PROLOGO

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America, Virginia 1971

Luna piena. Il buio più totale. Selene non ricordava molto di quella notte di 6 anni prima, ricordava solamente che era in compagnia dei suoi tre fratelli più grandi prima che George la chiamasse per dirle che era ora di andare (in realtà erano cugini ma essendo stata adottata dai suoi zii quando aveva solo due anni, per lei erano come dei fratelli). Selene aveva 10 anni quando la sua maledizione iniziò a compiersi. I Mortez erano una delle più ricche e nobili famiglie di maghi purosangue d'America ma avevano anche un terribile segreto che custodivano con cura da generazioni in generazioni. Maledetti da una strega potentissima più di sei secoli prima, i Mortez si trasformavano in lupi mannari ad ogni luna piena al compimento del decimo anno di vita. Solo i primogeniti si tramandavano questa maledizione saltando una generazione, proprio per questo motivo Sir Reginald Edward Mortez e sua moglie Lucille Ameris Harrington Mortez, avevano deciso di interrompere quel ciclo devastante di trasformazioni. Fu quasi un sollievo per loro quando vennero informati del fatto che la stessa Lucille soffrisse di infertilità e perciò, non essendo in grado di concepire un primogenito, la maledizione si sarebbe finalmente interrotta... ma così non fu. Molti anni dopo, Lucille rimase incinta e malgrado fossero restii nel portare avanti quella gravidanza maledetta, decisero comunque di non interromperla. Nove mesi più tardi, in una notte di luna piena, nacque Selene Mortez. La bambina era forte e in salute; i suoi genitori l'amavano più di ogni altra cosa al mondo e nonostante si sentissero in colpa perché l'avevano maledetta, si erano ripromessi che avrebbero fatto qualsiasi cosa per quella bambina. Sir Reginald e sua moglie nominarono padrino e madrina l'altra faccia dei Mortez ovvero George Thomas Mortez (il fratello di Reginald) e sua moglie Amethyst Thompson Mortez. Una decisione molto saggia dato che, sfortunatamente, Reginald e Lucille morirono due anni più tardi contraendo il vaiolo di drago e Selene fu affidata inizialmente a George e Amethyst per poi essere definitivamente adottata da quest'ultimi qualche mese più avanti. Da essere figlia unica, Selene adesso aveva tre fratelli più grandi: Bort Thomas di otto anni più grande, Phospho Philipp di cinque anni piu grande e Rutile James di tre anni più grande. Per ultima ma non meno importante, Selene aveva guadagnato anche una sorella: sua cugina Cinnabar Ivy di soli sette mesi più piccola. Le due erano cresciute insieme, vivevano in simbiosi e non riuscivano a stare l'una senza l'altra. Fu proprio quello il motivo per cui, durante la prima luna piena dopo il compimento del decimo compleanno di Selene, nonostante ad Ivy fosse stato ordinato di rimanere a Mortez House con sua madre ed i suoi tre fratelli mentre suo padre e Selene si erano avviati nel bosco, lei trovò il modo di fuggire. La cripta di famiglia dove avvenivano i primi anni di trasformazione, era situata nel bosco che si estendeva dietro a Mortez House e vi si accedeva tramite un'entrata sotterranea umida e piuttosto buia; quel posto metteva decisamente i brividi. George aveva ancora impressi nella sua memoria i racconti del padre Edward Thomas e di quante volte si era rinchiuso in quella cripta durante le sue prime lune e che aveva necessitato di altri quattro anni di pratica prima di poter avere il completo controllo di se stesso durante la luna piena.
-Farà male?-, aveva domandato Selene con un filo di voce e nel frattempo i suoi capelli avevano cambiato tonalità passando dal biondo al grigio scuro in poco tempo; aveva paura. La bambina, oltre che ad avere il gene della licantropia era anche una metamorfomagus come lo era stata sua madre Lucille.
-Ti mentirei se ti dicessi che non sentirai alcun male ma vedrai che il tempo attenuerà il dolore-, cercó di rassicurarla suo zio appoggiandole una mano sulla spalla e Selene accennò un sorriso. George era al corrente che la prima trasformazione sarebbe stata la peggiore perciò incatenò sua nipote come gli aveva spiegato il padre anni prima e, rimase ad aspettare che la luna fosse alta nel cielo prima di uscire e richiudersi il cancello sotterraneo della cripta alle spalle per poi evocare qualche incantesimo di protezione; poco dopo un urlo squarciò il silenzio della notte. Selene sentì la pelle bruciare, non stava prendendo fuoco davvero ma la sensazione era proprio quella. Ogni osso del suo corpo si stava spezzando per poi ricomporsi in maniera differente. Nel frattempo, all'esterno immerso nel bosco, George si teneva le mani sulle orecchie per non sentire le grida dilanianti della nipote; era devastante sentirla urlare così forte e di dolore, perché quelle grida erano assolutamente di una persona anzi di una bambina che stava soffrendo. