Mendicanti Spaventosi

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Collina Mezzosangue, Farm Road 3141, Long Island, New York 11954-

La voce femminile continuava a indicarmi sempre lo stesso indirizzo, ma dopo essere sgattaiolata fuori dal nostro appartamento a New York, nessuno sapeva dirmi dove si trovava questo posto.

Mi sedetti su una panchina affranta sapendo che erano le undici di sera e non sarei potuta tornare a casa, mio padre mi avrebbe vista.

Camminavo da un'ora senza sosta, mi sentivo completamente persa ma alla fin fine lo ero sempre stata. Mi rattristiva vedere a scuola i ragazzi e le ragazze abbracciate ai loro genitori così uniti, ed io sola a camminare verso una casa dove mi aspettava - se così di può dire - un padre egoista.

Con i piedi scostavo qualche pietra per terra - Perchè la fortuna non è mai dalla mia parte? - urlai attirando l'attenzione di un mendicante seduto sul ciglio della strada.

Mi guardò accigliato, mettendo in mostra degli occhi glaciali e brillanti.

Di primo impatto pensai fosse un mostro, così aggrappai subito il coltello che mi ero messa in tasca prima di scappare.

La lama era incandescente, come se non volesse essere usata.

L'anziano si alzò sistemando delle vesti sporche e molto più grandi di lui, per poi in camminarsi verso di me. Sudavo freddo, ma i piedi non mi si scollavano da terra.'la ragazza trema, capo' sussurrava una voce proveniente dal taschino dell'uomo.

E poi cominciai a tremare, sta volta per davvero.

Lui tappò con una mano la sua camicia, come per zittire la voce.

- Serve aiuto - sussurrò con tono delicato.

Io scossi la testa leggermente spaventata, troppe cose in una sola giornata.'La ragazza mente, capo' proseguiva 'zitta Martha o si spaventerà, poi io voglio un topo'incalzò

un'altra voce.

- Stai per caso cercando un posto? Io ti potrei aiutare, orsù- pian piano stavo ri acquisendo la forza di

aprire bocca, ma fu una questione di tempo.- Collina Mezzosangue, Farm Road 3141, Long Island, New York 11954?-

Trattenni un gridolino, e coprii subito l'indirizzo che mi ero da poco scritta sul braccio per paura di

dimenticarmelo, ma ovviamente la voce nella mia testa continuava a ripetermelo ad intermittenza.

Poi annuii.

Lui con un cenno violento fece fermare un taxi per poi parlare all'autista come se volesse persuaderlo.

La portiera si aprì di scatto facendomi arretrare di qualche passo.

L'uomo mi sorrise seppure sprigionasse ancora molta freddezza.

Una forza mi stava premendo la schiena affinché io entrassi all'interno del taxi, mi opponevo ma la

pressione aumentava, così mi ritrovai seduta sul sedile posteriore dell'auto. La portiera si chiuse senza darmi il tempo di riprovare un tentativo di fuga.

L'uomo abbassò il finestrino per poi sussurrarmi - Buona fortuna,semidea -

Non riuscivo a staccarli gli occhi di dosso notando una luce appariscente attorno alla sua figura. A scatti mi appariva un uomo biondo con dei lineamenti soffici, ma poi tornava nella forma in cui mi si era presentato: un vecchio mendicante ridotto in povertà.Semidea non so perchè ma quella parola l'avevo già sentita. Probabilmente in uno dei miei sogni, in uno di quelli che mi perseguitavano ogni sera.

Rapita - La figlia di ArtemideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora