{🇨🇳} • 𝐑𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐢

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Non c'è na ship, forse un pizzico di SovChi ma nemmeno

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Erano le 08:21

Salì dalle scale, posò la mano sulla maniglia ed aprì la porta, ritrovandosi un' ondata di polvere attaccarsi alle narici. Tossì e si coprì la bocca con il gomito, serrando le labbra. C'era molta polvere, da rendere l'aria quasi irrespirabile. Camminò velocemente verso l'abbaino della soffitta non troppo distante mentre tratteneva il respiro; aprì la finestra e finalmente espirò.

«pensavo ci fosse molta meno polvere in questa soffitta...»

Si disse da solo Cina. Stette per altri secondi appoggiato a quella finestra, spaesato, poi si girò e si guardò attorno. Si trovava davanti a molti oggetti, equivalenti a molti, tanti ricordi, ognuno diverso dall'altro: dalle tradizionali statuette cinesi ai rompicapo in legno. Dai giocattoli o peluche che si portava da quando era piccino a foto che aveva scattato solo qualche anno fa. Tutti ricordi, che seppur diversi, importanti, anzi, attaccati al cuore del cinese.
I suoi occhi brillarono, e come un bambino andò subito dai pupazzi, correndogli in contro per poi inginocchiarsi davanti ad essi, avvolgendo subito tra le mani un piccolo pupazzetto panda

«ricordo ancora quando me lo diedi...»

Sorrise, accarezzando la guancia del piccolo panda con il pollice della mano. Se lo portò al petto, tenendolo stretto a sé mentre sembrava volesse abbracciarlo. Poi lo sguardo cadde su una foto, no.. un dipinto.

«giusto... Dipingevi così bene che sembravano foto i tuoi dipinti...»

Il ragazzo prese il dipinto con la mano libera, osservandolo: raffigurava un bambino con un sorriso stampato sul viso, con in mano un mazzo di girasoli. Mostrava i suoi bei denti bianchi color neve e una finestrella tra quest'ultimi da dove si intravedeva la lingua. La bandiera era rossa, con una striscia spessa all'estremità sinistra di essa, e in cima la falce e il martello. Era Russia. O meglio, PCCP.

Cina guardò la firma del dipinto: "СССР

«Eri così bravo... Perché hai smesso...»

Dopo un po' posò via il dipinto, non voleva sentirsi malinconico. Si guardò un po' in giro, e posò sia il dipinto che il peluche da parte, per decidersi poi e iniziare a sgomberare la soffitta.

Una volta finiti i lavori divise gli oggetti in 3 scatoloni:
Ricordi da tenere, ricordi da regalare, ricordi da buttare. In verità, per Cina ogni ricordo era importante, ma un vecchio trattato di pace con una nazione ormai nemica non serviva a nulla se odiare di più la nazione presa in causa, o̶p̶p̶u̶r̶e̶ s̶e̶n̶t̶i̶r̶s̶i̶ n̶o̶s̶t̶a̶l̶g̶i̶c̶o̶, infatti cose simili decise di usarli insieme alla legna del camino.

Prese il primo scatolone, i ricordi da tenere. Spacchettó di nuovo tutto ma questa volta in ordine.
Le statuette le posò, facendo attenzione, su diverse mensole. I rompicapo, tra l'altro risolti, dentro i cassetti dei comodini, o sui tavolini. Ed infine i peluche sopra il suo letto accanto ai cuscini, alla fine aveva un debole per i pupazzi.

Si fecero le 11:08

Prese il secondo scatolone, i ricordi da regalare, lo caricò in auto e salì. Andò un po' da tutti. Dagli amici come Laos e Cambogia, ai nemici con cui era obbligato a condividere ricordi, come Vietnam. Andò dai "nipoti", come Russia e Ucraina.

Si fecero le 15:54

Una volta sbarazzatosi dei contenuti dei primi due scatoloni iniziò a piegarli, e nel frattempo che finiva di piegare il primo realizzò che ormai il cartone era ormai inutilizzabile, perciò buttò entrambi dentro il camino, da lì a poco aggiungendo anche la legna, mentre invece il terzo voleva bruciarlo fuori.

Prese il terzo scatolone, i ricordi da buttare, e uscì fuori casa. Si assicurò di andare in un luogo isolato ed umido così da non rischiare di bruciare qualcosa. Una volta giunto a destinazione posò lo scatolone a terra, Infilò la mano in tasca e la tirò fuori, con ora un pacchetto di fiammiferi. Ne fece uscire uno, e lo strusciò contro la parte ruvida, così accendendolo. Tutto era pronto, doveva solo lasciarlo cadere sull'ammasso di vecchi documenti, se non fosse però, che prima di mollare il fiammifero lo sguardo scivolò su dei volantini.

"修正主義和社會帝國主義的蘇聯!"

"НАЦИОНАЛИСТИЧЕСКИЙ И АНТИМАРКСИСТСКИЙ КИТАЙ!"

Rimase pietrificato; senza fiato, senza battito. Vuoto. Ma perché? Erano volantini di propaganda incitando la crisi Sino-sovietica. Tutto accadde in un paio di secondi, tanto brevi quanto eterni, abbastanza da far ridurre il fiammifero e bruciargli il polpastrello. Lo lanciò in aria colto di sorpresa e finalmente si riprese, lasciando il fiammifero portare a termine il suo obbiettivo

Per quanto vecchi quei fogli, presero quasi subito fuoco, lasciando bruciare tutto ciò che il fuoco sfiorava, e la fiamma ardente ed alta quasi ballava. Il cinese stette a guardare tutto il tempo, senza far trapelare un'emozione. Non importava se era tardi, voleva guardare tutto lo "spettacolo" per intero, ne era affascinato, forse ossessionato

Tornò a casa verso le 02:31. Posò la mano sulla maniglia ed aprì la porta. Entrò in casa chiudendo subito la porta, nel frattempo un buon odore lo accolse, facendolo sentire finalmente il benvenuto dopo tutta quella cenere. Andò in bagno e si spogliò. Entrò in doccia e nel mentre che l'acqua gli scivolava addosso ripensava a ciò che successe poco prima. Una volta finito uscì dalla doccia, si asciugò e si vestì velocemente. Aprì la porta del bagno andando dritto poi in in camera sua, aprì la porta e si buttò a peso morto sul letto. Girò la testa prima di addormentarsi, ormai esausto, e rivide il piccolo panda; accennò un lieve sorriso e lo strinse al suo petto

«Ti voglio bene... URSS...»

🌸Angolo Auto🌸
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Allora...... Prima one shot che penso sia decente, grazie <3 E si, visto che non so se sono un autore o un'autrice solo un automobile, problems? Nah jk, vi voglio bene anche se non vi conosco <3

【🌐𝐂𝐨𝐮𝐧𝐭𝐫𝐲𝐇𝐮𝐦𝐚𝐧𝐬 𝐎𝐧𝐞𝐬𝐡𝐨𝐭𝐬🌐】Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora