È Arrivata Airel!

69 21 52
                                    

Ah, finalmente una domenica tranquilla nel nostro caro bar. Il jukebox funziona alla perfezione, la gente si sta divertendo e quel signore con gli artigli da lupo sta restando zitto e buono al suo tavolino. Aspettate, sento un rumore...

SBAM! La porta viene aperta da una forza incredibile, seguita da un frastuono forte come una tempesta. Appena la polvere - e la folla - si disperdono, appare la persona responsabile per quel gesto di distruzione inarrestabile: è una ragazza molto particolare! Non sembra avere dei lineamenti molto delicati o formosi, per così dire, ma il modo in cui entra nel locale a testa alta, il rumore dei suoi scarponi contro il parquet di linoleum, lo sferragliare della lunga catena che tiene agganciata ai pantaloncini e il rosso-rosa della sua maglietta, così fosforescente che quasi mi fa male agli occhi, mi fanno capire che c'è qualcosa di potente in lei.

"Accidenti, è arrivata la tempesta!" commenta ironico uno dei clienti in fondo alla sala.

La ragazza si è accorge subito di lui. "Sì, esattamente frà! Sono Airel Tempesta! Quando passo io ti conviene scappare, che sennò ti fulmino!"

Pare che quel signore avesse ragione ad averla chiamata tempesta, il suo portamento brusco e aggressivo è difficile da ignorare. Appena si avvicina al bancone ho l'occasione di osservarla meglio: la sua pelle è chiara e lucida come l'argento, i suoi capelli sono di un biondo lucente quasi bianco e sulla fronte ha un paio di corna lunghe e dritte... o meglio, un corno e mezzo. Quello alla sua destra sembra essere spezzato.

Mi rendo conto che Airel stia parlando con me. "Ay, posso suonare qua stasera?" 

"Abbiamo già il jukebox acceso, però tra qualche ora dovrebbe esserci una sala prove libera in fondo alla strada..."

"Oh e che diamine!" protesta lei, "Io voglio suonare ora davanti a tutti! Ho lasciato la chitarra fuori e sono a corto di soldi!"

Da così vicino appare piuttosto scarna, e senza offesa non molto pulita. Ovviamente un po' di soldi le potrebbero fare comodo. "Guarda, se proprio ci tieni... ti darò venti dollari per suonare stasera per mezz'ora. Anzi, visto che sono generoso facciamo quaranta."

Lei mi sorride e fa cenno di sì con la testa. Non sembra esattamente felice, ma più che altro orgogliosa di aver avuto ciò che voleva. A questo punto esce e rientra con una fighissima chitarra elettrica porpora con una saetta disegnata sopra. Due dei miei colleghi si fanno avanti e vanno a prendere un amplificatore per lei, uno dei due fa spuntare un lungo tentacolo dalla propria mano e aiuta l'altro a collegare la chitarra a tutto il resto. I miei ragazzi sono molto bravi, aiutano i nostri artisti a sentirsi a casa qui al Prodigy e non sbagliano quasi mai.

Mentre loro due sono occupati io le chiedo quasi per abitudine: "Senti Airel, come ti è andata la giornata?"

Lei fa uno sbadiglio enorme che contagia pure me. Dev'essere sonno, fame o noia. "La giornata è stata un casino, sul serio."

La sua risposta mi incuriosisce ancora di più. "Perché, che ti è capitato?"

Airel pianta le mani sul bancone e mi fissa con i suoi occhi color lillà. "E va bene, senti qua..."


Viene fuori che questa tipa è un po' una sbandata, che vive per le strade di questa città ormai da anni. Come ha fatto a sopravvivere tutto questo tempo? Facendo quello che le riesce meglio: musica metal. Esatto, il tipo di musica perfetta per chi è più rumoroso e aggressivo di chiunque altro. Lei deve essere davvero brava in questo, perché è riuscita a sopravvivere per moltissimo tempo ed è riuscita anche a fare gruppo con un piccolo ma fedele seguito di altri senzatetto. Per quanto sia arduo e faticoso dormire per terra nelle notti più gelide, evitare di incontrare le persone sbagliate al posto sbagliato e racimolare quel poco che basta per sopravvivere, Airel sembra quasi divertirsi a non dover restare mai da nessuna parte, vivere senza padroni e sfogare la propria ira facendo scatenare la gente ogni sera. Ma a quanto pare, stasera non è andata a suonare al suo solito posto, quindi che cosa è cambiato?

I Portatori Di MiracoliWhere stories live. Discover now