Bora Bora

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Il venticello freddo, ma lieve, scaturì un brivido sulla schiena al ragazzo stesso sul letto. La grande entrata aperta, coperta dalle tende che svolazzano al soffio, posta di fronte al grande letto matrimoniale, regala una vista di una distesa di azzurro limpido, quasi trasparente, che si confondeva con il rossiccio del cielo mattutino.

Il buio, che ancora avvolgeva l'isola e i due ragazzi dormienti illuminati dal piccolo fascio di fronte a loro, presto sparì regalando calore alle pelli diventate ambrate a soli pochi giorni dall'arrivo. Louis aprì i dormienti occhi azzurri strizzandoli dal fastidio della luce, diventata alta e luminosa in poco tempo. Prese un grosso respiro, spalancò la bocca e sbadigliò rumorosamente, allungò le braccia e il torso stirandosi, ritornando comodo sul letto avvolgendo gli arti sul dorso del ragazzo posto al suo fianco, ancora nel regno di Sogno, Morfeo. 

Il fruscio degli alberi, il cinguettio degli uccellini insistenti, dello scricchiolio del legno calpestato da qualcuno già sveglio, dello sciabordio delle onde che infrangevano sulle palafitte alte e stabili, portavano una dolce melodia su cui ogni sera i due uomini si addormentavano. 

Docili e cantilenose fecero aprire definitivamente le palpebre del liscio, che rimase qualche secondo a contemplare il silenzio incombente, accompagnato dall'acqua che osservava scavalcare la piccola scaletta in legno del loft. Il sole, ora, riempiva di colore l'intera isola. 

Le coperte stropicciate coprivano parzialmente le gambe comode e aggrovigliate tra loro, il petto del maggiore comprimeva quello di Harry, la sua chioma riccia sparsa per la fodera del cuscino scendeva verso il volto coprendo gli occhi ancora chiusi, la bocca leggermente aperta sbuffava leggera. Il primo a muoversi, ancora, fu Louis, che staccò le braccia dalla vita dell'altro e tirò indietro le gambe per liberarsi. Alzò la schiena, sedendosi, strofinandosi gli occhi che aprì e sorridendo; godendosi la vista dell'oceano, del terrazzo e del minore al suo fianco, che ancora sonnecchiava, si sentì in pace.

Decise di alzarsi - per essere un minimo produttivo anche nella più totale vacanza - e accorse al bagno per urinare e lavarsi il viso intorpidito e segnato dal petto gonfio.

Si perse tra i pensieri, facendo leva sulle braccia appoggiate sul lavello. 

Lo specchio tondo arricchito con vere foglie intrecciate rendevano l'aria ancora più tropicale, i capelli lisci abbastanza lunghi sulla fronte vennero portati indietro, e l'intimo - l'unico indumento che indossava - venne tolto con lentezza mentre accarezzava le proprie cosce. Indossò il costume da bagno, immancabile nelle giornate sulla spiaggia, e ritornò nella stanza a piedi scalzi. La cucina fu la sua prima tappa; preparò due bicchieri di succo di ananas, qualche frutta fresca del posto tagliata e posizionata sul piatto e i dolcetti al cioccolato come regalo di arrivo. Harry ne era ormai ossessionato. 

Mise tutto su un vassoio disposto, lo avrebbe portato all'amato più tardi. 

Si incamminò verso la terrazza, non curandosi del letto diventato vuoto, e sistemò sigarette e accendino sul piccolo tavolino vicino alle sdraio. Come ogni mattina da rituale si prendeva un momento per se stesso, le sue idee e i suoi pensieri nella piscina incastonata quasi al bordo della palafitte rialzata. Chiuse gli occhi rilassandosi poggiando il mento sulle mani accavallate. 

Erano sulla bellissima isola della Polinesia francese chiamata Bora Bora dopo essersi finalmente dichiarati rispetto e sorte, davanti agli amici più stretti e le persone che li avevano accompagnati, e accettati, nel corso del tempo. 

Conosciuti per puro caso un martedì di pioggia gli sguardi che ne scaturirono portarono presto la serenità di una giornata solare; il verde spento prese vita come un albero crescendo piano e poco per volta con cure e attenzioni, e l'azzurro prese vitalità e colore, brillanti e vitrei di un mare in corsa travolgendo di consuetudine entrambi; uno tsunami di litigi, comprensione, amore, fiducia, gelosia e sesso riconciliante. La caffetteria dove lavorava Harry fu il luogo di riparo per Louis, che sottobraccio portava una cartella, divenuta zuppa, e uno sketchbook, che il minore passò a sfogliare sotto spiegazione dell'altro, al terzo caffè offerto. 

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⏰ Last updated: Nov 22, 2022 ⏰

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