonano alla porta.

Generalmente non apro, visto che a noi hanno suonato ispettori dell'acqua, ingegneri, persone che vogliono acquistare la casa, testimoni di Geova, preti e suore e anche l'Anticristo a momenti.

Ma è Luigi, l'avevo riconosciuto guardando lo spioncino della porta.

- Avrei bisogno di un grosso favore, avete spazio nel frigorifero?

Rimango un po' sbigottito dalla domanda, inarcai le sopracciglia come una maestrina d'asilo al suo primo giorno e risposi che sì, dello spazio nel frigo c'era.

- Bene perché stasera dovrei dare una festa e non ho davvero spazio nel mio perché ho cucinato una marea di roba, potreste gentilmente tenermi la torta per questa sera?

Mente░adombrata (壱ぅニ)Where stories live. Discover now