-"Non volevo ricordarti queste cose" cercai di scusarmi allontanandomi da lui.

-"Non devi" disse alzandosi in piedi e vestendosi.

-"In fin dei conti è stato divertente sopravvivere in tutta quella merda". Non riuscivo a immaginare cosa accadesse in quel luogo ma non doveva essere una passeggiata; dovevi farti rispettare usando metodi peggiori e meschini.. e io non ero sicura di voler scoprire quelli di Harry.

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Non volevo alzarmi. Avevo passato una notte insonne pensando agli avvenimenti della sera precedente. Grugnii infastidita quando bussarono alla porta.

-"Chiunque tu sia voglio dormire!" urlai con voce roca da sotto le coperte. Sentii la porta aprirsi ma non mi scomodai ad alzare lo sguardo.

-"Sono le dodici passate fra poco è ora di pranzo" mi informò una voce ancora più roca della mia.

-"Esci di qui" mugolai coprendomi il volto con il cuscino quando aprì le tende lasciando che il sole mi accecasse.

-"Non hai fame?" domandò. Gemetti un 'no' in risposta ma il mio stomaco mi tradì .

-"Forse un po'" ammisi sussurrando.

-"Allora non ti dispiacerà venire con me"

-"Dove?" domandai cacciando leggermente fuori la testa dalle coperte.

-"Vuoi mangiare si o no?" domandò irritato.

-"Okay okay" dissi frustrata. Lo sentii allontanarsi dalla finestra per andare via.

-"Un'ultima cosa" disse e io annuii, non lo avessi mai fatto. Con un gesto veloce e improvviso srotolò le coperte lasciandomi cadere dal letto.

-"Sbrigati!" urlò scoppiando in una fragorosa risata quando gli rivolsi uno sguardo omicida.

-"Harry!" lo rimproverai. Un sorriso strafottente adornò la sua faccia mentre fischiettava innocentemente uscendo dalla stanza.

Fui in pronta in venti minuti circa e lo raggiunsi in cucina.

-"Ringraziami per averti buttata giù dal letto" disse aprendo la porta. Sbuffai infastidita e mi diressi verso la macchina di mia madre, lei non la usava quasi mai per andare a lavoro dato che delle amiche passavano a prenderla.

-"Prenderemo la mia auto" mi informò Harry.

-"Da quando hai un'auto?" chiesi confusa e sbalordita.

-"Da quando ho vinto una scommessa" concluse rapidamente e aprì il garage. Rimasi a fissare il veicolo: era un'auto nera sportiva e a giudicare dalla carrozzeria anche abbastanza costosa. Non feci domande e salii con delicatezza sapendo come gli uomini fossero fissati sui loro giocattolini; dentro era molto pulita e si sentiva l'odore di menta e in contrasto con quello del fumo, ma insieme erano perfetti. Durante il tragitto rimasi in silenzio visto che non volevo infastidirlo, così mi limitai a guardarlo mentre guidava. Era molto concentrato sulla strada e di tanto in tanto si inumidiva le labbra, sicuramente non si accorgeva di me.

-"La smetti di fissarmi? E' inquietante" okay mi stavo sbagliando.

-"Mi piace guardarti mentre sei così concentrato. E' uno dei pochi momenti in cui non parli e quindi non mi irriti" Summer uno, Harry zero.

-"Siamo arrivati" annunciò spegnendo il motore. Annuii e scesi dall'auto, Harry mi fece cenno di seguirlo. Camminammo a piedi attraversando una delle strade riservate alle catene di ristoranti, ma non ci fermammo in nessuno di questi. Dopo qualche minuto fummo davanti un locale che non avevo mai visto prima e che fui curiosa di provare. Harry aprì la porta e mi guidò a un tavolo per due, nella mia testa pensai che mi avrebbe spostato la sedie per sedermi ma poi mi ricordai di chi stavo parlando. Ci sedemmo uno di fronte all'altro e una cameriera passò a prendere le nostre ordinazioni. Era una ragazza magra, alta, capelli biondi e occhi azzurri, poteva essere una modella di Vogue ma lavorava in questo posto. Fissò Harry e gli rivolse dei sorrisi ammaglianti, a quanto pare il riccio aveva fatto di nuovo colpo. Lui le ricambiò il sorriso e poi rivolse la sua attenzione a me che stavo sogghignando.

Deep ~H.S.Where stories live. Discover now