☆ chapter three

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passato
15 anni

Era un pomeriggio estivo, il sole era capriccioso e sembrava non aver voglia di andare a dormire

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Era un pomeriggio estivo, il sole era capriccioso e sembrava non aver voglia di andare a dormire. Lo stesso valeva per i due ragazzini che facevano avanti indietro, su e giù per le strutture dello skate park. Uno di loro aveva dei lunghi capelli rosa e dei piercing sul labbro e sulle sopracciglia; un tentativo di ribellarsi alla sua famiglia. L'altro, invece, aveva dei corti capelli verdi e un viso ancora giovane, illuminato da due iridi color nocciola. Quegli occhi, però, non vedevano nulla se non il ragazzo dai capelli rosa. Presto si fece sera, e restarono i soli nello skate park. A Kojiro piaceva quando si trovavano in queste situazioni; solo loro due, nessun altro. Ma tutto è destinato a cambiare, forse anche loro. 

Mentre i due si allenavano su alcuni trick, qualcuno aprì la cigolante porta di ferro da cui si aveva accesso al luogo. Entrambi si voltarono per scoprire chi stesse interrompendo il loro momento. Era un ragazzo, probabilmente della loro stessa età. Aveva degli insoliti capelli color blu elettrico, ma essi non erano ciò che più attirava l'attenzione, poiché la scena era completamente rubata da due scaltri occhi rosso fuoco. Egli si guardò intorno, osservando prima il luogo, poi Kojiro, e infine Kaoru, su cui si soffermò un secondo di più. Poi li ignorò, prese il suo skateboard e iniziò ad allenarsi. Kojiro cercò la complicità negli occhi dell'amico, ma trovò solo un'irritante indifferenza nei suoi confronti. Sembrava che per lui non esistesse nient'altro oltre a quello strano ragazzino, e in effetti capì perché il suo amico fosse così attratto da quella chioma blu; il ragazzo era incredibile. Si muoveva con un'eleganza e una naturalezza invidiabile ed eseguiva tutti i trick alla perfezione. Sembrava tutt'uno con il suo skate, spostava i piedi con una precisione soprannaturale e probabilmente aveva ─ oltre che esperienza ─ un magnifico talento. Kojiro era ancora impegnato ad ammirare i movimenti dello sconosciuto quando vide Kaoru sfrecciare davanti a lui, portandosi dietro il suo profumo di ciliegio e quel fascino magnetico a cui il ragazzo dai capelli verdi non poté resistere. Prese il suo skateboard e si buttò in pista insieme agli altri due. Mentre eseguiva un trick dopo l'altro, seppur con poca precisione, sentì gli occhi rossi del ragazzo nuovo osservare prima lui, poi l'amico, il tutto con una scintilla di curiosità. I tre continuarono a skateare in silenzio per un bel po', fino a quando il sole non lasciò spazio alle stelle nel cielo. Allora si fermarono, stanchi ma eccitati, e si guardarono per un attimo, aspettando che l'adrenalina finisse di scorrere nelle loro vene. Poi finalmente il nuovo arrivato sorrise e si presentò: "Io sono Adam."

Una luce nuova illuminò gli occhi di Kaoru, che saltò in piedi per stringere la mano al ragazzo. "Io sono Kaoru, e lui è Kojiro." Si presentò, indicando il ragazzo dietro di lui, il quale sorrise sventolando la mano. Quello fu il massimo di attenzioni che gli rivolse quella sera Kaoru. Per il resto del tempo egli non fece altro che spendersi in lodi sul modo di skateare di Adam, che con modestia respinse tutti i complimenti, adulando il ragazzo prima per i suoi capelli, poi per i piercing, oppure per un trick o l'altro. Kojiro li ascoltò parlare ridendo nei momenti giusti e intervenendo quando la conversazione lo necessitava, ma il suo cervello era altrove. Lui aveva capito come sarebbe andata. Aveva capito che le cose non sarebbero più state uguali. Lo vedeva dallo sguardo di Kaoru, da come parlava appassionatamente con Adam. Lo aveva capito che in pochissimo tempo il ragazzo nuovo aveva guadagnato più punti di quanti lui si fosse impegnato ad ottenere nel corso di un decennio. D'altronde, la cosa era sensata. Quel ragazzo dai capelli blu era molto più affascinante e interessante rispetto a lui; era come la nuova edizione di un giocattolo, più bella e funzionante rispetto a quello vecchio. E, così come succede con i giocattoli, la vecchia edizione sarebbe rimasta indietro, a vantaggio della nuova. E' così che funziona. Ma Kojiro era determinato a non fare quella fine. Sarebbe rimasto al fianco di Kaoru, anche se ciò significava celare i propri sentimenti e guardarlo avvicinarsi ad Adam sempre di più. Avrebbe fatto di tutto per proteggerlo.

In quel momento gli tornò in mente un ricordo ormai lontano, di cui si era dimenticato. Un bambino che nel buio della notte osservava un disegno fatto a due mani, una più precisa, l'altra più rude, e sorrideva. Sorrideva e pensava: io e Kaoru staremo insieme per sempre. Non avrebbe permesso a nessuno di dividerli, né tanto meno di fare del male al suo amico. Decise di dirlo ai due dinosauri sul muro, così la sua promessa sarebbe stata sigillata. Allora fece un grande respiro e rivolse la sua attenzione al foglio.
"Prometto di proteggere sempre Kaoru", sussurrò, poi si addormentò sorridendo.

"Prometto di proteggere sempre Kaoru", sussurrò, poi si addormentò sorridendo

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