Capitolo 39 - Far suonare i tamburi

Începe de la început
                                    

«Ammetto di trovarlo rassicurante. Tu e Maritruska siete cresciuti tanto in fretta... Diventate persone diverse ogni anno che passa, eppure eccoti qui: chino su quel tavolo, sommerso da più tomi di quelli che potrebbero portare le tue braccia, come quando eri ragazzo. E dire che hai visitato questa sala così spesso che dovresti conoscere il contenuto di ogni libro a memoria.»

«C'è sempre qualcosa da scoprire, che sia una novità oppure un concetto già noto in cui si colgono dettagli che prima erano sfuggiti, riuscendo a interpretarlo in modo differente.» Brycen scostò la sedia, ruotando il busto verso di lei. «Credo di aver finalmente trovato qualcosa di concreto su cui concentrare le mie riflessioni, madre. Skeld si sta già muovendo in avanti, grazie all'attività progressista degli ultimi anni: serve solo una forte spinta nella giusta direzione. Temo sia prematuro parlarne adesso, ma se le mie teorie fossero corrette potrebbero spronare un reale cambiamento nel nostro paese.»

Jlenna gli rivolse un sorriso tiepido. Non gli aveva mai negato il suo sostegno, ma si guardava bene dall'esprimere approvazione in modo esplicito quando sfiorava simili argomenti.

«Speravo potessimo affrontare una conversazione di natura differente, se ti aggrada.» Jlenna si accomodò al suo fianco, sistemando le pieghe della gonna sulle gambe composte. «Tua sorella mi ha riferito che non hai intenzione di partecipare al Viime Kerta, nonostante i suoi tentativi di convincerti a rivedere la tua posizione. Sei davvero così irremovibile?»

Brycen sospirò. La consegna dei doni nuziali non era una vera celebrazione, la presenza di un solo membro per famiglia era sufficiente. Certo, Mari era la Belaya Sestra e avrebbe assistito Bethelie e Kristofer nel ricevere i regali, perciò ci si aspettava che i Metsiz avrebbero inviato qualcun altro a offrire il proprio; tuttavia non era obbligatorio che quel qualcuno fosse lui.

«Ho semplicemente deciso di fare un favore a me stesso e sollevarmi dall'obbligo di tollerare la presenza di Vladimir» disse, indurendo il suo tono. Gli era impossibile pronunciare quel nome senza increspare le labbra, come se ogni lettera fosse impregnata di acre veleno.

«So che tra voi non scorre buon sangue, ma non credi che sarebbe il caso di mettere da parte il vostro astio per il bene degli sposi?»

Brycen schioccò la lingua contro il palato. «Vladimir non ha intenzione di mettere da parte il suo astio, madre. E francamente non vedo come si possa giungere ad una tregua: lui è incapace di portare avanti una discussione a parole, mentre io mi rifiuto di impugnare una spada.»

«Presentati, almeno» lo pregò Jlenna. Gli accarezzò una guancia, sistemando dietro l'orecchio alcune ciocche viola sfuggite alle trecce. «Resta il tempo necessario a porgere i saluti e offrire il nostro dono, trascorri mezz'ora in loro compagnia e fatto ciò potrai congedarti con una qualche scusante.»

Era un buon suggerimento. Mari aveva speso una buona mezz'ora a cercare di convincerlo della stessa cosa, e persino Chloe si era mostrata concorde. Brycen sapeva già che i loro ragionamenti erano sensati: lui stesso avrebbe dato il medesimo consiglio, a ruoli invertiti, ma non era in grado di metterlo in pratica.

La sola idea di rivedere il suo ghigno beffardo era sufficiente a pizzicargli la pelle di un fastidio che rendeva insopportabile ogni cosa. L'aria era troppo pesante, la seduta scomoda, la camicia stretta; sentiva la penna ingombrante tra le dita e una gamba aveva cominciato a tamburellare sotto il tavolo. Sembrava che il cuore aumentasse la pressione a ogni battito e non c'era raziocinio che potesse fermare il processo.

Sarebbe stato diverso se avesse potuto contare su Edvokin, ma non era stato invitato al matrimonio. Vladimir doveva esserne soddisfatto; l'aveva infine avuta vinta e Brycen era certo che avrebbe approfittato della sua assenza. Neppure il pensiero di Chloe al suo fianco riusciva a placarlo – al contrario: se c'era la remota possibilità di riuscire a sostenere le offese nei suoi confronti, era certo che se avesse sentito una sola critica di Vladimir diretta a Chloe sarebbe esploso.

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