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Mi ricordo il giorno in cui la mia vita cambió.
Mi ricordo anche chi portó la mia vita a cambiare.
Era da poco estate, i primi raggi del sole sfioravano il mio viso ancora immerso nel sonno, per fortuna quella mattina nessuna sveglia mi fece sobbalzare, per un po' non avrei piú sentito nessun rumore assordante.
Beh quella mattina l'unica cosa che mi fece aprire gli occhi fu l'odore di torta appena sfornata, torta fatta in casa, torta fatta in casa alle fragole.
La mia preferita al tempo.
Corsi senza esitare giú, con ancora il pigiama addosso abbracciai mia madre da dietro e lentamente espirai il suo dolce e rassicurante profumo

'Buongiorno mamma'

Dissi Sussurrando quasi come se fosse un segreto e lei dolcemente rispose

'Tesoro'

Sorrisi, mi ricordo a quel soprannome,adoravo mia madre adoravo il suo odore adoravo tutto quanto di lei. mi sedetti a tavola poco dopo e presi la mia prima fetta di quella torta deliziosa, ancora rimembro il sapore: il dolce e amaro della fragola la soffice crosticina e il sapore del succo con il cui accompagnavo la mia colazione che rendeva il tutto, molto piú genuino.
Neanche il tempo di fare il secondo morso che il messaggio di una mia amica offuscó la mia mente

"Mezz'ora e ti voglio al parco, Francesca sii puntuale, prepara anche i popcorn andiamo a vederci un film, un ultima uscita! <3"

Erano appena iniziate le vacanze e già voleva uscire beh accettai, avevo bisogno di aria fresca dopo tutti quei mesi di scuola
Ridacchiai al messaggio e risposi con un semplice

"Ok. Volo a preparami"

Finí la mia colazione e risalí le scale che conducevano alla mia stanza, mi misi dei pantaloncini che arrivavano fino al ginocchio, di un colore bianco  con sopra una maglia  molto larga e grigia, poi delle scarpette con dei lacci blu presi la mia borsa che riempí con il necessario, quindi telefono soldi.
Ritornai da mia madre per avvisarla della mia imminente uscita, lei mi diede immediatamente il permesso, non sono mai stata una ragazza ribelle, tornavo sempre al copri fuoco che non anche prima.
Uscí di casa dirigendondomi al parco, appena misi un piede dentro a quel luogo pieno di giochi per bambini, una mandria di infanti mi corsero incontro e poi beh mi abbracciarono, sul momento quasi le mie gote divennero rosse, sorrisi nel vederli poi notai che non erano soli, ma erano assieme ad un gruppo di ragazze poco piú grandi di me.
Non ci misi molto a capire che erano orfani, abbracciai a mia volta alcuni di quei bambini, quasi istintivamente.
Poi una signorina che faceva parte di quel gruppo di accompagnamento chiamó l'attenzione dei piccoletti esordendo con:

'Su bambini, zio Jason è qui, e ha tantissimi giocattoli per voi'

Neanche diedero il tempo di finire la frase, che tutti corsero verso un uomo, molto alto dai capelli lunghi fino alle spalle di un colore molto stravagante:
Ma in realtà tutta la sua figura era stravagante, dal abbigliamento a quella specie di cilindro che portava sulla testa, i bambini intorno a lui sembravano quasi assuefatti dalla sua voce, quel uomo con sé aveva una scatola piena di giochi, tra cui alcuni usati mentre altri creati da lui mi era sembrato di comprendere.
La donna che si era avvicinata a me mi fece come riprendere da quello stato di "ipnosi" in cui ero caduta a causa del uomo

'Scusami , appena vedono qualcuno corrono sempre ad abbracciarlo"

Rise appena, io risposi con un sorriso di rimando poi mossi le mani in modo veloce dicendo

'Non si preoccupi, va bene, sono piccoli.'

Essa annuí e mi strinse in seguito la mano per poi andare via tornando da quella combriccola che ormai si era creata. mentre loro giocavano assieme
Io venni sorpresa alle spalle dalla mia amica

'Allora sei puntuale anche tu ogni tanto'

Esordí scherzosa mentre io gli diedi un delicato schiaffo sulla spalla

'Sono sempre puntale, anzi tu sei in ritardo.'

flocked wadding Where stories live. Discover now