Quando Si Perde Ogni Cosa

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Nemmeno lui sa quanto tempo è passato ma quando riaprì gli occhi attorno a se c'era solo marciume e odore di morte sulle mani aveva ancora ciò che rimaneva della figlia sotto forma di melma putrida, poco più avanti un altra chiazza in cui scorse un bracciale ed era proprio quello che aveva regalato alla moglie.
Si mise alla ricerca di qualche superstite urlando e chiamando invano i nomi dei suoi amici ma nessuno era sopravvissuto ogni singola forma di vita era morta finché dopo una settimana scorse un piccolo bocciolo, un fiorellino appena nato il suo cuore si riempi di gioia, si avvicinò e sfiorò dolcemente il fiore ma dopo il suo tocco seppur delicato marci anch'egli.
Tutto gli fu, chiaro era stato lui, era stata colpa sua, lui aveva trucidato tutti, il potere che mai aveva avuto si era risvegliato in una forma mai vista prima.
Una fitta gli trapasso il petto come la più affilata delle lame ed il dolore che provò fu talmente grande che sembrava sul punto di esplodere, non riusciva neanche più a piangere emetteva solamente uno strano latrito a bocca aperta.
Rimase così per qualche ora e prese la decisione finale avrebbe raggiunto i propri cari uno come lui non poteva vivere si recò al porto prese una corda la legò all'albero più vicino e fece un cappio all'altra estremità, vi infilò la testa dentro e saltò con la gioia impressa sul volto, finalmente avrebbe potuto raggiungere i propri cari.
Il cappio si strinse fino a fargli perdere il respiro ma qualcosa non andava, non moriva, passo la mano davanti alla bocca per controllare, non vi era traccia di respiro ma per qualche strano motivo non moriva, estrasse il pugnale che teneva alla vita tagliò la corda e cadde per terra, posò la lama sulla sua gola e affondò il colpo, un lungo schizzo di sangue gli fece ben sperare ma stranamente il taglio alla giugulare era sparito, provò almeno altre dieci volte ma nulla da fare.
Si strafisse il cuore, i polmoni, il fegato, provò con l'annegamento, provò a darsi fuoco, provò a saltare da un dirupo ma nulla funzionava, provò anche a farsi morire di fame ma niente.
Gli rimase solo il morire di vecchiaia ma dopo cinquant'anni il suo corpo ancora non mostrava segni di invecchiamento, non poteva stare vicino alla vita e non poteva bramare neppure la morte quale punizione peggiore poteva esserci.
Girovagando per la biblioteca dell'isola trovò un vecchio libro che finalmente gli fece scoprire qualcosa, secoli fa un oracolo aveva previsto che tra gli abitanti di un villaggio lontano dall'isola sarebbe nato colui che avrebbe distrutto la vita sulla terra, per questo l'intero villaggio fu confinato in un isola lontana che poi sarebbe diventata avalon.
In lui si accese una flebile speranza magari qualcuno al di là dell'isola sarebbe riuscito a dargli la tanto agoniata morte.
Si mise su una barca da pesca che mai sarebbe riuscita a reggere il lungo viaggio ma se fosse morto lungo la via meglio così.
Prima di partire fece voto di abbandonare il suo nome Zero era morto li insieme alla sua famiglia, da quel giorno si sarebbe chiamato Avalon nella speranza che qualcuno lo ricollegasse all'isola.
Ed il viaggio ebbe inizio

AVALONWhere stories live. Discover now