1

357 4 0
                                    

Solita vita qui a Haddonfield, camminando per le stradine di questo paesino le decorazioni di halloween non mancano mai, dopotutto mancano pochi giorni al 31, ma quando arriva quel determinato giorno l'atmosfera si fa sia di gioia che di paura.. In quel giorno scompaiono parecchie persone. Ma mai bambini, la persone in questione si chiama "Michael Myers" uno con una maschera bianca con i capelli lunghi e folti dietro di color marrone, con una "tuta" diciamo di jeans.. Comunque certe persone sono patite per lui tra queste persone ci sono anch'io, non credo che lui sia così pauroso come dicono sicuramente ci sarà del buono in lui almeno così spero.

Parlando della mia famiglia, diciamo che è sana, mio padre beve ma quando beve fa lo scemo con noi, anzi lui è sempre uno scemotto, mia mamma è una donna casalinga ed è molto buona con me e dolce, io però ogni tanto scendo la notte con i miei amici da qualche parte e i miei lo capiscono molto bene, vabbè dopotutto sono un'adolescente così dicono i miei ogni tanto ma ovviamente una cazziata parte sempre da parte loro ma a me non importava.

Ora però andiamo nel presente cioè adesso. Devo andare a scuola, non volevo andarci, ma le grida di mia mamma a prima mattina non le voglio sentire, perciò vado lo stesso.
Mia mamma mi da un bacio sulla fronte e prendo lo zaino e mi precipito a scuola, ma mi sentii osservata, però nessuno mi seguiva da dietro controllavo sempre e mi giravo sempre nei lati.. Ma non c'era mai nessuno. Non ci feci un grande peso e mi avviai a scuola e incontrai la mia migliore amica "Hey *tuo nome*, come va?".
"tutto bene grazie, hai fatto i compiti te?".
"io che faccio i compiti cara?, ma mai, comunque hai sentito del ballo? Ci andrai?".
"si, ma non so, ci penserò".
"daii, verrò anch'io".
"ma dobbiamo portare un compagno mica?".
"si, io porterò Ben!" (nome random)
"ma a me non piace nessuno" ah si, se qualcuno se lo domanda io sono quel tipo di persona che definiscono "strana".
"Chiama Frank no?, sai a lui piaci molto" (la mia fantasia mamma mia).
"a me non piace".
"almeno porti qualcuno, dai a lui farà piacere".
"vabbè, lo chiamo appena usciamo".
"così mi piaci!".
"già". Suonò la campanella e andammo in classe.

Finì la giornata di scuola e andammo a casa, la sfortuna mia diciamo è che io passo sempre vicino alla casa dei Myers, sbircio sempre se c'è qualcuno ma non c'è mai nessuno ovviamente, mi sento di nuovo osservata mi giro e questa volta vidi lui. Proprio lui Michael Myers in carne ed ossa.. Il mio cuore andava velocissimo, l'ansia prese il sopravvento. Cercai di andare avanti e di camminare, cercai anche di regolare il mio battito cardiaco e il respiro non mi girai più e arrivai a casa, chiesi a mia mamma se mi poteva dare un bicchiere d'acqua anche se i miei attacchi di panico erano comuni ormai per me..

"tesoro che è successo?".
"niente mamma, mi è mancata l'aria per qualche secondo".
"oh amore della mamma.. Mi dispiace tantissimo" mi accarezzava la testa dolcemente e la sua voce mi calmò del tutto.
"tranquilla mamma è passato tutto" gli sorrisi per calmarla e lei si calmò.
"mamma vado nella mia stanza".
Mia mamma mi saluto.

Mi buttai sul letto e pensavo quello che è successo prima. Mi feci mille domande a cui non c'era risposta.. Ma solo una cosa potevo fare andarci incontro in quel momento non aveva il coltello il mano come lo descrivono sempre, sempre con un coltello da cucina in mano.. Vabbè io feci questa volta i compiti, mi dirigo da mia mamma che farò un po' più tardi e mi disse che andava bene e di fare attenzione.

