IL PRINCIPIO

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Aether con le gambe a penzoloni dal bordo del ponte sommerso nei suoi pensieri si rese conto di aver perso il conto di quante volte era avvenuto lì. Si sedeva allo stesso posto, nello stesso modo, per lo stesso tempo, dal tramonto all'alba, lui stava seduto a cercare il coraggio di concludere, di portare a termine e soddisfare quel bisogno impellente. Sentiva quel bisogno ormai scorrere nelle vene, percorrere ogni fibra del suo essere. Ogni volta però che si trovava sul ciglio di quel ponte perdeva il coraggio di fare quel salto, un salto di decine di metri che avrebbero posto fine alle sue sofferenze  liberandolo per sempre. Ogni maledetta sera il suo maledetto cervello gli dava più ragione per non farlo del contrario. Mentre tra sé e se si malediceva per essere così codardo un fruscio alle sue spalle attirò la sua attenzione, si girò cautamente scrutando nel buio. Un momento dopo i suoi occhi scorsero una figura minuta incappucciata venire verso di lui a testa china. La guardò alzandosi in piedi senza fare troppo rumore. La figura dopo pochi passi alzò la testa, forse sentendosi osservata, quando lo vide si fermò cercando di decidere se continuare o fermarsi e tornare sui propri passi. Qualche istante di incertezza poi continuò ad avanzare facendosi illuminare dalla scarsa luce che emetteva l'unico lampione funzionante una ventina di metri più in là. Aether la guardò meglio, 'per Dio! È una ragazza" pensò incredulo. Era una ragazza di piccola statura, una grande felpa informe la copriva dalla testa a metà cosce, il resto delle gambe era fasciato da un paio di jeans sbiaditi ai piedi semplici scarpe da ginnastica anonimi, insomma una ragazza qualsiasi. La guardò diffidente mentre andava a sedersi proprio dove stava seduto lui qualche secondo prima, nello stesso identico modo. Sgranando gli occhi le disse scocciato "senti ragazzina questo è il mio posto trovatene un altro!" la ragazza non si scompose, con le mani nella grande tasca della felpa, inclinò la testa di lato e lo guardò "uno non vedo il tuo nome scritto da nessuna, due mi sembrava stessi andando via quando sono arrivata e tre se proprio vuoi restare, resta non mi arrechi alcun disturbo" concluse sorridendo. Aether la guardò accigliato e incredulo, la osservò mentre tirava fuori dalla tasca il telefono attaccare un paio di cuffie e infilarsele nelle orecchie un istante e il volume della musica era talmente alto che giunse anche a lui, la continuò a guardare ancora per qualche minuto mentre si era persa in qualche meandro della sua mente dimenticandosi molto probabilmente anche della sua presenza. Scosse la testa seccato e decise che per quella sera ne aveva abbastanza e che sarebbe rientrato a casa. Mentre si allontanava a passo lento e svogliato la sentì chiamare si fermò e si girò a guardarla "Che vuoi?" domandò, "senti mi dispiace averti rovinato la serata e averti rubato il posto ma è solo per stasera, lo prometto. Da domani riavrai il tuo posto" gli disse con un sorriso mesto, lui scrollò le spalle "bene, ci conto" le risposte girandosi e continuando la sua strada verso casa sicuro di non rivederla mai più.

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⏰ Senast uppdaterad: Oct 02, 2022 ⏰

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