𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐈. 𝐂𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞

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Era il mese d'aprile, il periodo dell'anno in cui le temperature erano più accettabili, i fiori sbocciavano e la natura, in generale, si preparava al tripudio di colori e di profumi che, proprio come un corteo, accompagnava verso il trono la flori...

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Era il mese d'aprile, il periodo dell'anno in cui le temperature erano più accettabili, i fiori sbocciavano e la natura, in generale, si preparava al tripudio di colori e di profumi che, proprio come un corteo, accompagnava verso il trono la florida e calda estate. Così era stato fino a quando il mondo non si era fatto un luogo man mano oscuro e più ostile che mai, tanto da sfiorare pericolosamente il fatidico fondo, lì dove non rimaneva che raschiare per scovare altro marciume.
Da allora in avanti le cose erano andate sempre peggio fino a giungere allo stadio attuale in cui giorno e notte parevano somigliarsi, tanto che era sempre più difficile tenere il conto del tempo che passava, del trascorrere dei minuti e delle ore. In quanto alle stagioni, anche quelle erano diventate ancora più folli: gli inverni più lunghi e rigidi, le estati più torride e brevi. Tutto ciò era comunque nulla se confrontato con conseguenze ben più gravi, ad esempio le catastrofi naturali, la siccità, il crescente divario sociale e finanziario. Ricchi sempre più ricchi e poveri con le tasche più vuote che mai, incattiviti dalla propria condizione di vita.
I Paesi erano sull'orlo del collasso, si guardavano in cagnesco a vicenda, si puntavano il dito contro. Forse presto sarebbe esplosa la Terza Guerra Mondiale e tutti si sarebbero ammazzati con tutti, esattamente come Grober voleva che accadesse.

A Obyria la situazione non era migliore e non serviva dire che il Padre delle Tenebre, circa un mese dopo essersi impossessato del corpo di Alexander Woomingan, fosse tornato per terminare il lavoro che aveva lasciato incompiuto. Era stato terribilmente di parola e crudele oltre ogni immaginazione.

Avevano provato a resistere, a contrattaccare, ma alla fine si erano visti costretti a far evacuare la città e le campagne circostanti, puntando soprattutto sulla sicurezza di donne, bambini e tutti coloro che non potevano combattere. Gli esuli si erano rifugiati verso Nord, presso l'antica roccaforte di Eryas, costruita dai primi Imperatori appena dopo l'erezione del Palazzo Imperiale di Obyria proprio nel caso in cui si fosse verificata una terribile calamità di tali proporzioni.

Altri abitanti del Regno Parallelo si erano recati laggiù, ma non tutti erano riusciti a terminare il viaggio con successo, altri invece sì e altri ancora erano alla fine stati forzati dagli eventi a proseguire e trovare ricetta altrove, dato che la roccaforte di Eryas non poteva contenere un numero illimitato di abitanti.

𝐋𝐚 𝐃𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐎𝐦𝐛𝐫𝐞Where stories live. Discover now