Vi è mai capitato di innamorarvi?

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Questa è la versione Wattpad della storia : in questo periodo sto lavorando con la casa editrice Leggereditore per la nuova versione cartacea ed ebook disponibile nelle librerie dal 1 Settembre ! Ovviamente la storia sarà adattata a un formato cartaceo, quindi ci saranno delle modifiche.

Vi è mai capitato di innamorarvi così tanto di una persona in modo da poter sentire i brividi ad ogni suo singolo tocco, da passare le notti a pensare a come potrebbero andare le cose se solo sapesse la verità, a non veder l'ora di incrociare il suo sguardo e di sentirsi protetta grazie ad un suo singolo abbraccio?

A me sì. E la cosa peggiore è che la persona di cui ero veramente innamorata era il mio migliore amico.

Quel ragazzo che credevo di poter conoscere meglio di quanto io possa conoscere me stessa. Quel ragazzo, Dylan, con il quale avevo passato la maggior parte della mia vita.

Quello che provavo per lui era una cosa talmente pura e vera che io stessa avevo paura ad ammetterlo. La mia storia cominciò esattamente davanti ad un armadietto scolastico, il mio.

Sembra una cosa banale da dire, ma sono fermamente convinta che tutto sia partito da quel giorno.

Pensavo fosse una giornata come le altre, solo che sentivo qualcosa di strano nell'aria. Sentivo che qualcosa o qualcuno fosse pronto dietro l'angolo a rovinare tutto. E non era sicuramente il lucchetto dell'armadietto che non voleva proprio aprirsi. Infilai la chiave e ci riprovai per quelle che credo fossero ormaI sette volte, e all'ottava ce la feci.

La porticina si aprì e riuscii finalmente a prendere i libri dall'interno, per poter in seguito correre a lezione.

Chimica non era e non è tutt'ora la mia passione.

Ho sempre pensato che quella materia fosse fatta per persone altamente dotate di un elevato quoziente intellettivo. Ma, per mia sfortuna, il mio pensiero non veniva condiviso dai miei genitori, che mi avevano praticamente costretta a frequentare quel corso.

Chiusi l'armadietto e sollevai la borsa da terra per appoggiarla delicatamente sulla mia spalla, e non appena lo feci, ecco che il corridoio scolastico con tutte le persone all'interno di esso cominciarono a svanire, creando come una luce attorno a lui. Non appena varcò la soglia di scuola, restai a bocca aperta davanti all'entrata del mio migliore amico.

'Solo migliore amico, Lucy' Dissi tra me e me.

Restai a fissarlo mentre rivolgeva un dolce sorriso al suo migliore amico, Tyler.

Mi chiesi come fosse possibile che la perfezione si potesse concentrare all'interno di una sola persona. Vedete, Dylan non era solo perfetto all'esterno, ma anche all'interno. Era una combinazione perfetta di ragazzo dolce e stronzo nei momenti giusti. Sapeva farmi stare bene grazie al suo carattere socievole, estroverso. E sicuramente, aveva anche un bell'aspetto : capelli corti e scuri, occhi profondi e un nasino all'insù che faceva impazzire ogni ragazza a scuola.

Il suo sguardo si spostò dal suo amico e finalmente incrociò il mio. Bastò quello per far sì che il mio corpo si riempisse di brividi e che sul mio volto nascesse uno stupido sorriso. Non sapevo come muovermi, se salutarlo o meno, se andarmene via... Insomma, capite? Nonostante fosse il mio migliore amico e nonostante lo conoscessi da una vita, quelle erano le sensazioni che provavo solo a vederlo.

Salutò rapidamente il suo amico e cominciò ad avvicinarsi a me con uno stranissimo sorriso in volto.

«Buongiorno Lucy» mi disse, appoggiandosi all'armadietto accanto al mio.

«Dylan» lo salutai.Aprí bocca per parlare, ma lo fermai :«No, non ti faccio copiare a matematica»

Abbassò lo sguardo e sorrise. Lo conoscevo da così tanto tempo che mi bastava poco per capire che cosa gli girasse per la testa. Cominciammo a camminare per il corridoio e per andare a lezione di chimica.

«Peccato, pensavo di poter ricambiare in letteratura» sorrise.

«Ma tu non vai bene in letteratura»dissi.

Non era mai stato un genio a scuola, ma se la cavava. In qualche modo riusciva a passare sempre l'anno senza dover ripetere i corsi.

«Cercavo di persuaderti in qualche modo» ridacchiò.

«Non ce la farai mai se continuerai ad usare queste scuse banali» dissi scuotendo la testa. Solo lui riusciva a mettermi di buon umore anche quando sapevo che qualche ora dopo avrei avuto un test importante.

«Non è di questo che volevo parlarti, comunque... »

«Di cosa?» chiesi curiosa. C'era qualcosa di strano nella sua voce.

«Sai della mia ossessione per Caroline, no?»

Certamente ero a conoscenza di quella sua ossessione. Caroline era una ragazza normalissima a scuola, ed era anche l'ossessione di Dylan. Fin dalla prima elementare provava qualcosa per lei, ma non aveva mai avuto il coraggio di confidarglielo. Lei era davvero bella, e quando mi confessò la prima volta di essere innamorato di lei, non mi stupii. D'altronde, con quei capelli lunghi, dritti e neri e gli occhi azzurri come il cielo, era riuscita a far innamorare di sé una buona parte dei ragazzi a scuola.

«Dylan, sono la tua migliore amica. Secondo te, come faccio a non saperlo? Me ne parli tutti i giorni» domandai irritata.

«Ho saputo da John, qualche giorno fa, che sembra interessata a me» mi raccontò emozionato.

Mi fermai in mezzo al corridoio e lo guardai. Eppure sentivo che non voleva semplicemente informarmi di questa sua piccola scoperta.

«Arriva al punto Dylan, io cosa c'entro in questa storia?»chiesi.

«Tu e Caroline frequentate lo stesso corso di francese, giusto? Potresti provare a parlare almeno una volta. Cercare di fartela amica per capire se c'è veramente qualche possibilità con lei » mi scongiurò.

«Non ti fidi di John?» chiesi.

Non avevo assolutamente alcuna voglia di diventare amica di Caroline. Certo, sembrava simpatica, ma non volevo avere nulla a che fare con la ragazza di cui era innamorato il mio migliore amico E si, ero gelosa. Forse un po' troppo...

«Sai che i ragazzi del Football sono dei cretini. Sanno della mia ossessione per Caroline, e potrebbero aver inventato tutto per farmi fare una brutta figura con lei.» spiegò e si avvicino per afferrarmi le mani e per stringerle sul suo petto «... Tu sei l'unica di cui mi posso fidare»

Le sue labbra sembravano muoversi a rallentatore mentre pronunciava quelle parole. Erano come delle calamite e l'unica cosa che desideravo era solo quella di avvicinarmi ancora, fino a sfiorarle.

«Sei la mia migliore amica, no?»chiese ridacchiando.

Certo.

La sua migliore amica.

«Ehm... Si, certo. Vedrò cosa posso fare» mi allontanai dal suo tocco.

«Grazie, sei la migliore» disse lasciandomi un bacio sulla fronte e andandosene via a causa del suono della campanella.

Perché? Perché dovevo innamorarmi proprio di lui?

I STILL LOVE YOUWhere stories live. Discover now