W.G.// 1° Prova

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Hermione stava legando una lettera alla zampa di un gufo della scuola, quando avvertii degli schiamazzi provenire da basso.

Sospirò esasperata e si affrettò a finire quel lavoro prima di dedicarsi al suo difficile ruolo di Prefetto.

Con passo spedito scese le scale, quando per poco non rischiò di inciampare sull'ultimo gradino.

Sbuffò frustata e si strofinò energicamente gli occhi. Una battaglia irrompeva dentro di lei, una lotta ad armi pari, che, purtroppo, stava vincendo la stanchezza. Ormai era già la terza sera consecutiva che le era toccato fare il turno di sorveglianza e tutto quel sonno in arretrato si stava accumulando pericolosamente, giocandole brutti scherzi.

Gettò una rapida occhiata all'orologio che portava al collo. Era giunta la mezzanotte e l'ora del coprifuoco era passata da almeno tre ore, ma c'erano ancora studenti che volevano mettere in pericolo la propria incolumità ignorandola.

Gli occhi le si chiudevano sotto la pesantezza delle palpebre, che cercavano inutilmente di lottare contro la pressione che il sonno esercitava su di loro.

Andando a tentoni riuscì a imboccare i giusti corridoi e seguendo l'eco di quelle voci sbucò nelle vicinanze dell'aula di trasfigurazione.

Le risate si fecero sempre più vicine, così decise di aumentare il passo per raggiungerle il più in fretta possibile.

Hermione si ritrovò di fronte alla porta di un'aula vuota e lo schiocco di labbra e di parole borbottate giocosamente le fecero intuire la possibilità che fosse una giovane coppia.

Sistemò il suo distintivo di Prefetto e lo mise bene in mostra sulla divisa di Grifondoro, permettendo a chiunque di capire il suo grado di autorità.

Senza esitare, spalancò la porta e non appena riconobbe addosso a quei due le divise di Grifondoro non poté fare a meno di pensare irritata: "Grandioso! Ora mi tocca anche togliere punti alla mia casa..."

Ma quel pensiero venne interrotto bruscamente non appena un bagliore di luna illuminò la folta capigliatura rossa del ragazzo.

La giovane strega si portò due mani alla bocca per soffocare il suo stupore, ma non poté evitare di assistere a quella scena. Ormai nella sua mente era scoccato qualcosa che le impediva di compiere un solo movimento.

I due Grifondoro erano ancora avvintati in una morsa soffocante e si stavano baciando appassionamene, ignari dell'invadente presenza di quegli occhi ambrati che li stavano osservando scioccati.

Ron si mosse leggermente di lato e quando scorse con la coda nell'occhio Hermione fece terminare bruscamente quel bacio con un sonoro schiocco di labbra. Lavanda si mostrò offesa dal suo gesto, ma non appena si accorse di una presenza estranea alla porta le guance avvamparono, imporporandosi di un rosso accesso. Ron cercava di scostarsi gentilmente da lei, in evidente imbarazzo, ma Lavanda opponeva una forza contraria, costringendolo ad accoglierla nuovamente tra le sue braccia. Il Grifondoro lanciò occhiate di dispiacere a Hermione, implorandola di capire la situazione, mentre Lavanda nascondeva fieramente il viso nel suo petto.

Hermione era incredula e non poté fare a meno di pensare:

"Ma che diavolo sto facendo ancora qui? Sarebbe questo il modo più logico di affrontare la situazione? Stare impalata a fissarli?" pensò fortemente in imbarazzo. "Sto solamente umiliando me stessa continuando a stare qui."

Era più arrabbiata con se stessa che con Ron e senza ulteriori riflessioni Hermione si allontanò in gran fretta dall'aula, seguita dallo sguardo insistente dei due Grifondoro.

I suoi passi riecheggiarono sonoramente nei corridoi, trafiggendo quel silenzio inquietate che aleggiava nell'aria, ma non le importava, anzi prese a correre più velocemente per mettere più distanza possibile tra lei e quei due.

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