Ragione e desiderio p.2 (Sam)

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Altre lacrime percorsero le mie guance e lui le raccolse delicatamente, una per una per poi appoggiarsele sulla lingua. -ti prego- supplicai cercando di sfuggirgli. Mi spinse completamente contro il muro, infilando una gamba in mezzo alle mie. Ebbi un sussulto. Riuscivo a percepire il suo piacere mentre mi torturava. Mi leccò il collo, lo morse lentamente, godendosi ogni mio gemito. Mi lasciò un succhiotto, poi un altro e un altro. Non riuscivo più a capire cose stesse succedendo. Sentivo le sue mani che percorrevano lentamente ogni centimetro del mio corpo e ne ero estasiato. Il desiderio aveva preso il controllo di entrambi e non potevo farne a meno. Quando tornò a guardarmi era compiaciuto e eccitato quanto me. Mi baciò lentamente, consapevole che non mi reggevo quasi più in piedi. Approfittò di un mio gemito per approfondire il bacio, rendendolo un coro di gemiti e sospiri. La sua bocca, le sue labbra, tutto di lui mi sottometteva con un solo tocco. Socchiusi gli occhi, sentendomi andare a fuoco dentro. Più mi toccava più il fuoco dentro di me ruggiva. Quando si staccò un rivolo di saliva mi scivolò sul mento. -Vuoi ancora che smetta?- Era consapevole che non sarei mai riuscito a sottrarmi a lui, non a quelle condizioni, quindi rispose lui per me, aumentando la spinta in mezzo alle mie gambe, facendomi gemere di nuovo. Dopo aver sorriso prese la chiave delle manette dalla sua tasca e me le tolse, sapendo che non potevo, e non volevo, scappare. -Bastardo- Gemetti. Si tolse la maglia e mise una mano sotto la mia. Sapevo che stava controllando il mio battito cardiaco, sapevo che godeva guardandomi in quelle condizioni a causa sua. Dopo un secondo di silenzio la luce nei suoi occhi si accese e mi tolse la maglia con impazienza. Si avventò sulle mie labbra mentre cercava di sganciare i bottoni dei miei pantaloni. Gli afferrai i capelli e lo tirai più vicino a me. Si stava divertendo come un matto mentre io stavo soffrendo di un dolore sconosciuto, mai sentito prima. Con non poche difficoltà mi sfilò anche i pantaloni, senza mai staccarsi dalla mia bocca. La mia erezione pregava di essere toccata e lui non ci mise molto ad accontentarla. Quando finalmente la prese mi cedettero le gambe, ma lui mi sorresse, stringendomi a se. Con le poche forze che mi restavano cercai di slacciare i suoi pantaloni. La sua erezione pulsava come la mia e questo mi fece sorridere interiormente. Mi spinse con violenza sul pavimento e si godette la vista di un ragazzo completamente sottomesso al suo volere. Si inginocchiò e mi prese in mano, guardandomi fisso negli occhi con quel sorrisetto di chi sa di aver vinto. -Guardami- Ordinò mentre muoveva lentamente la mano. Un calore mi attraversò, infuocandomi. Facevo fatica a respirare fra gemiti e baci. Sarei venuto da li a poco, ma lui si fermò di colpo con mia grande disapprovazione. -Sarebbe troppo facile, non credi...- Si avvicinò al mio orecchio -...Sam?- Cercai di riprendere fiato mentre cercavo di allontanarmi in un lampo di lucidità. -Dove credi di andare?- Chiese mettendosi sopra di me -Girati- Ordinò con sicurezza. Un brivido di paura mi attraversò la schiena. Cercai di ribellarmi, ma presto mi ritrovai con la faccia schiacciata sul pavimento. Mi sollevai per i gomiti, terrorizzato da quel ragazzo tanto bello quanto fuori di testa. Si appoggiò contro di me, facendomi sentire tutta la sua erezione. Tornò a massaggiare la mia, facendomi perdere di nuovo il controllo sui miei pensieri. -Sei così bagnato... Eppure credevo che avessi paura di me- Prima che potessi anche solo pensare ad una risposta, lui infilò un dito, facendomi sussultare. Non riuscivo neanche a sentire il dolore mentre infilava il secondo dito. Iniziò a muoverli, senza smettere di massaggiare la mia erezione. Respiravo a fatica e i miei gemiti si fecero sempre più acuti e frequenti. Il mio cervello si spense completamente nel momento in cui sostituì le dita con il suo membro. Faceva male, molto male, ma quando incominciò a muoversi il piacere prese il sopravvento. I suoi gemiti si unirono ai miei. Quando trovò il mio punto più sensibile iniziò a muoversi sempre più velocemente nonostante le mie proteste. Cercai di bloccare i miei gemiti il più possibile, ma ovviamente non me lo permise. -Non provarci neanche- disse spingendo più forte - La tua voce mi soddisfa quasi più del tuo culo- Non distinguevo più niente, sapevo solo che non avrei goduto così tanto con nessun altro. Stavo per venire e lui con me. Con un urlo strozzato raggiungemmo l'apice del piacere e cademmo per terra, uno sopra l'altro, esausti. Era l'occasione migliore per scappare, ero senza manette e lui era fuori gioco. Peccato che fossi molto più fuori gioco di lui, infatti mi addormentai, completamente senza forze.

^^^^Ed ecco la seconda parte. Ehm si, ammetto che mi sono fatta sfuggire un po' la mano, ma a chi non piace un po' di spicy? Credo che questa sia la parte più divertente che io abbia mai scritto. Spero che vi sia piaciuta. Ovviamente la storia continua. Alla prossima^^^^

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