Le lacrime non macchiano

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Le lacrime non macchiano

Non se ne accorgerà nessuno

Che ho pianto come un cane per averti

Levante-Le Lacrime Non Macchiano


"pronto?"

Quando sente la sua voce ha la tentazione di riattaccare. Ma come gli è venuto in mente? A cosa stava pensando? C'erano mille altre persone che avrebbe potuto chiamare, perché aveva chiamato lui?

"Simo?"

Si dà mentalmente dell'idiota quando realizza quanto gli era mancato sentirlo pronunciare il suo nome. È tardi per riattaccare.

"sì, sono io..." balbetta al telefono "io... mi dispiace di aver disturbato, magari hai da fare"

"no no no" è la risposta frettolosa di Manuel "va tutto bene? È successo qualcosa?"

"sì, va tutto bene" l'aria si è fatta improvvisamente più calda, e si sorprende a farsi aria con il colletto della polo "...anzi, no"

"che è successo?"

"niente di grave" lo tranquillizza Simone, che sente di aver perso la capacità di articolare una frase di senso compiuto "si è fermata la Vespa in mezzo alla strada e..."

"perchè? Che è successo?"

È la seconda volta che ripete quella domanda, con il medesimo tono, pronuncia la domanda in fretta, quasi senza fiato, come se lo trattenesse, come se fosse... preoccupato.

A quello non gliene è mai fregato un cazzo di me.

"ha singhiozzato, poi è uscito tutto fumo e si è sentita una puzza di bruciato assurda"

Manuel ci mette un po' a replicare.

"mandami la posizione, ti raggiungo"

Adesso è Simone a rimanere senza fiato.

C'era da aspettarselo che finisse così, che Manuel dovesse venirlo a prendere, ma questo non impedisce allo stomaco di Simone di attorcigliarsi al pensiero.

"nel frattempo stai lontano dalla Vespa, ok?"

"perché?" domanda Simone facendo qualche passo indietro "mica esplode"

"probabilmente no" risponde prontamente l'altro, e giurerebbe di sentirlo sorridere attraverso la linea "ma tu non sei bono co i motori, n'se po mai di'"

C'erano mille altre persone che poteva chiamare, ma chi altri sarebbe corso da lui alle due di notte?

"alla rotonda, prendere la terza uscita"

Il cuore ancora non ha ripreso il ritmo normale, da quando ha preso il telefono e ci ha visto il nome di Simone.

"tra cinquecento metri: arrivo"

Il rumore nel petto per un istante copre la voce del gps e persino il rombo della moto, e quasi istantaneamente davanti a lui vede un piccolo puntino che pian piano acquista nitidezza. Vede una polo rosso scuro, del colore del vino, dei jeans lunghi scambiati e la Vespa abbandonata lontana da lui.

Allora è vero: rivedrà Simone. Sta accadendo davvero.

Simone è seduto al lato della strada, su di un muretto in pietra rialzato, le gambe lunghe distese dritte davanti a lui, la schiena ricurva. Si alza in piedi quando gli lampeggia con i fari della moto.

È ancora lui, è sempre lui: alto e un po' goffo, l'aria sempre vagamente smarrita.

Ferma la moto a pochi metri da lui e quando spegne i fari, per qualche secondo vede solo buio, percepisce solo la sagoma del corpo di Simone, come uno spettro nella notte.

Stato di GraziaWhere stories live. Discover now