Ridere

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E non ho voglia di cambiarmi,

uscire a socializzare

per stasera voglio essere una nave in fondo al mare

Sei stata come Tiger

Non mi mancava niente

E poi dentro m'hai distrutto

Perchè mi sono accorto

Che mi mancava tutto

Ridere-Pinguini Tattici Nucleari

Lui ci prova a non crederci, ai luoghi comuni sul Regno Unito e la pioggia, aveva ignorato le battute di Matteo e Aureliano per tutta la sera prima della sua partenza, ma ora, dopo una settimana imbottigliato in casa per la pioggia, a contare le mattonelle di casa sua, leggere brani a caso della lunga lista di libri che suo padre gli aveva mandato, e rivisto le repliche di How I Met Your Mother in lingua originale tutta la mattina, ecco comincia un po' a rompersi il cazzo.

La sua mente è una gigantesca partita a Prato Fiorito, e lui muove ogni pensiero in punta di piedi, attento a non inciampare in un ricordo minato.

L'unica arma a sua disposizione è tenere la mente il più occupata possibile, ma le distrazioni e la tentazione di mandare messaggi che si è ripromesso di non mandare, sono dietro l'angolo.

Ogni volta che guarda fuori dalla finestra si aspetta di vedere il prato di casa sua, o i palazzi fuori dalla sua scuola. Si aspetta di vere Roma, lì sì che è facile non pensare, perdersi in una folla in centro, al punto da non distinguere più i suoi pensieri da quelli degli altri, dove dalla finestra si estende una distesa di altre finestre, persone, vite. Roma non ti lascia mai solo

Ma lì, a Inverness, insieme a lui ci sono il silenzio, il fischio del vento e nebbia grigia fino a che l'occhio riesce a guardare.

Manuel odierebbe quella vista.

"... cazzo" tira fuori il portafogli e prende una moneta da un euro, la infila in un barattolo di vetro trasparente. Il barattolo dei pensieri proibiti.

"va bene"

La voce di sua madre proviene dal portone della casa, proprio sotto la finestra di camera sua, si affaccia appena in tempo per vederla cercare di aprire il portone mentre tiene due buste della spesa tra le mani e il telefono nella spalla.

Scuote la testa mentre nasconde il barattolo e corre ad aprirle.

Sua madre mima un grazie con le labbra, quando vede il figlio aprirle la porta e prenderle le buste dalle mani.

"sì, me lo hai già detto" dice al telefono, alzando gli occhi al cielo. Quando ha quell'espressione può voler dire solo una cosa.

"come dici, mamma?" dice sua madre "Vuoi parlare con tuo nipote?"

Lui gli fa cenno di no con la testa e con le dita, poi lo sussurra anche più volte.

"no no no no, ti prego mamma"

La voce di sua nonna materna continua a gracchiare nella cornetta.

"ti prego, amore, devo mettere a posto la spesa" lo implora sua madre.

Simone sospira e prende il telefono "nonna!"

"amore di nonna!" urla la signora al telefono, e lui riesce quasi a immaginarsela mentre allarga le braccia "come stai, a nonna? Ti diverti in Svezia?"

"in Scozia, nonna. In Scozia"

"va beh è uguale" taglia corto la nonna, come fa sempre con qualunque dettaglio sulla carriera di sua figlia "tu piuttosto, come stai, stai studiando?"

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