14 𓄼 grezza ombra

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AND LIKE A GHOST IN THE SILENCE, I DISAPPEAR

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Derry, Maine.
| september, 1989 .

꒰🗝꒱

CARA JO,

spero tu stia bene, nonostante tutto. Conoscendoti, probabilmente adesso starai rovinando questa sottile letterina di lacrime bisognose di flebile libertà. Ricordi ancora di quanto successo l'anno scorso? Mi risulta difficile mantenere in vita questi scarni ricordi: vorrei salvarli e renderli miei, anche per un solo istante. Ma non l'intera esperienza, quello no. Vorrei imprimere nel mio animo solo lo sguardo dei miei primi amici, le risate e ciò che infine ci siamo sempre portati appresso. Ahimé, sono una povera vittima del tempo; nulla è perpetuo e tutto crolla in un attimo. Cosa desidero? Sono estremamente confusa. Vorrei mutare gli incubi in sogni effimeri ad occhi aperti. Sì, la Jo di adesso desidera solamente questo. Sono stanca di scappare —voglio rifugiarmi nel bene che mi hanno regalato, nel calore del mio morbido cappello, nei fini anelli e nelle rovinate copertine dei libri. Voglio stringere l'affetto nascosto tra i pezzi d'arte, tra le giacche condivise, tra le nuvole folli e tra i sorrisi nascosti. Voglio aprire gli occhi e non bruciare più, voglio cancellare ogni ferita di paura coperta dalle mie vesti. Voglio fermare ogni singolo incubo che caratterizza le mie notti bianche, ogni misera realtà che non mi è propria. Voglio rimuovere dallo spirito gli orribili tocchi malevoli, gli sguardi e le urla amiche del Male. Voglio essere Jo, non voglio più essere sola. Priva di radici, sono condannata a vagare tra silenziosi pianti e sospiri di grafite. Cambierà mai qualcosa? Dimmelo tu, futura me. Leggera tra le miserevoli preoccupazioni e oramai lontana dalla vecchia Derry, così t'immagino tra un anno. Concreta, amante dei sogni —e magari con una chioma più affine al mio desiderio. Non domandare, sto gettando su carta i pensieri di un fantasma in frantumi nel cuore della notte. Dopo l'ennesima irrealtà, specchio delle mie angosce, ho preso in mano le forbici e la vista mi è diventata nemica. Sono certa che non raggiungono minimamente la delicatezza dei capelli di Bev, anche se il buio mi circonda timidamente. Me ne pentirò alla luce del sole? Ora non ci penso più, ho oltrepassato le mie barriere di spesso silenzio. Che orribile scrittura, ti chiedo scusa. È diventata una disordinata lettera, risultato di occhi stanchi e di farmaci dipinti. Ora vai, goditi questi frammenti di vita e sorridi al fatto di aver sconfitto il Male. Forse è giunto il momento di respirare la felicità.

Ti stringo forte,
Jo. Anno millenovecentottantanove.

꒰🗝꒱ 

« I capelli le stavano benissimo » aveva sussurrato la rossa, torturando inconsciamente la chiave appesa al collo. La stretta e intima camera in cui erano entrati poco prima emanava una pesante malinconia ed una fresca giovinezza, mentre le pareti colorate sembravano soffocare ogni minuscola speranza di vita.
« N-non—» sul polveroso davanzale, gli occhi lucidi di Billy avevano ritrovato il dolce aeroplanino di carta portante le sue scuse «—non l'ha b-buttato ».

Custodi d'ulteriori muti segreti, Ben Hanscom e Stanley Uris cercavano conforto di fronte alla polverosa libreria, dopo aver aiutato uno sguardo vacuo a trovare tristemente una vecchia copertina sgualcita. Stretto tra amorevoli braccia, un libro di Poe diventava parte di tenua memoria per Eddie.

Nascosto gelosamente tra le tempere e i caotici barattoli di vetro, un volto dalla chioma scura e privo di occhiali, portatore di tratti fin troppo familiari, diveniva ora custode di frequenti lacrime. Richie desiderava terribilmente mutare in parole il suo sguardo, ma non gli fu possibile. In ascolto, la mano amica di Mike gli donò un silenzioso abbraccio.

Seppellendo le parole d'inchiostro tra ferite di fuoco e carezze mai giunte, i perdenti ricoprivano di luce quel volto etereo, troppo buono per quella realtà e segnato dalla grezza ombra.

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ONE OF US .

ꗃ ONE OF US

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𝐎𝐧𝐞 𝐨𝐟 𝐮𝐬﹔Where stories live. Discover now