Capitolo 39.1

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Elias battè le palpebre per quel confronto, che suggeriva alla sua immaginazione, diede un rapido sguardo all'indietro, e nell'istante in cui lo diedi pure io, mi afferrò per il polso, e mi tirò con lui dentro il portone rinascimentale che era spalancato alle sue spalle.

Il sole scomparve nella volta dipinta di un palazzo, nella penombra del suo cortile, e infine sembrò risorgere nel suo petto, un'alba dalla luce crescente, quando si sospinse con me a una parete, mettendomisi davanti.

Il suo fisico era una transizione di serpeggianti ombreggiature, e io mi trovai spettatrice dell'affresco d'epoca che era, della sua arte nascosta, come parte di quella silenziosa casa.

Avrei dovuto chiedergli se fosse giusto volergli restituire il nostro Nontiscordardimé, pur di fargli capire che non mi poteva bastare come addio, ma ad aver alzato i miei occhi al suo collo fino, e infine nei suoi, lo stavo già chiedendo.

«Io, che cosa, esattamente?» domandò, le sopracciglia due curvilinee tinteggiate di scuro, nella sua espressione vincolante.

«Te ne stai per andare su Saiph», confidai, con una agitazione che mi vibrò sulle labbra, sentii il pulsare del mio cuore nel preciso angolo del polso in cui mi stava ancora tenendo a sé, e mi crogiolai nel pensiero che di sicuro lo stesse sentendo pure lui.

«Pensi che lo voglia?», disse, dopo una interruzione di sguardo di alcuni secondi, nei quali io continuai a osservare i suoi lineamenti induriti. «Pensi che non preferirei altro

Al suo altro, fremetti, sentendomi portare la mano dietro la sua schiena, il mio braccio a scivolare sopra all'osso sacro, sotto la sua giacca.

Era refrattario, il tormentato piacere che si stava prendendo il suo viso, nell'avermi tirata così vicina da potermi avere sul suo busto, nell'aver lasciato la presa sul mio polso, e non avermi persa.

«No, penso che non so se ti rivedrò più», ammisi, disintegrandomi nel silenzio, e soltanto in quell'istante di azzeramento tra noi, in cui le sue parole non riuscivano a uscire, udii il chioccolio dell'acqua in una pozza.

Spostai lo sguardo lateralmente, e notai una vasca ornamentale che si ergeva al centro del cortile dove eravamo, i cui ripiani esterni scolpivano nel marmo una panchina.

Più in là, una scalinata s'immetteva nel buio, e un ascensore in legno antico sostava in attesa di essere chiamato dall'alto, associarvi Elias mi venne naturale.

Proprio lui mi distolse dall'ambiente, con un bacio su una clavicola, che durò il tempo di accorgermi che la zona era stata lasciata in tortura a lui, e che era stata delicatamente stimolata per riavere la mia attenzione.

Ora ero piena di brividi, e non migliorò quando nell'allontanare di nuovo la bocca, i suoi capelli neri dai riflessati blu mi vellicarono il collo, intensificandoli, fino a farmi mugolare al suo orecchio.

Mi spinsero a ricercarlo, a trovare un ripostiglio per le mie labbra sotto il suo mento, per una prima volta, il mio respiro si trasformò presto in affannosa dolcezza, lì dove era.

Era sandalo di Malabar e fiore di cotone, quello che sentivo sulla lingua, erano caldi venti spazzanti, precipizi intelati di stelle, e dissolvenze notturne, il suo sapore.

«Meglio che tu non mi riveda, Ester», disse, abbandonandosi a ciò che gli stavo facendo, lasciandosi assaggiare remissivamente.

Ero sulla sua pelle da così poco, le sue parole non tolsero nulla a quella esplorazione sensoriale, alla dipendenza di volerla prolungare, così come stava crescendo un'irrequietezza in lui.

«Perciò stavi decidendo per me, senza dirmelo?» domandai con un filo di voce, diradando i miei assaggi appena sopra lo scollo del suo maglione fino a fermarli.

«Sì, lo stavo facendo», disse, quando mi allontanai per incrociare le sue iridi, dal torrido godimento. «Sto per andare a Crostanera, e non so se potrò più essere io, dopo.»

Buonasera a tutti, siamo giunti al confronto tra Elias ed Ester, non privo di desiderio, e di parole non dette ❤  Mi sono presa questo capitolo per completare il passaggio che serve al personaggio, perciò anche la prossima parte sarà su di lui,  e...

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Buonasera a tutti, siamo giunti al confronto tra Elias ed Ester, non privo di desiderio, e di parole non dette ❤  Mi sono presa questo capitolo per completare il passaggio che serve al personaggio, perciò anche la prossima parte sarà su di lui,  e sveleremo qualcosa in più (tenersi forti, oltre possibilmente continuare a emozionarci). Abbiamo appena nominato il Quarto Territorio, sì... Crostanera. Spero che vi sia piaciuto, lasciatemi le vostre impressioni se vi va, e/o voti a supporto. A presto!

Saiph - La mia stellaTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang