Run On

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La prima cosa che Scar sentí quando riprese conoscenza fu un forte mal di testa. Non riuscí ad aprire gli occhi. Cercó di ricordare cosa era successo. Aveva avuto un'allucinazione. Chiaramente aveva pensato a Jamie cosí tanto negli ultimi tempi che la tua mente era arrivata ad immaginarselo nella realtá.  Scar cercó di portarsi una mano alla testa dove sentiva dolore ma il suo polso era bloccato. Sentí come un bracciale di metallo che le tratteneva la mano. Tutto ad un tratto si ricordó che era stata catturata ed aprí gli occhi di scatto.

Il cielo era di un blu piú chiaro. L'alba era vicina. Ancora con le schiena a terra, guardó prima a destra e poi a sinistra. Il cucciolo che aveva tentato di salvare era appollaiato vicino al suo viso con gli occhi chiusi. Ma la cosa che colpí Scar fu la figura seduta alla sua sinistra.

"Ben svegliata!" esclamó con ironia il ragazzo che l'aveva catturata. Era per terra al suo fianco.

Quella voce, Scar pensó che l'aveva giá sentita da qualche parte.

Lei stava guardando la sua mano imprigionata cercando di escogitare un modo per scappare. Una parte delle manette era attorno al suo polso destro, l'altra era agganciata al polso sinistro di lui.

Fece per alzarsi a sedere, ma ebbe un capogiro e ricadde a terra. Sentí la mano di lui sotto la sua testa per attutire la caduta.

"Non posso mica rischiare che svieni un altra volta. Sono stato fin troppo paziente." spiegó il ragazzo quando Scar si giró a guardarlo.

Cercó di nuovo di alzarsi e questa volta lui la aiutó a sollevarsi, tirandola mentre si alzava da terra.

Una volta in piedi Scar lo guardó in faccia. Erano a pochi centimetri di distanza per via delle manette. Lei restó senza fiato. Gli stessi occhi blu, le labbra piene, le fossette.

"Allora non era un allucinazione..." borbottó, piú per convincere se stessa che per interagire con lui. Forse era un sosia di Jamie. Non poteva essere lui. Scar non sapeva cosa pensare. Il cuore le batteva all'impazzata.

"Mai che ne catturi una normale. Oltre ad avere gusti musicali discutibili parla anche da sola." La insultó lui, alzando gli occhi al cielo.

Scar si tastó le tasche con la mano libera e notó che il suo lettore CD non era piú lí. Le cuffie attorno al suo collo erano sparite. Guardó per terra nel panico.

"Se stai cercando il tuo apparecchio vintage, sappi che ti é caduto dalla tasca quando sei svenuta e si é rotto. L'ho buttato via, laggiú." Ed indicó un punto lontano nell'oscuritá.

"Cosa?" Scar era senza parole. Gli occhi le si riempirono di lacrime ed inizió a tirare il braccio ammanettato nel ragazzo per correre verso la direzione indicata da lui.

Lui preso alla sprovvista si lasció trascinare da Scar in quella direzione.

"Non lo sai che la musica é illegale?" la provocó lui.

Scar cercó di non ascoltarlo e continuó a perlustrare il terreno secco.

"Ragazzina, forse non ti stai rendendo conto che sei in guai seri. Lascia perdere la musica. Ora dobbiamo andare a chiamare il quartier generale cosí potrai essere processata per i tuoi crimini." Lui la tiró usando le manette e lei andó a sbattere contro il suo petto.

Scar iniziò a singhiozzare. Era stata coraggiosa per una giusta causa ed aveva perso tutto: la sua musica, la sua vita, i suoi libri. Non avrebbe piú rivisto Yuki e chissá cosa sarebbe successo al cucciolo di cane che aveva appena trovato. Aveva anche incontrato Jamie, o un suo sosia e si era rivelato una persona odiosa che lavorava per il Partito. Scar non riuscí a smettere di piangere.

Lui rimase lí immobile mentre lei gli inzuppava la camicia di lacrime.

Dopo qualche minuto, il cielo si fece piú luminoso e Scar si calmó. Era l'alba.

"Okay, andiamo." Disse lei staccandosi dal suo petto ed ascigiugandosi il viso con la mano sinistra. Non c'era speranza. Avrebbe accettato il suo destino.

Ritornarono nel punto dove il cucciolo dormiva. Scar si abbassó per prenderlo in braccio quando lui si sveglió e gli lecco la faccia. Lei sorrise. Ma duró solo un secondo perché si ricordó che non avrebbe potuto adottarlo e continuare con la sua vita. Sarebbe stata schiavizzata in Scozia o peggio.

Lui prese lo zaino rosso di Scar e se lo mise in spalla.

"Fai strada verso la tua abitazione, ragazzina!" le ordinó.

Scar era confusa. "Cosa? Pensavo stessimo andando al quartier generale" obiettó mentre camminavano sul sentiero.

"Il quartier generale é troppo lontano per andarci a piedi. Devo chiamare per un mezzo di trasporto e la mia radiotrasmittente é stata daneggiata durante l'inseguimento." Spiegó lui con un tono infastidito.

Passarono mezz'ora a camminare in silenzio. Scar continuò a fissare la mano del ragazzo che era ammanettata con la sua. Quelle dita, lunghe e snelle erano esattamente come Scar ricordava quelle di Jamie quando suonava il pianoforte nel Prologue (Live from the Alter). Erano passati mesi da quando YouTube era stato bandito e lei pensò che forse si stava immaginando la somiglianza. Come le mancavano quelle canzoni che non facevano parte dell'unico album che aveva. Che aveva avuto, si corresse.

Si ricordò che Jamie aveva il tatuaggio di un teschio sul dito medio della mano sinistra. E una croce sul dito medio della mano destra. Ma non c'era inchiostro sulla mani di questo agente di polizia.

"You can run on for a long time, run on for a long time, You can run on for a long time..." Scar inizió a canticchiare tra se e se cercando di ricordare il testo della canzone. Se non poteva ascoltare piú la musica con il suo lettore CD, voleva dire che avrebbe cantato.

"Stai uccidendo la canzone!" la accusó lui. "Non sei mai andata a lezione di canto, immagino."

"No.. Ma tanto a te che importa. Mi consegnerai al Partito ugualmente e per me sará la fine." Sputó tra i denti Scar.

"Si ma nel frattempo non vorrei che le mie orecchie sanguinassero dal dolore." Ribatté.

Scar fu sul punto di dire qualcosa quando lui cominció a cantare la stessa canzone.

Lei si giró a guardarlo con un'espressione scioccata.

Non c'erano piú dubbi. Era Jamie Campbell Bower.

It Gets Better - Jamie C BDove le storie prendono vita. Scoprilo ora