① 𝕷𝖆 𝖈𝖔𝖓𝖋𝖊𝖘𝖘𝖎𝖔𝖓𝖊 𝖉𝖊𝖑 𝖈𝖚𝖗𝖆𝖙𝖔

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Ho peccato per potermi salvare la pelle, forse non avrei dovuto rifiutare di celebrare quel matrimonio, ma se avessi avuto la forza per farlo ora non sarei qui a confessarvi ciò che ho subito. Non additatemi voi lettori perché in pochi avrebbero scelto di sposarli con il rischio di essere fatti fuori.

Era una fredda domenica mattina ed ero in procinto di celebrare la consueta messa mattutina, quando d’un tratto una giovane coppia mi si avvicina. Mi chiedono disperatamente di sposarli in segreto, spiegandomi che la giovane era già stata promessa in matrimonio a un altro uomo per via degli affari del padre, ma loro si amavano troppo per poter lasciar correre. Io commosso da tale storia d’amore inizialmente accetto. Dico inizialmente perché io povero curato non ero a conoscenza di cosa facesse il padre della giovane per lavoro, fin quando lui e i suoi uomini vestiti di tutto punto, con anelli d’oro alle dita e pistole alla cinta che si vedevano a malapena, a meno che la giacca non fosse stata scostata di proposito, mi vennero a trovare il giorno prima del matrimonio della coppia. Vi era anche un uomo alto imponente con degli occhiali da sole, era lo sposo scelto dal padre della ragazza. Lentamente mi si avvicina e io inizio a tremare dal terrore pensando al perché di tutto quello che stava accadendo e perché proprio a me. Ho sempre vissuto senza infastidire nessuno, perfino da piccolo a scuola subivo sempre e non reagivo sperando che un giorno si sarebbero stancati di tormentarmi. Nel momento in cui mi sono trovato l’uomo chinato difronte a me a qualche centimetro dal mio viso, iniziai a sentire un forte terrore, il sangue scorreva più veloce nelle mie vene, i miei occhi si arrossarono e sentì un groppo alla gola, uno di quelli difficili da mandar giù. Nello stesso momento in cui abbassai lo sguardo per non incontrare quello del mio persecutore, lui si tolse gli occhiali ed esordì con fare minaccioso: «Non giocare col fuoco giovane prete, disdici il matrimonio se hai cara la vita, penso che tu abbia notato che i miei compagni qui non scherzano e io non sarò da meno!» Esclamò con voce roca e profonda, poi continuò: «E mi raccomando non giocarmi brutti scherzi, capito?» Domandò dandomi un paio di schiaffi in volto con poca forza ma abbastanza da farmi recepire il messaggio. Non potetti far altro che annuire. Lui soddisfatto sorrise maliziosamente e girandosi disse: «Ci vediamo domenica a messa! Forse ti chiamerò per il ‘mio’ matrimonio.» Io esterrefatto lo guardai uscire mentre lui rideva di gusto e il futuro suocero assieme ai suoi sgherri lo seguivano. La mattina seguente quando i due giovani amanti si presentarono per celebrare le loro nozze segrete dovetti inventare mille scuse per rifiutare di farli convogliare a nozze quella mattina. Il giovane ragazzo preso dalla rabbia mi si avvicinò minaccioso, io cercai d'indietreggiare ma riuscì ad afferrarmi per il colletto della tunica chiedendomi spiegazioni riguardo la mancata celebrazione. Io in mia difesa cercai di convincerlo ad abbandonare l’idea di sposarla e che sarebbe stato meglio lasciar correre le cose come erano state programmate. Al sentire delle mie parole però il giovane alza il braccio e stringe il pugno mettendo in mostra le nocche. In quel momento mi passò tutta la mia vita davanti agli occhi, tremai impaurito ma poi pensai che sarebbe stato il prezzo giusto da pagare per aver salva la vita. Mi preparo a incassare il pugno in pieno volto ma non arriva, sento la giovane piagnucolare apro gli occhi era aggrappata al braccio di lui… Mi aveva salvato? Perché lo aveva fatto? Io ero la ragione per cui non poteva coronare il suo sogno, tutto d’un tratto sento lei dire: «Ci sarà sicuramente un buon morivo per cui si sta rifiutando di unirci a nozze dopo essere stato cosi comprensivo nei nostri confronti qualche giorno fa.» Il giovane abbassa il braccio ancora molto arrabbiato, lei invece fa un lieve sorriso si scusa e si dirige verso l’uscita trascinando con sé anche lui. Di loro non so altro non li ho più incontrati, un po' mi dispiacque averli rifiutati ma non avrei potuto fare altro, sarei morto altrimenti.
Penso ancora oggi a quello che accadde poco più di un mese fa quell'uomo alto possente che mi ha minacciato... Non riesco a togliermelo dalla testa. Se solo riuscissi a comprendere perché le miei guance divampano appena penso a lui.
Ah a volte penso che io nemmeno volevo diventare prete ma per volere dei miei genitori ho dovuto farlo, patetico alla mia età gli altri giovani si godono la vita e io sono sulla soglia dei miei 27 anni e sono qui a fare il prete. Tutto questo perché loto non volevano si sapesse sono gay. Vi confesso che a volte anche io mi tocco so che tecnicamente sarebbe peccato ma anche io sono un uomo e come tale seguo i miei istinti.  E da un mese a questa parte i miei istinti comprendono il fantasticare quelle possenti mani, che mi hanno schiaffeggiato, muoversi sinuosamente sul mio corpo. Ah cazzo come vorrei poter essere almeno una volta piacere a qualcuno. Ma chi vorrebbe mai uno sfigato come me... Soprattutto ora che sono un chierico. Non mi presta nient altro che le mie illusioni

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⏰ Last updated: Oct 03, 2022 ⏰

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✞𝖀𝖓𝖍𝖔𝖑𝖞✞Where stories live. Discover now