Uno sguardo di corsa

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C'è una ragazza,
seduta sulla funicolare.
Guarda giù, non sa a cosa pensare
spero che il suo pensare non le provochi del male.
Vedo il suo sguardo perdersi
negli spazi infiniti dell'orizzonte immergersi
Mi sembra un verso alla Leopardi, questo...
spesso quando scrivo, a quel genio penso.

La ragazza è quasi preoccupata, sperduta,
mi chiedo se stia o vorrebbe piangere,
accende il telefono ma non è una via di fuga,
l'infinito lo sai, è più vasto di quanto tu possa credere.
Chissà a cosa pensa, sembra rammaricata, mi si stringe il cuore a chiamarla disperata
e mi auguro che non lo sia,
che il suo animo provi ancora fantasia,
che un soffio di vento non basti per volare via
e che le sue emozioni racchiudano ancora un po' di quella nascosta magia.

Ho osservato il suo volto, ho iniziato a scrivere,
Come stai? Va tutto bene? Avrei voluto chiedere,
i miei sentimenti si dispiacevano se la vedevano affranta,
il suo sguardo spaziava, in cerca di speranza;
la cercava altrove, fuori da quel vetro,
chissà se scappava o andava verso qualcosa, sopra quel binario in salita all'indietro

Quante cose irripetibili e uniche saranno passate nella sua testa,
quante riflessioni varie l'intelletto umano può sviluppare, in sosta e in festa?
Non riusciremo mai a calcolarlo, restiamo calmi;
l'ho già detto, la riflessione esiste, la vita prende tutto, succede di sorridere ma anche di interrogarsi.
Io questa sera, riflettendo, avrò le mie speranze di sempre,
sognando dei sorrisi spargersi, nel mentre.
È affascinante, infine, come l'ispirazione dagli altri possa rivelarsi geniale,
io spero solo che a fine giornata, l'anima della ragazza sia caduta in un respiro, un abbraccio serale.

Ricordo Where stories live. Discover now