Capitolo 7

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La sveglia suonò alle 6:00. Cazzo,non ero più abituato a svegliarmi presto. Alle 7:30 avevo il volo per Torino,dovevo sbrigarmi. Saltai dal letto,mi feci una doccia e mi vestii. Presi l'abito che David mi aveva dato nel giorno della firma

"Penseranno che indossi sempre lo stesso abito??"- dissi fra me e me." Ma chissenefrega" dissi io con un sorriso compiaciuto. Oggi Posillipo era nuvolosa,anomalo come comportamento. Di solito il sole picchiava già a quest'ora seppure non in maniera eccessiva. Guardai attorno la stanza. Addio cameretta cara,qui dove piansi quando il Napoli andò in Serie B,dove nascondevo le pagelle ai miei genitori (ma poi alla fine cedevo e gliele facevo vedere), dove sognavo di portare qualcuno e andarci a letto. No non ce la facevo proprio a non pensare all'amore,emisi un urlo liberatorio per sfogarmi. Mentre stavo scendendo vidi appesa al muro una mia foto da piccolo con i miei genitori attaccata ad una puntina. Pensai alla loro reazione quando ho fatto coming out. Mi sarebbero mancati comunque... presi la foto e andai giù.


In cucina c'era mia madre che preparava la colazione,ma mio padre non c'era.

"Dov'è papà?"- chiesi io a mia madre

"Non lo so,è uscito molto presto stamattina ma non mi ha detto dove andava"- rispose lei portando il latte sul tavolo. "Vuoi qualcosa??"

"No,mamma sono molto teso.Ho lo stomaco chiuso"- risposi io mettendomi la mano su di esso

"Figliolo stai tranquillo,verremo a trovarti qualche volta a Torino o ci vedremo tramite videochiamata."- disse mia madre avvicinandomi e accarezzandomi

"Ma ovvio,io ritornerò a Posillipo"- dissi io-"ma voi mi accettate nonostante quello che vi ho detto??"- chiesi io abbassando lo sguardo

"Ma certo Valerio !!!!In fondo è una cosa normalissima...tuo padre ha bisogno un po più di tempo per assimilarla,ma stai tranquillo non è arrabbiato con te"- disse mia madre sorridendo

"Lo spero... avrei voluto salutarlo ma vabè...ciao mamma,ci rivedremo". Le diedi un bacio e l'abbraccia forte forte

"Siamo orgogliosi di te"- disse mia madre." Adesso vai se no fai tardi,su muoviti!!"

"Rovini sempre momenti magici"- dissi io sorridendo e dirigendomi con la valigia che stava vicino all'uscio,verso la porta.

"E così parti con i tuoi amici?? Sei in ottima compagnia allora"- disse mia madre.

"Sisi,tranquilla sappiamo badare a noi stessi"- le dissi io.

Vidi per l'ultima volta mia madre mentre la porta si chiudeva.

Camminando più in avanti vidi Mia e David con le valigie,mi videro e mi salutarono

"Giorno,principino"- disse Mia sorridendo

"Non mi chiamare così...quello è il soprannome di...Marchisio"- le risposi io ridendo

"Ah biondo,occhi azzurri...."- disse Mia fantasticando quando poi ricevette una gomitata da David: "Ehi,io sono qui...stavolta mi hai offesa"- disse David fingendo di essere arrabbiato

"Ma no amore,sai che ti amo...sei tu il mio principe"- disse Mia baciando David

"Chiamatemi pure il Grinch dell' amore... ma abbiamo un volo e dobbiamo andare all'aeroporto,muovetevi su "- dissi io interropendo quel bacio.

Ci dirigemmo verso l'uscita dove ad aspettarci c'era un taxi. Caricammo la roba nel cofano e ci sedemmo. Mentre il taxi proseguiva,passavamo per il bellissimo lungomare di Posillipo...addio meravigliosa creatura...forse un giorno ci rivedremo. Tutti e tre guardammo incantati dal finestrino quel bellissimo paesaggio consapevoli di non trovarne un altro simile a Torino

La solitudine dei numeri unoWhere stories live. Discover now