Capitolo 5

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Ora, la mia specie ha solo un punto debole:

Il fuoco.

Può bruciare la nostra pelle e causare molta sofferenza.

È per questo che quando mi svegliai, e sentii come se tutti i miei muscoli stessero andando in fiamme, mi venne un leggero panico.

Quando aprii gli occhi e vidi che non c'era niente di strano, (e nessun incendio), mi calmai, emettendo un sospiro di solievo.

Doveva solo essere un effetto collaterale della folgorazione.

Eh.

Fantastico.

Sentii dei movimenti provenire dalla cella accanto alla mia, e questo mi fece tornare in mente gli avvenimenti di poco prima. O erano passate ore? Bah, non importa. Il tempo lì dentro oramai era solo un optional.

Non che prima ricordassi esattamente che la data che ricorreva in quel momento. Sapevo a malapena che ore erano grazie al sole. E quando non c'era neanche quello... beh, o era notte o era giorno.

L'unica cosa certa era il meteo. No aspetta... no, nemmeno quello. Gli acquazzoni improvvisi sono i peggiori.

Mi alzai lentamente, schiarendomi la gola.

"Hey ragazzi? State bene? Cazzo che mal di testa" grugnii.

Non appena finii la frase, Sam balzò in piedi in meno di un secondo e Scott comparve alla mia destra dal fottuto nulla, mentre Clint si girò semplicemente verso di me.

"Si, abbiamo sicuramente avuto di peggio. Tu invece?"

"Idem"

"Bene. Adesso spiega." ordinò Sam.

Lo fissai con sguardo vacuo.
"... cosa?"

"Mi hai sentito"

Mi massaggiai nervosamente il ponte del naso. Perchè proprio adesso?

"Cosa vuoi che ti dica esattamente?"

Lui alzò gli occhi al cielo.

"OH, non lo so. Forse il fatto che tu, a quanto pare, non sei umana e ti sei trasformata in uno di quei cosi di 'Alien'? Comincia dalla parte che preferisci." detto questo incrocio le braccia al petto.

Emisi un sospiro esasperato. Tutti con quella storia.
Andiamo!
Un po di originalità di certo non guasterebbe.

Mi distesi sulla branda, guardando il soffitto.

"Non lascerete cadere qui largo vero?" chiesi rassegnata.

"Assolutamente no" rispose Scott.

Lanciai uno sguardo alla parete della cella, che ora non aveva più nessuna crepa. Cavolo. Non potevo ignorare la domanda, ne scappare per per evitarla.

Ero in trappola. Sia letteralmente che emotivamente.

"D'accordo. Cosa vuoi sapere?"

"Che cosa sei? E non liquidarmi con un semplice 'non lo so'" disse Sam.

Alzai la testa dalla branda per guardarlo.

"Perchè mai dovrei farlo?" chiesi corrugando la fronte.

"Fidati, resteresti sorpresa di quanti iniziano così questo discorso" rispose.

Sospirai.

"Okaaaaay... Allora, la mia storia delle origini, giusto?"

Faceva ancora male pensare a ciò che accadde quella sera.

Di come ero entrata in casa non trovando nessuno. Di come ho aspettato giorni, sperando che la mia famiglia tornasse. Di come non riuscii più a dormire. Di come un gruppo di uomini armati aveva buttato giù la porta, dicendomi che potevano portarmi dai miei genitori. Da mio fratello. Di come sono scappata dalla finestra, iniziando così a vivere nella paura e alla continua ricerca di un posto sicuro.

Feci un respiro profondo.

"Quindi, per farla breve. Io sono uno, se dobbiamo proprio dirlo in modo barbaro, un alieno. Dopo ma distruzione del nostro pianeta una buona parte della mia specie venne sulla Terra per cercare un nuovo posto dove vivere. Questo fu molto, molto tempo fa. Abbiamo imparato a cambiare forma per confonderci con la popolazione, come penso abbiate già notato. Avanti veloce, dopo quasi un secolo ci scoprono. Iniziarono a darci la caccia. Non avevamo fatto nulla di male. Volevamo solo una casa. E ci hanno sterminato per questo. Solo pochi sono riusciti ad andarsene dal pianeta. Quando hanno scoperto che potevamo tornare utili era troppo tardi."

"Che intendi?" chiese Clint.

"Non hai sentito Ross? Siamo l'arma biologica per eccellenza. Quando lo hanno capito io ormai me ne ero già andata e loro non avevano più niente."

"Cosa vuoi dire con questo, esattamente?" domandò Scott con cautela.

"Voglio dire che tutta la mia specie su questo pianeta è morta, se non peggio. E con 'peggio' intendo chiuso in una gabbia, dissezionato e lasciato lì a morire." dissi con rabbia.

"Quindi, tu sei l'ultima" disse Sam.  Non era una domanda.

Annuii.

"Come mai ti hanno portata qui allora?"

"Ah non ne ho idea. Ma non fa molta differenza. Sono in una gabbia. Lo sono sempre stata, solo che ero troppo impegnata a convincermi del contrario per accorgermene."

"La tua famiglia è riuscita ad andarsene?" chiese Clint.

"No" risposi, continuando a fissare il soffitto.

"Cazzo..." sussurrò Scott, guardandomi con tristezza.

"Se conta qualcosa, mi dispiace molto. Per tutto." disse Clint.

"Lo fa. Grazie.", feci un piccolo sorriso, "Ma non è colpa vostra. Non lo sapevate."

"È proprio questo il punto! Non lo sapevamo! Come è potuto succedere senza che ce ne accorgessimo?" urlò Sam.

"Anche se ve lo avessero detto non sarebbe cambiato nulla" dissi con calma, mettendomi seduta sulla branda, guardandolo.

"Siamo gli Avengers, avremmo potuto aiutare"

"E chi avreste aiutato eh? La mia o la vostra specie? Andiamo, pensate veramente che se ve lo avessero detto sareste stati dalla nostra parte? Con gli 'alieni assassini'? Avreste solo velocizzato le cose, o vi sareste divisi per colpa del contrasto di opinioni come, tra l'altro, avete appena fatto"

"Cone fai ad andare avanti? A fidarti ancora?" chiese Scott.

"Non lo faccio. Mi fido del mio istinto, non delle persone. Se non lo facessi probabilmente sarei già morta. Capisco che non tutti gli umani sono crudeli, voi ne siete la prova, ma è difficile ricordarsene quando iniziano a spararti. È un pò strano, non trovate? Non fidarsi più di nessuno per colpa di pochi. Ma a quanto pare è così cbe si vive, qui sulla Terra."

Li guardai con tristezza, prima di rivolgermi nuovamente a Scott.

"Per quanto riguarda l'andare avanti, non l'ho fatto. Sto ancora scappando. O almeno, lo stavo facendo, prima cbe Ross si intromettesse e mi portasse qui. Non so cosa sia successo alla mia famiglia, ma non li ho più visti da quel giorno".

Sentii un groppo in gola e le lacrime velarmi gli occhi. Tossii per nasconderlo.
'Non piangere davanti ai fottuti Avengers idiota' mi ammonii mentalmente.

"Noi non siamo come le creature che si vedono nei film. E prima che qualcuno me lo chieda no, non piantiamo embrioni o cose del genere all'interno di altri esseri viventi" dissi velocemente per alleggerire l'atmosfera.

Non funzionò.  Perciò lasciai perdere.

Rimanemmo tutti in silenzio per molto tempo prima che mi addormentassi.


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⏰ Last updated: Mar 26, 2023 ⏰

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