❨ 𝟬𝟯𝟰 ❩

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Le azioni dei suoi fratelli ricadevano su di loro, non su di lei. Ma questo non faceva sparire quella sensazione colpevole che turbinava dentro di lei.

Il silenzio venne interrotto quando la porta si aprì e Tyler entrò nella casa con un sorriso trionfante sul viso, che crebbe mentre guardava Klaus. "Buongiorno, splendore. Mi sembri patetico."

Klaus spinse via la tristezza nei suoi occhi, schiarendosi la gola mentre guardava Tyler con aria assente. "Solo fino a quando l'incantesimo di Bonnie che mi tiene qui dentro non finirà. Poi mi vedrai diverso. Più arrabbiato, per esempio. Oppure non mi vedrai per niente perché avrò strappato i tuoi occhi dalle orbite."

Tyler sembrò impassibile. "I miei amici torneranno con la cura." dichiarò e l'originale scosse la testa. "Così, te la ficcherò in gola e tornerai mortale."

"Sono un originale." gli ricordò Klaus, alzando un sopracciglio. "Non hai pensato che la mia discendenza di vampiri potrà essere curata insieme a me? E quindi, anche tu."

Tyler si avvicinò alla barriera, non lasciando che le sue parole lo toccassero. Era lui nella posizione di potere, lo sapeva, e anche Klaus ━ e Tyler non aveva paura di mostrarglielo.

"Sai cosa credo? Io credo che sia impossibile. Credo non appena cesserai di essere un vampiro, il nostro legame di sangue con te si spezzerà e la tua discendenza cesserà di esistere." dichiarò. "Perciò, quello che succederà a te, succederà soltanto a te. Quindi ti ucciderò e nessun'altro dovrà morire. Ma sto ancora decidendo come fare tutto questo."

La sua rabbia scoppiò e Klaus si precipitò in avanti per raggiungerlo, solo per essere fermato dalla barriera. "Suggerisco l'annegamento." disse con uno sguardo freddo. "Non c'è niente di meglio di chi combatte per una cosa essenziale come una boccata d'aria. E lasciatelo dire, tua madre era una combattiva."

Audrey scosse la testa, alzandosi in piedi. Non riusciva a rimanere seduta ad ascoltarli mentre si prendevano in giro a vicenda. Strofinandosi il viso con le mani, salì le scale della casa e andò nella sua vecchia camera da letto, chiudendosi la porta alle spalle. Si sedette sul bordo del letto, guardando la stanza che non sembrava più sua.

Era cresciuta in quella stanza.

Poteva ricordare gli innumerevoli pigiama party che aveva passato lì dentro con Caroline, che finivano sempre con loro che si addormentavano guardando un film in cui c'era la loro celebrità preferita del giorno.

Poteva ricordare le notti in cui era più giovane, ed Elena si intrufolava quando i loro genitori si addormentavano e le due passavano la notte a parlare sotto le coperte con una torcia tra di loro. 

Poteva ricordare il tempo trascorso seduta sul pavimento, cercando di aiutare Jeremy con i compiti quando in realtà, si distraeva a disegnare qualche scarabocchio sull'angolo del suo quaderno.

Ma ora le cose erano diverse.

Non c'era modo di tornare a come erano prima, non c'era modo di rimediare a quello che era successo. Si poteva solamente andare avanti, e Audrey sapeva che ciò significava fare dei cambiamenti ━ anche quelli che pensava non avrebbe mai dovuto fare.

* * *

          Si era fatto buio quando Audrey tornò al piano di sotto, e quando vide che Tyler era ancora lì, trattenne l'impulso di alzare gli occhi al cielo. Prima che potesse dirgli qualcosa, la porta sul retro si aprì e Caroline entrò, senza prestare attenzione al suo ragazzo mentre correva a stringere Audrey tra le sue braccia.

"Stai bene?" Caroline si allontanò, guardandola preoccupata. "Elena ha detto che ti sei rifiutata di andartene. Ti ho chiamata, ma non rispondevi al telefono."

𝒂𝒏𝒐𝒎𝒂𝒍𝒚,  𝘦𝘭𝘪𝘫𝘢𝘩 𝘮𝘪𝘬𝘢𝘦𝘭𝘴𝘰𝘯¹Where stories live. Discover now