VIII

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"Charlotte, alzati. Sono le 07:25. Ti devi preparare!"
Vengo svegliata da una voce che mi chiama. Apro e stropiccio gli occhi. Mi alzo.
Mi ritrovo davanti Bebe, con le mani sui fianchi, che mi fulmina con lo sguardo.
"Buongiorno, eh!"
Saluto.
"Ma possibile che non senti mai la sveglia?!"
Esclama lei.
Alzo gli occhi al cielo e la caccio dalla mia camera. Mi vesto. Metto una maglia a maniche corte blu oceano a cui abbino dei jeans bianchi. Metto un paio di puma e raccolgo i capelli in una coda. Mi trucco lievemente.
Scendo in salotto e mi preparo una caffè. Penso che Bebe abbia già fatto colazione.
Usciamo di casa e raggiungiamo i nostri amici davanti scuola.
"Buongiorno, ragazzi!"
Saluto io.
"Buongiorno a voi, ragazze."
Ci salutano loro.
Iniziano a chiacchierare. Poi, suona la campanella ed entriamo in classe. Abbiamo italiano. La nostra professoressa è una donna di mezza età, dai capelli lunghi e marroni e grandi occhi azzurri. Una donna aperta e gentile, ma, allo stesso tempo, diligente e severa.
"Buongiorno a tutti, ragazzi. Vorrei che metteste nei vostri zaini tutto ciò che si trova sui vostri banchi, tranne una biro e dei fogli protocollo. Vi assegno la traccia di un tema in esercitazione alla prova scritta del prossimo esame, che avverrà a breve."
Spiega.
Facciamo come ci è stato detto. In meno di cinque minuti, i nostri banchi sono liberi. La prof passa tra i banchi e, ad ognuno di noi, lascia una traccia.
Dopo aver letto attentamente la traccia ed aver capito cosa vuole, inizio a buttare giù tutto ciò che mi viene in mente riguardo all'argomento, la nostra idea sulla questione del razzismo e dell'olocausto. Dopo quarantacinque minuti, finisco la brutta copia, la riguardo e correggo gli errori che trovo. Poi, la copio in bella. Escono otto colonne. È uno dei temi più lunghi che abbia mai fatto.
Al finire della seconda ora, mi alzo dal mio posto e consegno il tema alla professoressa.
Lo prende e lo posa per poi sorridermi e farmi un cenno col capo. Torno al mio posto. Suona la campanella. Tutti consegnano i temi.
Bebe torna a posto e sbuffa incrociando le braccia sotto il seno.
Che è successo?
"Che c'è?"
Le chiedo me tre prendo le mie cose per andare nell'aula di archeologia. Anche la mia amica prende le sue cose, ma non mi segna di una risposta. Raggiungiamo l'aula e ci sediamo.
"Bebe, mi vuoi rispondere?"
Insisto.
"È andato da schifo questo tema, me lo sento."
Sbotta passandosi le mani tra i capelli.
È una ragazza in gamba, ma non le piacciono le verifiche e le interrogazioni a sorpresa, per lei tutto deve essere programmato.
Le accarezzo le spalle.
"Non tutto può essere programmato, Bebe. Dai, che secondo me non è andato poi così male."
Provo di consolarla.
"Parla quella che è un genio ed adora la storia. Ma dai, sai tutto su tutti e rispondi sempre alle domande della prof quando c'è storia."
Sbotta alterandomi.
Alzo gli occhi al cielo.
Storia è la mia materia preferita in assoluto. La prof di italiano, ci fa anche storia.
"Non è vero che so sempre tutto, Barbare. Anche tu sei bravissima, non ti sottovalutare."
La raccomando.
Annuisce e prova a sorridermi.
Ricambio.
Sento vibrare il mio telefono nello zaino. Lo tiro fuori. È una notifica Instagram. Di sicuro, sarà Kylian. Infatti, è proprio lui.

k.mbappe ti ha scritto:

Ciao

Buongiorno

Sei a scuola, vero?

Sì. Perché?

Disturbo?

Nono, che c'è?

Ho bisogno di compagnia😫

Ma scusa, non sei con i tuoi amici?!

Sì, ma stanno dormendo, siamo partiti da venti minuti.

E vieni a disturbare me che, tra l'altro, sono a scuola e, tra poco, inizia pure la prossima lezione?!

~L'enchevêtrement de la vie~Kylian Mbappé Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora