Capitolo 1

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California, città di Lenora.
Ore 19.30

Il sole era calato, e come tutte le sere, in una casa in particolare, un ragazzo dai capelli castani con un ciuffo di lato, gli occhi marrone chiaro e la carnagione pallida, si svegliò dal suo torpore...

Costui si chiamava Steve Harrington, ed era un vampiro.

Ma il ragazzo non viveva da solo...

Aveva adottato una ragazza adolescente di 15 anni di nome Jane, dai lunghi capelli castano mossi, trovata una sera di quattro anni prima, in un edificio abbandonato, divenendo così per lei, una figura paterna.

Naturalmente la ragazza sapeva della natura del suo genitore adottivo, e non ne ha mai avuto paura, anzi, lo rispettava e lo trattava come qualsiasi altra persona, anche perché Steve stesso cercava di comportarsi nel modo più umano possibile, cercando anche di controllare i suoi istinti soprannaturali quando si trovava con altri umani.

Ma quella sera, stava per accadere qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato.

Steve si trovava in cucina, a preparare la cena per la sua adorata figlia, quando proprio quest'ultima scese dal piano di sopra.

«Ciao, Jane! Com'è andata a scuola, oggi?» domandò Steve alla ragazza...

Nessuna risposta.

La 15enne tirò su col naso, passandosi il dorso di una mano su gli occhi, mentre si sedeva a tavola.

Steve si allontanò dal piano cottura e si avvicinò alla ragazza, la quale teneva lo sguardo basso.

«Jane... cosa è successo?» domandò lui...

E quando l'adolescente alzò lo sguardo, il vampiro notò subito che costei aveva gli occhi gonfi e rossi, intuendo subito che avesse pianto.

«Angela e il suo gruppo... Mi hanno infastidita anche oggi...»

«Ancora??»

Steve sapeva che Jane veniva bullizzata da quella ragazza e i suoi compari nell'istituto scolastico che frequentava lì...

Aveva detto a sua figlia più volte di reagire, ma a quanto sembrava, non era abbastanza...

Inoltre, il suo istinto gli suggeriva che c'era qualcosa di più grande sotto.

Passarono alcuni istanti di silenzio, quando la 15enne si alzò dal tavolo dicendo: «Scusa, papà, non ho fame... Ritorno in camera mia.»

Detto ciò, la ragazza lasciò la cucina, salendo le scale per il piano di sopra.

«Aspetta, Jane!» la richiamò Steve, ma ormai era tardi...
La ragazza già si era allontanata.

Il vampiro voleva vederci chiaro...

Quindi salì al piano di sopra e si avvicinò cautamente alla porta della figlia, sentendo chiaramente che quest'ultima stava piangendo.

Allora Steve aprì lentamente la porta, chiamando a bassa voce il nome della ragazza, per poi sedersi sul suo letto.

«Jane... Cosa succede, tesoro di papà?» disse lui, carezzando affettuosamente la schiena della 15enne... quando costei si girò verso di lui e si lanciò tra le sue braccia, singhiozzando sonoramente, e il vampiro non potè fare a meno di carezzarle con affetto la schiena.

«Va tutto bene, Jane... Ci sono io qui con te.» disse Steve, come solo un genitore sapeva dire.

«Papà... Mi vorrai sempre bene?»

«Ma certo che te ne vorrò, tesoro, anche quando sarai una donna adulta... Sei pur sempre mia figlia.» disse il ragazzo, dando un bacio sulla fronte alla 15enne.

«Ti voglio bene, papà.» replicò quest'ultima, rimanendo abbracciata al padre adottivo.

* * *

Sua figlia si era addormentata sul suo letto una ventina di minuti fa, mentre il vampiro vegliava su di lei, seduto nella stessa posizione di prima, quando d'un tratto, il telefonino di Jane, poggiato su un comodino, emise un suono di notifica.

Steve lo sentì...

Non avrebbe dovuto, ma il suo sesto senso da genitore gli suggeriva il contrario, e così prese il telefonino e guardò sullo schermo, notando un messaggio in entrata da una certa "Angela"...

Steve fece una smorfia, riconoscendo il nome di uno dei bulli che infastidiva sua figlia, quindi, senza esitare, aprì quel messaggio e lo lesse.

"Ciao, Jane. Mi raccomando, non fare più la spia con nessuno o altrimenti facciamo vedere a tutta la scuola il video di quello che è accaduto oggi." -Angela

Steve corrugò la fronte dopo aver letto quel messaggio.

«Di quale video sta parlando?» pensò il ragazzo, quando pochi secondi dopo, sulla stessa chat, venne inviato un video, con sopra un messaggio che recitava "giusto per ricordartelo".

Il vampiro sapeva che non doveva sbirciare nei messaggi della figlia, ma il suo istinto genitoriale gli suggeriva nuovamente di farlo, e così fece...

Aprì quindi quel video, vedendo così quei quattro ragazzi, Angela, Stacey, Jake e Chad, i bulli della scuola, schernire sua figlia Jane.

"Ooh, guardatela... Jane Harrington "la stramba", ahahah!"

"Tuo padre è sicuramente un drogato, visto che non esce mai di giorno!"

"...e sai bene cosa sono i figli dei drogati..."

A quel punto, Steve vide qualcosa che mai si sarebbe aspettato...

I due ragazzi, Jake e Chad, presero Jane, e contro la sua volontà... abusarono di lei...

...tutto mentre le altre due ragazze, Angela e Stacey, riprendevano la scena, ridendo ed insultando la loro coetanea...

Il vampiro rimase scioccato e inorridito da ciò che vide...

...e alla fine capì tutto...

Gli occhi gonfi e rossi...

Il non voler mangiare...

Il pianto...

Sua figlia Jane aveva subito una delle peggiori e distruttive umiliazioni...

L'abuso sessuale.

La sua piccola ed adorata figlia umana aveva subito tutto ciò...

Sapeva benissimo che questo l'avrebbe traumatizzata a vita...

...e fu in quel momento che un qualcosa si fece largo nell'animo di Steve...

...uno tsunami di rabbia e sete di vendetta...

Negli occhi di quest'ultimo, s'intravide per alcuni istanti, un sinistro luccichio rossastro...

Le zanne che minacciavano di spuntare da sotto le gengive... e un pugno stretto lungo il fianco...

Il vampiro si sentiva come un vulcano pronto ad eruttare...

Sua figlia Jane meritava giustizia...

Quei bulli non l'avrebbero passata liscia... non quella volta... assolutamente.

Passarono alcuni istanti, quando Steve ebbe un idea...
Quindi prese nuovamente il telefono della figlia, precedentemente poggiato sul letto, e scrisse a quello stesso messaggio che aveva ricevuto...

"Posso venire a casa tua? Devo parlarti... Fai venire anche gli altri."

Attese qualche secondo... poi la risposta.

"Va bene, tra mezz'ora... fortunatamente ho casa libera." -Angela

Steve fissò freddamente lo schermo del telefonino per alcuni secondi, per poi cancellare quel nefasto video e poggiare infine il telefono sul comodino vicino al letto...

Ormai aveva deciso...

Quei ragazzi che avevano bullizzato ed umiliato senza ritegno sua figlia, avrebbero avuto una punizione esemplare... quella stessa sera.

CONTINUA...

Istinto PaternoWhere stories live. Discover now