"Lacrime" (4)

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Capii perché Brenner continuava a guardarmi in quel modo, cos'era successo la sera prima e perché la mia uniforme era sporca di quel liquido. Iniziai a guardarlo a lungo con sguardo perplesso e arrabbiato. Poi pensai:" E se avesse capito il nostro piano? ". Effettivamente, Brenner non si fa sfuggire questi dettagli, è astuto e soprattutto aveva quelle cazzo telecamere. L'uomo se ne andò, ed io cercai di essere la più silenziosa possibile e spiegai tutto quello che riuscivo a ricordare della sera prima a Henry. Appena riuscì a capire, lui disse:" Dobbiamo sbrigarci allora ", non aggiunse altro e uscì dalla stanza. Continuai a sistemare, lui tornò da me solo mezz'ora dopo. Appena spalancò quelle enormi porte lui disse:" Trovato ".  Iniziò a correre, ed io lo seguivo. Dopo qualche minuto arrivammo in una stanza scura, non c'era neanche un interruttore della luce, però pensavo che era la stanza  meno controllata del laboratorio e meno importante: la lavanderia abbandonata. Non serviva a nulla quella stanza e ancora non ho capito perché Brenner non la fa ristrutturare. Henry era come se stesse cercando qualcosa, e dopo qualche minuto mi disse che era qui. Mi avvicinai a lui e vidi la così detta grata che aveva nominato ieri sera. "Ma come facciamo ad andarcene...abbiamo la traccia.." dissi. " Basterà trovare qualcuno disposto a togliercela...ed io l'ho già trovata..." mi rispose Henry. Ero in dubbio, come era possibile che qualcuno come Henry aveva svelato un segreto come questo ad una persona in questo laboratorio che, magari, neanche conosce?

Tornammo nella stanza arcobaleno e trovammo i bambini che stavano avanzando verso le sue porte. Io da preoccupata divenni rilassata e serena e accolsi i bambini come ogni mattina. Loro, questa mattina, sembravano felici per una volta di essere qui, in questo inferno. Tutto si svolse come doveva. Brenner entrò nella stanza ma stavolta portò solo un bambino con se, e gli altri rimasero a giocare. Dopo venti minuti il bambino tornò e se ne andò un'altro. Questo ciclo continuò fin quando Brenner portò un ultimo bambino nella stanza e si limitò ad osservare e basta. Ad un certo punto prese Henry con se. Io rimasi lì tranquilla ad aiutare alcuni bambini. 

Passata mezz'ora ancora non c'era l'ombra di Henry e di Brenner. Iniziavo a preoccuparmi. Passarono secondi, minuti o forse anche ore dal mio punto di vista, ma per ora ero ancora l'unica infermiera in quella dannata stanza. Dopo un pò controllai il grande orologio che era appeso all'ingresso della stanza: era passata più di un'ora e mezza da quando Henry, prima di andarsene, mi disse:" Non preoccuparti, arrivo subito ". Furiosa e preoccupata, chiesi alla guardia fuori la porta di controllare i bambini per qualche minuto. Lui accettò e corsi per tutto il laboratorio, cercando di trovare Henry. Dopo un pò che correvo trovai Brenner uscire da una stanza. Mi nascosi dietro una parete che componeva il lungo corridoio, a nel mentre cercavo di capire e vedere che stava succedendo. Quando mi sporsi abbastanza per vedere, vidi un uomo che trascinava dalle braccia Henry, svenuto. Quando lo vidi cercai di non parlare e mi nascosi nuovamente dietro la parete. Appena si allontanarono abbastanza scoppiai a piangere, perché pensavo che era sicuramente colpa mia. Se stavolta sarei riuscita a starmi zitta e non avrei detto cos'era successo la sera prima ad Henry, quest'ultimo non sarebbe stato torturato da quella persona di merda. Non riuscivo a trattenermi, così andai di corsa in camera mia, asciugai le lacrime e andai in infermeria per dire che avrei saltato il turno di oggi perché non mi sentivo bene.
Rimasi tutto il giorno chiusa nella mia stanza, non ne volevo sapere niente di nessuno. All'ora di cena qualcuno mi venne a bussare e mi disse che aveva portato la cena, risposi che non avevo fame. Mi lasciò solo una bottiglia d'acqua.
Per tutta la giornata non feci altro che piangere e guardare il soffitto poi però, dopo due settimane da quell'incidente, qualcuno bussò alla mia porta e mi svegliai...

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"Il numero che ci lega" (Henry Creel x Reader)Where stories live. Discover now