''Settembre"

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La luce di un nuovo giorno colpisce il mio viso. Faccio una smorfia e con malavoglia apro gli occhi.
-finestra del cazzo!-
penso fissando la finestra sul tetto della mia tana.
Sono le 7:05 mi alzo, e vado a fare colazione. Scendo in cucina dove trovo la busta del latte già fuori dal frigorifero. Ne verso un po in una tazza e mangio una mela mentre i minuti continuano a scorrere.
Metto la mia tazza nel lavandino e vado in bagno a lavarmi, poi torno in stanza, apro la mia cabina-armadio e scelgo cosa mettere. Metto dei jeans che mi stanno decisamente troppo larghi,una cintura, la mia canotta nera (adoro la mia canotta nera) e una camicia sbottonata, tanto per non sembrare troppo scollata.
Afferro lo zaino, nemmeno mi trucco e scendo

<<Io vado...ci vediamo alle 14:00!!!>> grido prima di richiudere la porta alle mie spalle.

Arrivo a scuola alle 7:57 e chiedo al bidello di indicarmi la 1°D.
-È al secondo piano si questo plesso!- mi dice con gentilezza
-Grazie!- rispondo secca e mi indirizzo verso l'aula.
Entro.

Subito noto che non c'erano molti posti vuoti. Mi siedo nell'unico banco con ancora due posti liberi (accanto alla cattedra) e metto le mie cuff aspettando che arrivi un prof.
Intanto mi guardo intorno e inizio a farmi delle impressioni sui miei nuovi compagni. Sembrano già tutti amici..-bene nemmeno il tempo di entrare..- penso tra me e me.
In quel momento entra un ragazzo. È altro e magro, si guarda intorno e si avvicina verso di me.
<<Posso sedermi?>> chiede con una voce fin troppo rilassata per i miei gusti. Io faccio spallucce e lui si siede.
È di colore, però aveva un accento italiano abbastanza buono!
Mentre lo analizzo, entra una professoressa. Dice che sarà la nostra insegnante di economia, si presenta e poi chiama l'appello. Il ragazzo di colore è il primo dell'elenco, mentre io la seconda.
A ogni nome la prof. ai ferma e ci chiede di presentarci mettendoci in piedi.
<< Sono Samantha, ma per voi solo Sam, ho 14 anni. Piacere!>> Non aggiungo altro e mi siedo di nuovo.

La prof proseguì.

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