Capitolo 2 " London Boy"

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Louis POV
Corsi verso la sala e la vidi davanti alla porta.
Non avevo idea di cosa fare.
Mi avvicinai cercando di farmi notare.
" Hai bisogno di qualcosa?" Mi chiese lei rendendosi conto della mia presenza.
" Io in realtà...volevo...insomma, volevo parlare con te, noi, insomma, dovremmo lavorare insieme e quindi vorrei...conoscerti meglio"
" Poco fa non sembrava ti interessassi tanto"
" Scusa per prima,io...io non ero in me"
" In che senso?"disse guardandomi con un'espressione confusa.
" Dio, quanto è bella" pensai.
Con quella sua bellezza naturale e genuina e quel suo sguardo innocente mi mandava completamente in confusione.
Provocava qualcosa in me...qualcosa che non avevo mai provato.
" Non so...non riesco a spiegartelo"
" D'accordo, non faccio domande"
" No, no" dissi esclamando con fin troppa convinzione.
" Non intendo che non ti voglio rispondere perché la domanda era inappropriata, è solo che è tutto... complicato, ecco"
" Non devi darmi spiegazioni".
Si morse il labbro inferiore.
Persino le sue labbra erano stupende.
Rosse, belle come un frutto proibito che non potevo assaporare.
" Allora, entriamo?" Chiese lei.
" Oh, si, certo" dissi aprendole la porta.
" Dopo di te" dissi facendola entrare per prima.
" Cerchi di lusingarmi con le tue buone maniere Luois Partridge?"
" Può darsi"
Tutti i presenti si alzarono e si avvicinarono a lei.
Avevo perso la mia occasione per conoscerla.
Lì c'erano tante persone che erano venute soltanto per vedere lei.
Da quello che potei notare erano tutti stupiti, non potevo sicuramente biasimarli.
Io stesso ero rimasto stupito da lei.
Millie mi affiancò.
" Allora, le hai parlato?"mi chiese.
"Si"
" Beh, come è andata?"
" Onestamente non lo so"
" Idiota" disse tirandomi uno schiaffo sulla nuca.
" Ahi" mi lamentai portandomi una mano sul punto dove avevo ricevuto lo schiaffo.
" Ora non potrai più parlarle per almeno due ore, vedi di fare attenzione a vedere quando è libera e corri a parlarle"
Amy POV
Avevo finalmente conosciuto gli altri membri del cast.
Erano stati tutti molto gentili nei miei confronti e mi avevano fatto poche domande.
Dopo aver parlato con tutti mi sedetti su una sedia posizionata in un angolo della sala, era un luogo perfetto per chi non voleva essere notato, esattamente ciò che volevo.
Le luci erano soffuse ed erano di un colore simile al viola.
Una dolce musica emessa dagli altoparlanti e dalle casse riempiva l'ambiente e lo rendeva molto rilassante.
Finalmente tutta l'ansia accumulata durante la giornata stava lentamente svanendo.
Facevo girare il contenuto del calice che avevo in mano.
A un certo punto qualcuno si sedette accanto a me.
" Di nuovo qui Partridge?"
" Ti avevo detto che volevo parlarti, quale occasione migliore di questa?"
" Mah, in realtà le risposte sono molte, ma detto sinceramente non ho voglia di elencarle tutte"
" Quindi ti disturbo?"
" No, in realtà mi stavo annoiando"
" Posso farti delle domande?"
" Certo" dissi appoggiandomi allo schienale della sedia.
Avevo bevuto un pochino quindi ero più a mio agio.
" Non ho idea di quale domanda farti"
" Certo che sei molto coerente. Non lo so, cosa vuoi sapere?"
" Da dove vieni?"
" Da un paesino sperduto in mezzo alle campagne nella periferia di Londra. In realtà è molto più lontano da Londra di quanto si possa immaginare, ci vogliono circa due ore di strada per arrivare in centro. È parecchio noioso vivere lì,  conosco tutti e tutti conoscono me, ogni persona che abita lì sa tutto ciò che faccio, è alquanto scocciante"
" Non pensare che vivere nel centro di Londra sia molto più bello. Io abito in una casa poco distante dal centro e tutto il caos della città si riversa lì. Le strade sono spesso intasate e a ogni ora del giorno vi è un frastuono incredibile"
In quel momento mi venne in mente la canzone London Boy di Taylor Swift.
Non sapevo nemmeno io perché, però mentre lui parlava sentivo la canzone riprodursi nella mia mente.
" Quindi suppongo che vorresti vivere in un altro posto"
" Assolutamente si"
" Se dovessi scegliere dove ti piacerebbe vivere?"
" Ho sempre sognato di vivere in America"
" In quale città ti piacerebbe vivere?"
" Direi Boston"
" Perché proprio Boston?"
" Perché è una bella città, vi sono delle ottime università, non è caotica come New York ma è comunque una grande città, anche se preferirei vivere in periferia, non troppo lontano dal centro. Invece tu?"
" Direi... Firenze"
" Perché Firenze?"
" È una bellissima città, lì il cibo è ottimo e poi potrei vivere in una casa in cima a una collina, senza nessuno"
" Da fuori non sembreresti un italiano"
" Perché non lo sono, però potrei diventarlo"
" Comunque non ti ci vedo in campagna a portare un greggie di pecore a pascolare"
" Non sottovalutarmi"
Lui si sporse leggermente verso di me.
Io mi portai un dito sul labbro.
" Allora come va?" Mi chiese Millie sedendosi accanto a me.
Louis POV
Millie aveva rovinato il momento.
Era tutto così perfetto.
Finalmente le avevo parlato senza fare la figura dell'idiota e lei ci interrompeva.
Almeno sapevo qualcosa in più su di lei.
Ero molto preso da quella conversazione.
Lei mi attraeva parecchio, mi intrigava con quei suoi occhi da cerbiatto così dolci e innocenti.
" Millie" dissi serio.
" Devo parlarti"
Lei mi seguì e noi uscimmo dalla sala.
" Perché ci hai interrotto?"
" Perché stavi per fare la figura dell'idiota ancora! Devi andarci piano, altrimenti la intimidisci"
" Ma non ho fatto nulla di strano, le ho fatto solo delle domande"
" Si, ma non è questo che intendevo. È stato tutto il resto. Così farai sembrare che lei non ti interessa per ciò che è davvero ma per altro"
" Stavamo solamente parlando, per il momento voglio solo un'amicizia"
" Non ci credi neanche tu"

Spazio autrice
Ciao, come state?
Come avevo già anticipato ho scritto un altro capitolo.
All'inizio sembra che tutto vada fin troppo velocemente ma posso garantirvi che ci vorrà parecchio tempo.
Spero che la storia vi stia piacendo <3

𝗕𝗢𝗨𝗡𝗗 𝗧𝗢 𝗙𝗔𝗟𝗟𝗜𝗡𝗚 𝗜𝗡 𝗟𝗢𝗩𝗘|| Louis Partridge Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon