||•CAPITOLO 25•||

522 22 3
                                    

  (leggete lo spazio autrice alla fine è “importante” )

Una settimana dopo..

Da piccola ho sempre giocato a baseball,mi allenavo con un mio amico,ero brava,ma non ci ho più giocato per 3 anni.
Sono 4 giorni che mi alleno con Marcus per  Baseball e ho ripensato alla domanda che mi ha fatto mamma: “vuoi rivedere tuo padre?”
Perché se ci parlo potrei finalmente sfogarmi con qualcuno.
Marcus si è trasferito da noi tre giorni fa',non vedo Jayla ne Maddy dalla festa e non ho ancora controllato se mi hanno scritto.

                                 ***

Erano le 18:32,
Avevo un top bianco e un Jeans celeste,con le solite Jordan.
Ero nell'auto di Marcus, mi stava portando a casa di mio padre e mi sarebbe venuto a riprendere la sera dopo cena.
Arrivai davanti il portone di una grande casa moderna,un grande respiro e bussai.
Una donna dall'aspetto molto giovane,magra,con i capelli color carota occhi verdi, lentigini schizzate sul volto e un grande sorriso era davanti la porta che mi guardava.
<<Ciao,come posso aiutarti?>> Disse la donna con voce dolce.
<<Cerco Philips Miller, è qui?>>
<<Mio marito?>>
Spalancai gli occhi, sentì un vuoto allo stomaco un po' tremante riuscì ad aprire dinuovo bocca.
<<Si>>
<<Posso sapere come ti chiami?>>
Chiese lei.
Io annuì.
<<Ashley Miller>>.
Lei spalancò la bocca e mi guardò bene.
<<O mio dio,non vedevo l'ora di incontrarti, assomigli tantissimo a lui.>>
Sorrisi anche se quelle parole mi ferirono un pò.
Si,gli assomiglio ma solo di aspetto.
<<Vieni entra,tuo padre è in bagno.>>
Entrai c'era un salotto molto ospitante, e un profumo di pane appena sfornato proveniva dalla cucina.
<<Amore!scendi è arrivata Ashley>> pensavo stesse chiamando papà, invece un bimbo con i capelli castani e  gli occhi celesti corse giù a mi abbracciò.
<<Ashley lui è tuo fratello,James>>.
Dopo quelle parole capì perché mio padre non rispondeva mai a mia mamma, si era fatto una famiglia e ci aveva lasciate sole,da lì l’ho iniziato ad odiare ancora di più.
<<Ha 9 anni,spero andiate d'accordo>>
La guardai,poi portai lo sguardo alle scale e vidi scendere papà.
<<Hey,tesoro come va?>> Chiese lui
<<Non lo so,ho appena scoperto che hai una nuova famiglia>> risposi staccandomi dall'abbraccio di James.
<<Ah sì,lei è Mia moglie Allison e lui mio figlio James>>.
Guardai mio padre e poi dai un occhiata alla porta,volevo scappare da mio padre,da quella situazione, dalla mia matrigna e dal mio fratellastro.
Non si è nemmeno degnato di chiedere scusa.
Ma dovevo dirgli tutto quello che mi sono tenuta dentro da sempre e farlo sentire uno schifo,quindi strinsi le mani e ci andammo tutti a sedere a tavola.
C'era la lasagna,appena Allison diede a tutti una porzione iniziammo a mangiare,mio padre mi fece varie domande,come va a scuola? Hai nuove amicizie? Ti sei fidanzata? Ti piace qualcuno? l'unica cosa che gli ho detto era “non sono fatti tuoi”.
Allora inziai io con le domande.
<<Perché non hai mai risposto alle chiamate della mamma?>>
Lui mi guardò poi sorrise.
In quel momento avrei voluto ucciderlo.
<<Ho cambiato telefono.>> Rispose portando la forchetta alla bocca.
Abbassai lo sguardo,chiusi le mani con forza e un altra domanda uscì dalla mia bocca.
<<Ti ha mandato anche delle lettere>>
Alzai lo sguardo verso i suoi occhi.
Lui mandò giù il boccone e prima che aprisse bocca risposi io.
<<appena sei uscito dalla porta di casa sei partito per venire qui in Atlanta,vero?>>
Lui annuì.
<<Piccola, perché non mangi?>> Chiese Allison guardando il mio piatto ancora pieno.
<<Non ho fame>>
<<Ashley finisci la lasagna.>> Disse mio padre.
<<No>>
Mentre parlavo con lui,James mi rovesciò il bicchiere d'acqua sul jeans.
<<Cazzo>> dissi guardando i miei vestiti fradici.
<<Ashley,non dire parolacce!>> Mi rimproverò papà.
Io mi alzai mandando in dietro la sedia e corsi fuori casa, mi sedetti sulla panca a fianco la porta e mi guardai le mani, avevano i segni delle unghie,poi vidi la porta aprirsi mi girai verso mio padre che veniva verso di me e mi tirò uno schiaffo sulla guancia.
Allora lo guardai in faccia mi alzai e lo spinsi indietro.
<<Non mi toccare!>> Gli Urali contro
<<Sei un bastardo,fingi che sia tutto ok,come se non hai lasciato sole me e mamma per 11 anni.>>
<<Lo so bene Ashley.>>
<<Hai una nuova famiglia e una grande casa,mi hai voluto parlare, eccomi sono qui,ma non ti sei scusato.>>
<<Ashley ascolta.>>
Vidi arrivare Marcus con l'auto.
<<No ascoltami tu, ti sei fatto una vita e anche mamma, quindi non cercarmi più.>>
Lo sorpassai ma mi tirò dall'avambraccio e lo strinse così forte che mi sentì il braccio pulsare.
<<Sei una stronzetta ti sei comportata da schifo,tua madre ti non ti ha educato,vedo.>>
Con forza mi staccai dalla presa.
<<Philips,vai al diavolo>>
Corsi verso la macchina di Marcus e mentre entravo nell'auto puntai da lontano la mano verso mio padre e alzai il dito medio.
<<Marcus parti.>>
Durate il tragitto mi ha parlato molto del baseball.
Appena eravamo a casa ho detto tutto a mamma.
<<Sono felice per lui.>> Disse (orami mi sembra troppo scontato dirvi che sorrideva)
Io andai in camera e preparai le cose per la partita del giorno dopo e mi buttai sul letto sorridendo.
 
              _____⊰♡◍✧๑๑⌓_____
                  Spazio autrice
Ho aperto un profilo tik tok sulla storia, mi chiamo: wattpad_icon.
Se volete andate a darci un occhiata.
Grazie<3

Difficult love ~Walton~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora