Parte 8:Decisione

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Le nostre decisioni posso ferire le altre persone, anche troppo. 

Ero uscita insieme a Enid, Maxime, Mercoledì e Artemide. Sì Mercoledì l'avevamo obbligata. Eravamo uscite per prendere un vestito per il ballo e decidere il tema della nostra festa privata. 

Eravamo sedute a un tavolo di un bar, deciso da Mercoledì, a bere della cioccolata calda. "Potremmo fare a tema arte, è quello che piace a lui!" proposi. 

"Oppure a tema stelle!" si intromise Enid, "A tema di un unico colore, il rosso magari, si intona con i miei capelli!" esordì Maxime, "Oppure a tema libero, qualcosa di stravagante" propose Artemide. Erano tutte idee belle. "Stravagante ci sta, ma la musica quale?" chiese Maxime. "Basta che non sia quello che ti ascolti tu!" scherzai. Facendo tutte ridere, tranne Mercoledì. 

"Tu cosa ne pensi Mercoledì?" le chiesi. "Tutto va bene, basta che smettete di parlare solo di quello" sbuffò. Avevamo ordinato anche qualcosa da mangiare, che arrivò in quel momento. Ma il cameriere era...Tyler? 

Non riuscì a trattenermi, gli mandai uno sguardo cattivissimo, quel bugiardo era qui. Ci diede l'ordine, dopo di che Mercoledì si allontanò con lui. 

"Uuuuh secondo me, c'è del amore" disse Enid, sorridendo. "Mercoledì? Amore?" chiese Artemide sbalordita, facendo ridere tutte, tranne me. "Cosa c'è Persefone?" mi domandò Maxime. "Non mi fido di lui, ho una brutta sensazione e mente, ci ho parlato e non ha fatto altro che mentire. Ma Mercoledì non mi ascolta" spiegai. 

"Mercoledì è intelligente, sa cosa sta facendo, non preoccuparti, saranno bugie che si dicono, il caso è finito" Enid tentò di calmarmi, mettendo una mano sulla mia spalla. "Poi oggi dobbiamo festeggiare!" esclamò Artemide, che era seduta davanti a me. Maxime appoggiò la testa sulla spalla di Artemide, infatti erano sedute vicine. "Non preoccuparti, se succede qualcosa a Mercoledì per colpa sua lo ammazziamo" si aggiunse Maxime. 

Tolsi la mano di Enid dalla mia spalla e tenetti tra le mie, girandomi verso alla mia destra, dove era lei per sorriderle. "Grazie ragazze" dissi guardandole tutte. Penso di aver trovato un vero gruppo di amiche. 

Lasciai la mano di Enid, e presi delle patatine. "Mangiate prima che le mangi tutte! Sto morendo di fame!" esclamai, facendole ridere. 

Passò un ora, avevamo deciso che il tema della festa, sarà il stravagante, quindi colori accessi, pettinature strane, roba del genere, con come playlist tutte le canzoni dei Queen, con le più famose e non, si sarebbe svolta in camera di Enid e Mercoledì, visto che era la più grande e aveva un balcone. "Andate, comprate un vestito pure per me, taglia M, io rimango qui" disse Mercoledì alzandosi dal tavolo. "Sicura?" le chiesi, mandando una occhiataccia a Tyler. "Sì" rispose. 

Era strana Mercoledì, quasi non aveva toccato cibo, e se si fosse innamorata? 

Uscimmo e andammo in giro per negozi. Io presi un vestito verde con nastri blu attaccati sopra, Artemide e Maxime, decisero di fare una cosa di coppia: comprarono un set, pantaloni e camicia rossi, con dei disegni bianchi, solo che quello di Artemide aveva i disegni che si illuminano di blu al buio, e Maxime di verde. Enid si comprò un vestito rosa, con sopra delle pagliette viola, una cintura bianca e i polsini blu, si lei aveva il vestito più adatto. 

Dopo di che comprammo anche il vestito per mercoledì: Uno nero con disegni bianchi. 

Passammo anche a comprare il vestito per il ballo, tutte lo avevano bianco, il mio era un semplice tubino, quello di Artemide, erano pantaloni e giacca, quello di Maxime un vestito aderente e lungo, infine, quello di Enid, era un vestito con una parte morbida alla fine e sui polsini. 

Abbellimmo la stanza. Pareti colorate di colori pieni di brillantini, casse, tavolo con cibo, una pista piccola di ballo e luci, tante luci. 

"Wow!" esclamò Xavier, "Siete state bravissime!" aggiunse. Con lui c'era anche Ajax, entrambi avevano un completino elegante, Xavier di colore viola, Ajax di colore giallo. "Non avete azzeccato nulla del tema, anche se ve lo abbiamo detto specificamente nei messaggi" scherzai io. 

"Ma dai che siamo bellissimi" si lamentò Ajax scherzando. "Però sei più bella tu" disse Xavier, mettendo le mani sui miei fianchi, per poi baciarmi. Io ricambiai il bacio. 

"Prendetevi una stanza" sbuffò Ajax, facendo ridere tutti. 

La festa iniziò. Gli invitati erano quasi tutti presenti, mancava solo Mercoledì, il problema fu che qualcuno di non invitato si aggiunse, perfino centrando il tema. La voce deve essersi sparsa. 

"Come è possibile? Che ci fa questa gente qui?" chiesi a Enid, che era la capa della festa. 

"Forse ci avranno sentiti al bar, c'è pure Bianca, cosa ci fa lei in una nostra festa? Insomma l'ape regina della scuola" rispose Enid. "Non lo so è strano" aggiunsi io, ma non mi feci troppe paranoie, volevo godermi la festa. A tutte le feste ci sono gli autoinvitati.  

Iniziai a ballare insieme a Xavier, era divertente, finalmente pace. Ballammo per tutta la canzone, ridendo a crepapelle, la sua risata contagiava me, e la mia contagiava lui.  

Lo amavo, tanto, il mio pittore, parlare con lui fu la mia più bella decisione. 

"Vado a prendere da bere, rimani qui" disse Xavier, io annui. Lui si allontanò, e andò verso il piccolo banchetto. Io lo guardavo in lontananza, preparò due bicchieri con un po' di bibita. Bianca gli si avvicinò e iniziò a parlargli, sembravano litigare. 

Iniziai a sentire gelosia, molta, le vene mi pulsavano, ma io mi fidavo di lui sapevo che non mi avrebbe tradito con lei, e poi perché dovrei essere gelosa? E' la sua ex, ora sta con me. Ma c'era un problema, sentivo una strana sensazione qualcosa stava per succedere. 

Mi avvicinai verso di lui. "Che succede?" chiesi. "Diglielo!" ordinò Bianca. Lui si girò verso di me. "Voglio andare al ballo con Bianca, non ti amo più" disse Xavier con voce monotona, stringendo i due bicchieri. 

In quel momento la musica mi parve muta, la stanza piccola, gli occhi tutti si di me. Non sapevo cosa dire, era una sua decisione o no? Le lacrime iniziarono a uscire dai miei occhi. Dopo tutto quello che avevo fatto, il destino mi ringrazia così. Odio questo, odio tutto. Perché a me? 

Mi girai e iniziai ad uscire dalla stanza, infilandomi nella folla. Avevo bisogno di aria, il vestito mi sembrava stretto e la stanza opprimente. "Aspetta!" urlò Xavier, ma io lo ignorai. 

Stavo avendo un attacco di panico. Uscì dalla stanza e andai in balcone. Il respiro iniziava ad aumentare, il copro lo sentivo pesante e incontrollabile, tutto era confusa, la testa girava, le lacrime uscivano e io non sapevo cosa cavolo dire o fare. 

Guardai le stelle che a lui tanto piacevano. Cosa stava succedendo? 


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Spazio autrice 

Oggi mega capitolone... spero vi piaccia. 

   

The artist and his work -Xavier ThorpeOù les histoires vivent. Découvrez maintenant