Capitolo 16

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Isabelle
«Mick cosa ti metti?» domando esausta per la ricerca dell'abito perfetto. Questa sera ci sarà la cena con alcuni piloti amici di Mick che sono passati qui in Svizzera e sono sotto pressione, sarà la nostra prima uscita ufficiale e dovrò anche fare una buona impressione, voglio piacere alle persone a cui vuole bene.
«Niente di che, guarda che non è una cosa formale.»
«Lo so, ma voglio fare una buona impressione. Mi ripeti i nomi dei ragazzi che ci saranno?»
«Belle, ti stai stressando troppo, andrà bene.» cerca di consolarmi dice tirando fuori la testa dalla doccia mentre io mi sto truccando.
«Ok, però potresti ripetermi i nomi comunque?»
«Allora, - spegne l'acqua e esce dalla doccia - ci saranno Pierre, Charles, Carlos, Max, George, Alex e ovviamente Seb.»
«Ce la posso fare, prima però devi dirmi che vestito mettere.» rotea gli occhi e mi segue uscire dal bagno, dopo qualche secondo mi ripresento alla porta con due vestiti in mano, entrambi arrivano poco sopra il ginocchio, uno blu che lascia scoperta la schiena mentre uno normale nero.
«Quello blu credo sia perfetto, io potrei mettermi qualcosa di blu così siamo abbinati.»
«Per questo dico che sei il ragazzo migliore al mondo.» sorrido mollando i vestiti sul letto e avvicinandomi verso di lui per scompigliare quei suoi capelli ancora umidi.
Dopo circa mezz'ora usciamo di casa e saliamo in macchina, nonostante ci sia salita ormai molte volte mi fa sempre un certo effetto, grazie a Dio Mick lo capisce infatti durante ogni viaggio sa come farmi distrarre, solitamente si mette a cantare delle canzoni in modo molto buffo che a momenti mi fa piangere dal ridere. Deco ammettere che è molto più bello piangere di gioia
Appena entriamo nel ristorante un cameriere che riconosce Mick ci accoglie e ci accompagna in una sala vuota, c'è solo un tavolo con alcune coppie sedute ad esso. Osservo il mio ragazzo e dal suo sguardo capisco si tratti dei suoi amici, come al solito percepisce la mia agitazione e mi prende la mano, intreccia le nostre dita e camminiamo verso gli altri ragazzi.
«Ehi, come state?» fa un saluto generale prima di salutarli uno ad uno.
«Ehi Mick, allora esiste questa ragazza di Marsiglia.» commenta Vettel sorridendomi.
«Già, a quanto pare esisto, piacere Isabelle.»
«Sai, devo ammettere che la prima volta che mi ha parlato di te non credevo sarebbe andata bene per lui, ma ora sono molto felice per voi. Siete davvero una bella coppia.»
«Ehi Seb, non rubarti la nuova arrivata!» scherza una voce maschile dalla quale capisco trattarsi di un francese.
«Tu devi essere Pierre.»
«In persona, prego accomodati.»
Faccio come dice e comincio a scherzare con lui, poi scopro di avere dall'altro lato proprio Sebastian che approfitta per raccontare qualche aneddoto divertente sulla sua famiglia. Dal modo in cui gli si illuminano gli occhi si capisce essere veramente un buon padre, sono contenta lui e Mick si siano trovati.

Mick
Belle sembra essersi integrata bene, sta scherzando con tutti da quando siamo arrivati, soprattutto con Seb e Pierre, d'altronde come sospettavo visto il carattere del primo e il fatto di essere francese come lei del secondo. Vederla uscire dalla sua comfort zone mi fa sorridere il cuore, sapevo sarebbe stata meglio.
«Izi ho sentito che volete andare a vivere a Parigi.» esclama ad un tratto Max.
«Si, dobbiamo ancora iniziare a cercare casa ma si.»
«Io conosco un tizio, se volete posso parlargli di voi e della casa.» si offre George avendo sentito il discorso del trasferimento.
A quella proposta io e Belle ci mostriamo chiaramente entusiasti e dopo cena ci fermiamo qualche minuto con Russel per farci dare il numero dell'uomo di cui parlava.
Tornati a casa ci cambiamo e ci sdraiamo sul letto, presi dall'emozione apriamo qualche sito immobiliare e curiosiamo alcune case, per fortuna abbiamo più o meno gli stessi gusti così trovare casa e arredarla sarà molto più facile e non sarà motivo di discussioni. L'aspetto a cui più teniamo è che la casa sia abbastanza vicina al centro di Parigi, sarebbe l'ideale per l'agenzia di Belle in quanto da quelle strade passa molta più gente che potrebbe trasformarsi in una potenziale clientela.
Alla fine ne troviamo cinque che ci convincono più delle altre, salviamo le ricerche e promettiamo di presentarle all'amico di George il prima possibile in quanto non vediamo l'ora di viverci ogni giorno.

Isabelle

«Andiamo Sophie, ammetti che ami Luke.»
«Non so di cosa tu stia parlando.»
«Allora perché vuoi a tutti costi che venga in Europa con te?»
«Beh lui è simpatico, gentile, sarebbe di ottima compagnia.»
«E tu lo ami.»
«Ok, forse potresti avere...»

«Belle, Belle. Sono qui. Che succede?» mi chiede Mick preoccupato.
«Io... ho avuto un incubo.»
«Ok, ora è finito. Va tutto bene, ci sono io con te ok?»
«Ok. - annuisco alzandomi leggermente e rannicchiandomi vicino a Mick che mi stringe a sè - Era sull'incidente di Sophie... io ero in macchina con lei, stavamo parlando quando ad un tratto c'è stato l'incidente.» gli racconto guardando fisso il suo viso cercando di ricordare ogni dettaglio dell'incubo appena vissuto.
«Anche io facevo incubi del genere, mi ci è voluto del tempo e una mano ma ora sono passati. Io sono qui per te, e ci sarò sempre, qualunque cosa tu abbia bisogno io ti aiuterò.»
«Grazie, ora torniamo a dormire.»
Dopo nemmeno due minuti Mick si addormenta, osservo il suo viso così dolce, sereno e in questo momento sento di essere nel mio posto nel mondo, lui mi fa sentire la persona più importante al mondo, mi fa sentire che vale la pena godersi questa vita ed essere felici.
«Ehi Mick, - sussurro per testare se sia sveglio o meno, non si muove minimamente e capisco essere completamente addormentato - io ti amo.» Ora non si può più tornare indietro gli ho aperto il mio cuore completamente, spero lo sappia custodire.

Quel filo blu || Mick SchumacherWhere stories live. Discover now