Incontrai la mia migliore amica e la salutai, in quel momento volevo stare un po' sola e visitare quella casa.. Era in misto tra adrenalina e ansia anzi più che ansia era paura.. Ma entrai la casa era a pezzi.
"c'è qualcuno?". Silenzio tombale, sali le scale che portavano nelle stanze, le stanze erano aperte.. Le stanze erano vuote c'era qualche coperta e un cuscino per terra, decisi di entrare in quella stanza dove c'era la coperta e il cuscino.
Pensai di stare da sola ma invece non lo ero, però per il momento mi sedetti per terra a vedere ciò.

"mi dispiace se hai avuto un passato brutto, mi dispiace per tutto spero che tu abbia un lato buono di te stesso.." sentii un rumore dietro di me, stavo sudando freddo.. Quindi mi girai piano ed era lui alzato con la testa inclinata verso il basso guardandomi con un respiro di rabbia.. Avevo capito il perché ed è proprio inutile dirlo ma era arrabbiato perché ero entrata nella sua proprietà. Mi prese per il collo con tanta forza, cercai di staccarmi con tutta la forza che tenevo in corpo.

"Michael! Per favore!!".
Stavo per morire?.. Mi voleva uccidere soffocata da lui oppure accoltellata da quel coltello da cucina affilato..?.
Michael non disse una parola, mi guardava con quegli occhi neri, alzo il coltello verso di me, abbassò il coltello verso il torace..
Che voleva fare? Pensai tra me e me..
Mi lasciò cadere e io presi fiato, lui si accasciò per terra e mi alzò la maglia che avevo addosso. Non capii cosa voleva fare quell'uomo con la maschera bianca..
Ma mise la punta del coltello sulla mia pancia ma non quella della parte affilata ma con l'altra parte (liscia) mi incise un numero senza farmi nessun graffio "23:30", quando abbassò la mia maglia feci un sospiro di sollievo.
Vidi Michael che mise il coltello nella tasca e alzarsi.

Lo fermai e lui si fermò al di fuori della stanza.
"Michael perché dovremmo incontrarci?, le 23 e 30 di domani o di stasera?"
Michael si girò lentamente verso di me e mi guardò
"Domani quindi?"
Lui si limitò ad annuirmi e se ne andò via.

Io mi alzai, vidi l'orologio che avevo al polso erano le 22 e mi avviai a casa non avevo fatto tardi ma dopo quello che è successo pare che sia normale, mia mamma mi guardò e vidi mio padre non ubriaco che parlava con mia mamma. Io sali le scale per andare nella mia stanza.. Mi buttai sul letto addormentandomi senza mangiare.

Il giorno dopo

Oggi era sabato, già, direi finalmente vidi che ore erano.. Le 11.. Guardai che ero ancora con la roba di ieri addosso vabbè, scesi le scale e mia mamma mi diede il buongiorno e anche io glielo diedi. Vorrei che la giornata passasse infretta..
Quindi feci di tutto pur di far passare infretta il tempo.

Arrivò sera a mia mamma non avevo detto niente di ciò, quindi scappai dalla finestra e andai lì erano le 23 e 30 come detto da lui
"Sono io Michael! La ragazza di ieri..".
Sentii dei passi sopra le scale e io li seguii.. Eccolo.
Michael si girò e mi guardò.
Anch'io lo guardo, si avvicinò a me e mi prese il braccio, mi portò dove stava la coperta e il cuscino, mi butto per terra con forza.
"Aia! Michael ma che vuoi da me?".
Non rispose e si mise seduto per terra affianco a me, alzo la mano e mise un dito contro di me e poi con la lingua dei segni mi disse <<come ti chiami?>> (so che sa parlare)
"oh, sai la lingua dei segni.. Ecco non so cosa tu abbia detto.. Però se mi hai chiesto come mi chiamo, mi chiamo *tuo nome*".
Mi guardò e annui.
"Michael perché hai questa maschera..?" avvicinai la mano alla maschera e lui mi blocco la mano con forza, sembrava arrabbiato e molto.

"Lasciami p-per favore!".
Mi lascio.
Scendevano lacrime sul mio volto dal dolore che ho stavo provando.
Da dietro la maschera sganò gli occhi e con la sua mano asciugò una mia lacrima.
Arrossii, "Michael scusami ma non ho capito il perché tu mi abbia invitato qui".
Non rispose.

______

Spero vi sia piaciuta questa prima parte <33

I can fix him//Michael Myers//Where stories live. Discover now