Capitolo I

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                                 MIRIAM

Miriam's Friend POV:
«Stavo preparando i bagagli per tornare a Londra!» Disse Miriam in quel momento, all'inizio non ci credei perché diceva che non era mai stata così tanto legata a quel posto in cui aveva vissuto: "solo" sei anni della sua vita. Sapevo che era successo qualcosa con i suoi genitori quindi probabilmente aveva deciso per questo motivo di lasciar andare l'Italia, i suoi parenti, le sue origini, la sua storia, ma soprattutto: sua sorella minore. Quella belva di sua sorella, Francesca o Francy per gli amici. Francesca ha 14 anni e ha appena iniziato il liceo classico che probabilmente farà solo per quei due anni obbligatori perché "troppo svogliata", Miriam e Francesca anche se non sembra sono così legate tra loro poi Miriam essendo la sorella maggiore quasi la protegge.

«Mi prendi per il culo Miriam?» le risposi dopo quel silenzio che mi ha fatto pensare fin troppo. Miriam poi mi risponde con la seguente frase che pur essendo la più comune risposta che poteva darmi mi fa cadere il mondo addosso quasi che mi dispiacevo per lei «No?» «Perché dovresti pensare che io stia scherzando?» ci furono almeno due minuti di silenzio che al telefono son ancora più complicati da spezzare, quindi le dico «Senti Miriam devo andare, ti chiamo io dopo ok?» e attacco.

Mi sembrò una di quelle cavolate stratosferiche attaccare alla tua migliore amica che finalmente si è decisa a trasferirsi, le ho sempre detto di farlo e che la sua vita all'estero sarebbe stata molto meglio ma sinceramente non ho mai pensato a quanto avrebbe fatto male, sia a me che a lei.

Miriam POV:
Ho chiamato Alessia, la mia migliore amica, per dirle che finalmente mi stavo trasferendo.
Non credo che lei abbia avuto una bella reazione sembrava come se le fosse caduto il mondo addosso dopo che le ho detto che stavo facendo i bagagli per andarmene, io iniziai la chiamata con «Sto preparando i bagagli per tornare a Londra!» lei rimase in silenzio per almeno un minuto ma poi mi rispose con un più che sincero «Mi prendi per il culo Miriam?» io le dissi «No?» continuai «Perché dovresti pensare che io stia scherzando?» ci furono altri almeno 2 minuti di silenzio che vennero rotti da Alessia che mi disse «Senti Miriam devo andare, ti chiamo dopo ok?» e di seguito Attaccò al telefono. Probabilmente ancora non vuole accettarlo so che anche se lei mi ha sempre consigliato di andarmene via non ha mai pensato a quanto male ci avrebbe fatto a entrambe.

Alla fine continuo a preparare le mie cose, esco di casa e chiudo la porta con le chiavi che poi non utilizzerò più tanto tanto tempo. Chiamo il taxi dato che ancora non ho preso la patente avendo compiuto 18 anni due anni fa quasi precisi, mi mancherà quell'aria di casa che trovo qui in Italia, mi mancherà un sacco.
Mi sto per imbarcare ho un'ansia che mi fa venire un brivido che mi percorre tutta la schiena fino ad arrivare ai miei piedi, nel mentre che sono entrata ho visto un ragazzo che sembrava avere pochi anni in più di me, tipo 2 annetti o qualcosa del genere: era alto e magro, aveva i capelli scuri e leggermente mossi un po' lunghi tipo alla Timothée Chalamet, gli occhi verdi tendenti al marroncino chiaro che quando vengono colpiti dal sole quasi ti rubano l'anima, i suoi occhi erano bellissimi me ne innamorai subito.

Mi sedei sulla poltrona dell'aereo che poi mi avrebbe portato a casa, alla mia vera casa.
Accanto a me si sedette proprio il ragazzo che stavo analizzando prima e ora che lo avevo seduto accanto a me ne ero ancora più incuriosita.

•E niente, questo è il primo capitolo spero che possa essere carino per chi lo leggerà, buona serata o giornata per chi sta leggendo
il nuovo capitolo della mia nuova storia.
Ciao<3 :)

It Hurts to be an ArtistWhere stories live. Discover now