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per attenuare quel patimento ma purtroppo non poteva fare assolutamente nulla. Sperò solamente che si trasformasse il più velocemente possibile. Selene smise di essere umana nell'esatto momento in cui la luna arrivò nel punto più alto del cielo. Dopo trenta minuti (le prime trasformazioni erano solitamente più lunghe ma con il tempo la transizione da umano a lupo mannaro sarebbe diminuita) Selene si era completamente trasformata. I suoi arti erano diventate delle zampe e stava in piedi grazie a quelle posteriori che erano decisamente più grandi di quelle anteriori che un quarto d'ora prima non erano altro che le sue mani. Al posto delle unghie le erano spuntati degli artigli molto spessi e affilati con cui avrebbe potuto squarciare qualsiasi tipo di materiale. Selene, da umana, era alta all'incirca 1 metro e quaranta ma dopo la trasformazione aveva guadagnato più di dieci centimetri. Il viso le si era allungato formando un muso e delle zanne aguzze e molto affilate avevano preso possesso dei suoi denti; le sue orecchie appuntite captavano qualsiasi suono che rientrasse in un raggio massimo di 2/3 km. Il suo corpo era ormai ricoperto da una folta pelliccia biondo cenere (il colore naturale dei capelli di Selene) ed i suoi ululati animaleschi presero il posto di quelle che poco prima erano state delle grida umane ma adesso di umano c'era rimasto ben poco. La forza di Selene era smisurata tanto che ben presto le catene a cui era stata incatenata prima dallo zio, cedettero. Pensava solo ad una cosa: voleva uccidere ma per farlo doveva uscire da quella cripta. George si stava allontanando perché aveva capito che sua nipote era riuscita a disfarsi dalle catene dato che aveva sentito il cancello sbattere un paio di volte ed i suoi ululati e ringhi erano sempre più vicini. Si immobilizzò quando in lontananza , in mezzo agli alberi ed ai cespugli scuri della notte, riconobbe il suo primogenito Bort che correva nella sua direzione. Che cosa ci faceva lui lì?
-PADRE!!-, gridò mentre cercava di riprendere fiato.
-Non dovresti stare qui!-, esclamò George irato e preoccupato per il figlio; non sapeva per quanto il cancello ed i suoi incantesimi avrebbero retto.
-VATTENE SUBITO!-, tuonò prendendolo per il colletto della camicia e lo scosse.
-Non posso!-, delle lacrime incominciarono a rigargli il viso, -lei è qui!-
-Lei chi Bort?-, chiese con lo sguardo cupo.
-Ivy è scappata-, mormorò. Aveva il corpo molle e si reggeva in piedi solo perché il padre lo stava tenendo ancora per il colletto della camicia.
-Trovala immediatamente e se dovesse succedere qualcosa a Cinnabar sarà solo colpa tua-, sentenziò duramente George dando una spinta al figlio e quando mollò la presa, il ragazzo cadde a terra ma si rialzò immediatamente e corse a cercare sua sorella più piccola. Un forte rumore metallico riecheggiò nella notte e George capì che non solo i suoi incantesimi avevano ceduto ma anche il cancello ormai era distrutto. Non fece in tempo a voltarsi che si ritrovò la nipote addosso con gli artigli che gli sfioravano il petto, gli stava ringhiando a pochi centimetri dal volto e la saliva che gli colava su gran parte delle guance e scendeva fino al collo. Selene voleva squarciarlo a metà e l'avrebbe fatto se qualcuno non avesse urlato alle sue spalle attirando la sua attenzione. Quando si voltò, una bambina dagli occhi incredibilmente marroni e lunghi capelli neri fino al sedere la stava fissando mentre cercava di riprendere fiato dopo la corsa che aveva fatto.
-Vattene Cinnabar!-, tuonò George spaventato per l'incolumità della figlia, -questa non è Selene!-
-Si invece-, mormorò la bambina, -Selene sono io Ivy, stai tranquilla e vedrai che andrà tutt...- ma non riuscì a finire la frase perché fu assalita da Selene che con un semplice gesto della zampa munita di artigli, le squarciò la gola all'altezza della carotide.
-STUPEFICIUM!-, gridò a gran voce George. Una luce dal colore blu e rossa uscì dalla sua bacchetta di olmo e colpì in pieno Selene che, dopo aver emesso un guaito, cadde a terra svenuta ed inerme. Non avrebbe voluto usare quell' incantesimo sulla nipote ma aveva colpito a morte sua figlia e doveva proteggerla.
-Resisti Cinnabar!-, gridò correndo verso il corpo della figlia mentre Bort stava premendo le sue mani, ormai insanguinate, sulla ferita della sorellina per evitare che morisse dissanguata. George si frugò nella tasca del pantalone e tirò fuori una piccola boccetta verdastra che conteneva un liquido marrone, si avvicinò alla figlia che sbatteva a fatica le palpebre mentre rantolava parole casuali e versò rapidamente qualche goccia sulla ferita che le aveva provocato Selene guarendola all'istante.
-Essenza di dittamo, tre gocce su una ferita aperta ed ecco che l'emorragia cessa all'istante e si crea immediatamente uno strato di pelle nuova-, mormorò al figlio che era ancora sotto shock per ciò che era appena accaduto. George avvolse la figlia in una coperta di lana che aveva evocato un attimo prima, la prese in braccio e si avviò in direzione di Mortez House.
-Padre-, mormorò Bort che era rimasto indietro e George si voltò.
-E Selene?-, domandó indicando il corpo ancora trasformato che giaceva sul suolo erboso del bosco.
-Si riprenderà fra poco, dobbiamo andare finché possiamo-, disse riprendendo a camminare, -Torneremo a prenderla dopo l'alba-.
Bort non disse più niente e raggiunse in silenzio il padre.





|| SPAZIO AUTRICE ||
Buonasera!! Spero che questo prologo possa accendere il vostro interesse verso questa nuova fan fiction. Vorrei aggiornare almeno due volte a settimana e spero vivamente di farcela. Fatemi sapere cosa ne pensate e, se vi va, lasciate una stellina ⭐️
Al prossimo aggiornamento :)
Lorena 💖

Nel frattempo vorrei usare questo spazio per un po' di pubblicità. Ovviamente nessuno è obbligato e potete benissimo non considerare questa parte ma ci tenevo comunque a dirlo:
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